Settimana cruciale per Piazza Affari e per il portafoglio di investimento realizzato con i Turbo Certificates di UniCredit: Fed, Bce e BoE tra gli eventi macroeconomici attesi al varco.
Dopo settimane di lateralità, questa settimana potrebbe scattare l’ingresso short sull’indice Ftse Mib. A muovere il mercato saranno le decisioni sui tassi di interesse di cinque banche centrali: Fed, Bce, BoE, SNB (Swiss National Bank) e Norges Bank faranno gli ultimi annunci del 2022 in linea con la strategia anti-inflazione e in vista di una recessione che si prolungherà per tutto il 2023.
Nel nostro portafoglio sono attualmente attive le operazioni su A2a e su Erg, mentre quella su Stellantis si è chiusa per il test dello stop loss. La scorsa settimana abbiamo proposto un deal sull’indice Ftse Mib che non ha ancora raggiunto il livello di ingresso, ma concediamo ancora una settimana di tempo alla nostra operazione prima di cancellarla.
Portafoglio di investimento: la situazione generale
Mentre il 2022 volge al termine, si guarda già alle prospettive per il 2023 «in un mix di sfide e rischi», come evidenziato da Nils Rode, Chief Investment Officer di Schroders Capital. Gli analisti danno ormai per scontato l’arrivo della recessione ma si dividono su quanto sarà profonda e prolungata. In relazione a tale sentiment, analisti e investitori guardano con attenzione al meeting del 13-14 dicembre del FOMC, al termine del quale la Fed annuncerà i tassi e lascerà intendere l’entità delle prossime strette e quale sarà il valore del tasso terminale, cioè del tasso finale massimo da raggiungere per spegnere la fiammata dell’inflazione.
Anche l’Europa è ben lontana da una situazione di stabilizzazione dei tassi. La Bce deve giostrarsi tra «una recessione imminente, il rischio di una debole ripresa e l’aumento dei debiti governativi», secondo gli esperti di ING, che per giovedì attendono un rialzo di 50 punti base, analogamente a quanto farà la Fed. Il fatto che a novembre le pressioni inflazionistiche siano diminuite leggermente, attestandosi al 10%, dal 10,6% di ottobre, non deve trarre in inganno: a differenza della Fed - che potrebbe iniziare a ridurre i tassi già a fine 2023 - «in Europa potrebbe volerci più tempo (fino al 2024) prima che l’inflazione torni al 2%», scrivono gli analisti.
A preoccupare è poi l’inflazione italiana, non tanto per il dato generale fermo al +11,8% a novembre sui livelli di ottobre, quanto invece per l’inflazione core, attesa in crescita al +5,7% dal +5,3% precedente. Come sottolinea Mazziero Research, quest’ultimo dato evidenzia un aumento dei prezzi che «sta permeando sempre più in profondità nella nostra economia e che sarà più difficile da scalzare».
Un contesto avverso che fa suonare un campanello d’allarme sulle insidie di alcuni settori, come per esempio quello bancario, dominante nel nostro indice. La Bce ha dichiarato di voler incrementare la vigilanza sulle banche, con riferimento a tutte le attività più vulnerabili come il trading di energia e quelle inerenti ai mutui residenziali.
In generale, dunque sarà fondamentale monitorare l’andamento dell’indice Ftse Mib, dove si trovano le società più rappresentative del comparto bancario e assicurativo. Per il momento l’indice di Piazza Affari resta aggrappato ai supporti in area 24.000, muovendosi a ridosso della media esponenziale a 20 sedute, ma alla fine della scorsa ottava ha minacciato seriamente di correggere l’intero movimento rialzista partito a ottobre. Gli eventi attesi in settimana potrebbero dare il via a movimenti direzionali al ribasso o al rialzo. Chiusure di seduta sotto area 24.000 proietterebbero verso target negativi in area 23.150-23.200. Al contrario, reazioni dai valori attuali potrebbero portare alla rottura della resistenza a 24.800 punti e ad una estensione del movimento rialzista verso target a 25.500 e 26.000 punti.
Portafoglio del Martedì: i livelli da monitorare
L’andamento del Ftse Mib potrebbe essere condizionato dalle decisioni della Fed e della Bce. Se saranno confermate la aspettative di un rialzo di 50 punti base negli States e in Europa, i mercati potrebbero beneficiare di una ulteriore spinta prima della pausa di Natale. Restiamo comunque in allerta e continuiamo a monitorare l’operazione short proposta la scorsa settimana sul nostro indice.
Ricordiamo che sono attive due operazioni realizzate con i Turbo Open End di Unicredit su A2a ed Erg, mentre l’operazione su Stellantis si è chiusa con una perdita del 22,97%.
Il rendimento del nostro portafoglio di investimento scende a -49,22 punti percentuali.
Per proteggere il portafoglio da eventuali correzioni di mercato, abbiamo valutato un deal al ribasso sul Ftse Mib attraverso un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HC24CH7. Il trigger di ingresso è rappresentato dalla violazione in chiusura di seduta di area 24.100, con stop loss a 24.700 punti e take profit a 23.200. Nella seduta del 9 dicembre i prezzi sono scivolati sotto 24.100 recuperando terreno sul finale: il deal non è dunque ancora scattato.
Indice Ftse Mib, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
A2a non decolla e si muove orizzontalmente seguendo il tracciato delle medie mobili esponenziali a 200 e 20 giorni, a 1,30 circa. La permanenza sopra il minimo dell’hammer disegnato il 23 novembre, a 1,2205 euro, permetterebbe ai prezzi di tentare un nuovo slancio in direzione dei target a 1,50 e 1,70. Per raggiungere questi obiettivi il titolo dovrà allontanarsi anche dai 1,32 euro. Indicazioni negative invece sotto 1,14 euro.
Per l’investimento su A2a abbiamo utilizzato un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HV4D3P0.
Azioni A2a, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Erg continua a muoversi a ridosso dei 30 euro, in un range compreso tra 30,85 circa e i supporti in area 29. Oltre area 30,85 il titolo potrebbe ambire al test di 32-32,50 euro, trend line che scende dai massimi estivi. Servirà la rottura di questi livelli per avere nuovi spunti al rialzo in direzione di 33,70 euro e verso area 36. Sotto i 29 euro rischio di indebolimento verso 28,40 e 27 euro.
Per l’investimento su Erg abbiamo utilizzato un Turbo Open End emesso da UniCredit con codice Isin DE000HC08FK7.
Erg, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
leggi anche
«Il Portafoglio del Martedì» - Tabelle e Grafici
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti