Il titolo Banca Generali ha sottoperformato i concorrenti nonostante le notizie positive. I trader si affidano all’analisi tecnica per cercare pattern che aiutino a comprendere meglio la situazione
I dati intraday e in tempo reale del Grafico BGN sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.
Dopo la spiacevole notizia riguardante il crollo della banca regionale Silicon Valley Bank, il prezzo di molti istituti bancari è crollato in poche sessioni consecutive. Adesso che però le grandi banche, JPMorgan Chase & Co., Citigroup Inc. e Wells Fargo & Co., hanno piacevolmente sorpreso i trader comunicando dati di bilancio solidi, le azioni della maggior parte degli istituti bancari del mondo occidentale sono tornate a crescere. Fra questi, l’attenzione degli analisti ricade su Banca Generali, la quale, la scorsa settimana, ha comunicato i dati sulla raccolta di marzo, con un aumento del 39% su base annuale, raggiungendo i 665 milioni di euro. Il clima d’incertezza economica di questo momento incentiva gli investitori ad affidarsi a soluzioni finanziarie gestite attivamente, specialmente a strumenti a capitale protetto (anche parzialmente).
Banca Generali: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Nonostante le recenti buone notizie, il prezzo di borsa del titolo ha registrato performance inferiori rispetto ai competitor. Nello specifico, rispetto ai minimi di marzo, le azioni di Banca Generali hanno recuperato il 10%, circa la metà della perdita del mese. In aggiunta, il titolo non pare abbia ancora beneficiato della spinta emotiva proveniente dagli utili delle grandi banche americane. In molti infatti sostengono che, sebbene le grandi banche abbiano registrato nel trimestre un importante aumento dei depositi, sarà plausibile aspettarsi una forte riduzione degli stessi nelle banche regionali, di minori dimensioni. Ad esempio, l’agenzia di intermediazione Charles Schwab Corp. ha rivelato che i suoi depositi sono crollati del 30% durante il trimestre.
La situazione appare molto incerta e per tale ragione in molti preferiscono affidarsi all’analisi tecnica. Difatti il prezzo del titolo continua da settimane a essere respinto dal numerario dei €30 creando una resistenza in prossimità dei €30,30. Per tale ragione, la rottura di questo livello indicherebbe chiaramente forza da parte del titolo. Viceversa, qualora il prezzo dovesse chiudere la settimana al di sotto di questo livello, i trader potrebbero percepire debolezza, alimentando le vendite sul titolo.
Per questo genere di operazione potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC4ZGH9. Il certificato ha come sottostante l’indice Banca Generali S.p.A e presenta una barriera distante attualmente il 23,50%.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
© RIPRODUZIONE RISERVATA