Il prezzo del gas nel benchmark olandese, quindi riferimento in Europa, torna a salire: per quali motivi? Intanto, dall’Eni giungono buone notizie sull’arrivo di Gnl dall’Africa: quanto vale davvero?
Torna a salire il prezzo del gas in Europa: perché il benchmark olandese è di nuovo in corsa oltre i 100 euro/megawattora?
Non c’è tregua davvero duratura per il settore energetico nel vecchio continente e stamane il gas naturale europeo ha fatto il salto, rimbalzando da un recente crollo, poiché le temperature sono destinate a diventare più fredde in alcune parti del continente dopo un periodo di caldo anomalo.
Nello specifico, i future olandesi di riferimento sono aumentati fino al 6,6% dopo aver perso il 15% la scorsa settimana. Il prezzo del gas, quindi, è tonato a segnare 105 euro.
In una situazione assai complessa e piena di fattori capaci di orientare al rialzo o al ribasso il gas pagato dagli europei, si è fatta strada una buona notizia: l’Eni ha annunciato la partenza del primo carico di Gnl dal Mozambico verso l’Europa. Cosa significa davvero?
Perché il prezzo del gas sta salendo (di nuovo)
Oscilla sui 107 euro/megawattora il prezzo del gas lunedì 14 novembre sul benchmark olandese. C’è quindi un aumento rispetto alla chiusura sotto i 100 euro di venerdì scorso.
Il rialzo dimostra che il mercato energetico è tutt’altro che stabile e periodi bui per l’Europa sono dietro l’angolo. Mentre l’Ue cerca di affrettare il percorso del price cap per freddare i costi per consumatori e imprese, altri fattori stanno spingendo la quotazione.
Secondo l’analisi di Maxar Technologies, dovrebbe fare più fresco in Germania e in alcune parti del Nord Europa entro il prossimo fine settimana e all’inizio della prossima. Ciò potrebbe costringere le persone a iniziare a utilizzare i riscaldamenti dopo un ritardo prolungato grazie a temperature insolitamente elevate.
Inoltre, le interruzioni in Norvegia stanno frenando le forniture, con il giacimento di Asgard che ha interrotto le operazioni a causa di problemi di processo, secondo il gestore della rete Gassco. La piattaforma del campo rimarrà chiusa per il momento dopo un incendio in un trasformatore domenica, ha affermato l’operatore Equinor ASA.
I prezzi restano comunque sotto pressione dopo che il clima mite delle ultime settimane ha ritardato un aumento della domanda di riscaldamento in Europa. Il continente ha anche una maggiore probabilità di temperature significativamente più elevate del normale questo inverno, secondo il Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea.
Insieme alle abbondanti forniture di gas naturale liquefatto, al ridotto consumo da parte delle industrie e ai depositi di carburante pieni fino all’orlo, ciò ha suscitato speranze che il continente possa evitare carenze questo inverno, anche se le esportazioni russe sono diminuite.
“Le prospettive per l’inverno 2022/23 sono state aiutate da un ottobre molto mite, con una domanda inferiore di oltre il 20% al normale”, hanno affermato in una nota gli analisti di Deutsche Bank. Sebbene ci siano alcune incertezze sulla disponibilità di Gnl nel prossimo anno, questo è un segnale positivo.
Tuttavia, molti funzionari avvertono che la crisi è tutt’altro che finita poiché le forniture globali di gas rimangono scarse e il prossimo inverno potrebbe essere più impegnativo. Ciò sta mantenendo il mercato nervoso e con una possibile volatilità in futuro, soprattutto in caso di interruzione dell’offerta o di un’ondata di freddo, anche nei prossimi mesi.
Eni: partito il primo carico Gnl dall’Africa verso l’Europa, quanto vale
Se da una parte ci sono segnali di difficoltà nel mercato del gas, dall’altra emergono nuovi fattori positivi per la diversificazione dell’approvvigionamento.
Eni, società italiana leader mondiale nel settore energetico, ha annunciato il primo carico di gas naturale liquefatto (Gnl) prodotto dal giacimento Coral in Mozambico verso l’Europa.
L’ad Descalzi ha commentato:
“Questo primo carico di Gnl dal progetto Coral South, e dal Mozambico, rappresenta un nuovo e importante passo nella strategia di Eni che fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture...”
L’impianto ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno e produrrà Gnl dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral, come si legge nella nota Eni. Da evidenziare che il progetto Coral South vanta come partner della società italiana anche ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS ed ENH.
Il Gnl è tra le principali strade scelte dal vecchio continente per sostituire il gas russo. La notizia del Mozambico assume toni ottimistici proprio per la possibilità di aumentare l’arrivo di questo combustibile in Europa. Tuttavia, questa risorsa in stato liquefatto ha bisogno di rigassificatori e questo è il punto debole dell’Italia e di tutta la regione.
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