Banche italiane e non solo, dopo la grande fuga dalle azioni una nuova abbuffata? L’avvertimento

Laura Naka Antonelli

10/04/2025

Buy scatenati sulle azioni delle banche italiane UniCredit, Intesa SanPaolo, BPM, MPS. Ma quanto durerà? L’attenti e la doppia spina che agita il settore.

Banche italiane e non solo, dopo la grande fuga dalle azioni una nuova abbuffata? L’avvertimento

Dopo la grande fuga che ha portato gli investitori presi dal panico dei dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump a tartassare di sell i mercati, è il momento di tornare a fare incetta delle azioni delle banche italiane?

Oggi i titoli del settore bancario hanno brillato in Italia e in Europa, spingendo al rialzo Piazza Affari e le borse europee.

Ma la conta dei danni inflitti da Trump è pesante e non sono certo di buon auspicio le vendite che sono tornate ad affondare Wall Street, sulla scia di nuove dichiarazioni arrivate dalla Casa Bianca, secondo cui i dazi che l’amministrazione Trump ha imposto contro la Cina, complessivamente, sono più alti del 125% resi noti alla vigilia. La cifra esatta è, di fatto, pari al 145%.

Azioni banche italiane in forte ripresa a Piazza Affari

Le azioni delle banche italiane hanno chiuso in ogni caso la sessione di oggi, giovedì 10 aprile 2025, segnando una forte ripresa e sostenendo così il trend dell’indice Ftse Mib, che ha terminato la giornata di contrattazioni incassando un balzo del 4,73%: balzo imponente, ma comunque lontano da quel rally di oltre il +8% con cui il listino benchmark della borsa di Milano aveva dato inizio alla sessione. L’indice settoriale Ftse Italia banche è volato del 6,97%, a quota 23.245,26 punti.

Ma la conta dei danni sofferti dalle azioni delle banche italiane, sia su base settimanale che mensile, è pesante, mentre si continua a riflettere su come andranno a finire le due grandi partite di risiko che hanno fatto da market mover a Piazza Affari per diversi mesi.

Da un lato, l’OPS lanciata da MPS su Mediobanca, dall’altro la mossa con cui UniCredit si è lanciata alla conquista di Banco BPM.

Nelle ultime ore, si è messo di nuovo in evidenza il grande no di Mediobanca all’offerta di Monte dei Paschi di Siena, ribadito senza mezzi termini dal CEO di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.

UniCredit e Intesa SanPaolo in rally fino a oltre +13% sul Ftse Mib di Piazza Affari

I titoli delle banche italiane hanno in ogni caso corso, presi dall’euforia che ha contagiato Piazza Affari e le borse europee dopo la storica rimonta di Wall Street della vigilia, successiva alla notizia relativa alla decisione del presidente Donald Trump di mettere in pausa per 90 giorni i dazi imposti contro alcuni partner commerciali degli Stati Uniti.

UniCredit e Intesa SanPaolo stamattina sono scattate sul Ftse Mib fino a oltre il 13%, confermandosi tra le azioni top del listino. Ma i pericoli sono dietro l’angolo, come è stato commentato nei giorni dei grandi disastri, che hanno visto i titoli bancari crollare fino a oltre il 10%.

Mentre le azioni di tutte le banche europee oggi hanno brindato alla notizia della pausa sui dazi di Trump, è arrivato oggi il commento di Marco Troiano, Head of Financial Institutions team di Scope Ratings che, in un report, ha fatto notare come “la brusca correzione dei prezzi delle azioni delle banche europee in seguito all’annuncio dei dazi statunitensi sulle importazioni dell’UE rifletta le crescenti preoccupazioni degli investitori sulle potenziali implicazioni per la qualità degli attivi e la redditività in un settore tradizionalmente ad alto beta ”.

Nel report “Le guerre commerciali potrebbero pesare sulla qualità degli asset delle banche europee”, Troiano ha ricordato alcuni punti cruciali che riguardano gli istituti di credito del Continente, avvertendo che, in un nuovo mondo sconvolto dai dazi di Donald Trump, “le banche che si concentrano maggiormente sui prestiti alle imprese sono le più esposte ” e che, di conseguenza, “quando il rallentamento dell’economia avrà effetto e gli effetti del secondo ciclo inizieranno a manifestarsi, la pressione sulla qualità del credito potrebbe estendersi ad altri segmenti ”.

A favore delle banche europee, c’è il fatto che il settore entra “in questa nuova fase di incertezza da una posizione di relativa forza ”. In evidenza i bilanci, che “ sono ampiamente solidi, con quantità relativamente ridotte di non-performing loans (NPL) pregressi e modesti newer-vintage NPLs, in particolare nel settore del commercial real estate”.

Allo stesso tempo, “l’annuncio dei dazi ha anche modificato le aspettative del mercato sull’inflazione e sui tassi di interesse, ampliando la gamma di scenari possibili ”.

Per ora, guardando alla BCE di Christine Lagarde, “almeno inizialmente, le aspettative sui tassi sembrano essere in calo”, si legge ancora nel report. Ma questo è un elemento che non rema certo a favore delle banche europee, ha puntualizzato Troiano, “in quanto tassi più bassi annullerebbero parte dei guadagni registrati dalle banche in termini di redditività grazie all’aumento dei margini di interesse ”.

L’Head of Financial Institutions team di Scope Ratings ha rimarcato praticamente quanto ha detto il CEO di Mediobanca Nagel nella giornata di ieri, nel rigettare per l’ennesima volta l’OPS promossa da Monte dei Paschi di Siena. Il banchiere ha citato proprio il maggior rischio di recessione nell’area euro e dunque la maggiore possibilità che i tassi del blocco vengano ulteriormente tagliati dalla BCE, nell’illustrare alcuni dei motivi che avallano il suo grande no all’OPS lanciata da MPS.

Azioni in volo nella sessione di oggi, UniCredit e Banco BPM tra i titoli top del Ftse Mib

In questo scenario contrassegnato da una profonda incertezza, le azioni delle banche italiane oggi hanno goduto della parentesi di forti buy, con UniCredit che si è confermata la migliore del listino, incassando un rally di oltre +8%.

Acquisti sfrenati anche su Intesa SanPaolo (+5,77%), MPS (+4,77%), Banco BPM (+7,58%), confermatasi anch’essa, come UniCredit, tra i titoli migliori del Ftse Mib della borsa di Milano; Mediobanca (+3,84%), BPER (+5,75%), Banca Popolare di Sondrio (+5,84%).

Le banche protagoniste del risiko hanno beneficiato anche delle dichiarazioni rilasciate in giornata dalla presidente della divisione di vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch che, in un discorso proferito alla scuola di economia di Varsavia, ha messo in evidenza i vantaggi (ma anche gli elementi negativi) delle operazioni di M&A tra le banche.

Tra gli effetti positivi, la possibilità per le banche di utilizzare in modo migliore “le tecnologie più all’avanguardia, sfruttando le economie di scala” e migliorando, unendo le loro forze, la diversificazione del rischio.

Tra i lati meno positivi, o comunque più scomodi, la necessità assoluta che le banche più grandi abbiano “ buone governance e meccanismi di gestione del rischio in grado di intervenire su potenziali situazioni negative”, e si ritrovino dunque a essere anche più controllate, per il grande ruolo che rivestono nel panorama dell’Europa.

Tassi più bassi con tagli BCE e NPL doppia spina conficcata nel fianco delle banche italiane

La prospettiva di tassi di interesse nell’area euro più bassi rimane per ora la spina conficcata nel fianco delle banche italiane ed europee, insieme al timore che una recessione economica si traduca in un aumento dei crediti deteriorati (NPL).

A tal proposito, grande è l’attesa per l’imminente riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo della BCE, in calendario giovedì prossimo, 17 aprile 2025.

Nel frattempo, i danni inflitti dai dazi annunciati da Trump, pur con il rally di oggi, rimangono significativi per tutte le azioni delle principali banche italiane.

  • UniCredit viaggia a un valore in calo del 2,8% su base settimanale e di oltre il 6% su base mensile.
  • Intesa SanPaolo ha perso più del 7% in una settimana e quasi il 12% in un mese.
  • MPS-Monte dei Paschi ha perso più del 13% in una settimana e più del 7% nell’ultimo mese.
  • Banco BPM ha ceduto il 3,70% in una settimana e di oltre il 9% in un mese.
  • BPER è scivolata di più dell’8% su base settimanale e di oltre il 14% in un mese.
  • Banca Popolare di Sondrio è scivolata di quasi l’8% in una settimana e di quasi -11% nell’utimo mese.
  • Mediobanca ha ceduto il 12% circa sia su base settimanale che mensile.

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