Le banche non vogliono condividere con i risparmiatori la ricchezza generata dagli alti tassi d’interesse. I tassi sui depositi rimangono bassissimi, come a dire: “Prendete i vostri soldi e andatevene”.
Dalle banche non arrivano buone notizie per i risparmiatori.
Interpretando il loro comportamento, è come se stessero inviando un chiaro “segnale”: il movimento al rialzo dei tassi di interesse sui depositi vincolati è sostanzialmente terminato. E intanto, gli istituti di credito attendono con ansia l’inizio dei tagli dei tassi da parte della BCE.
Attraverso le sconvenienti politiche sui depositi vincolati, è come se le banche stessero dicendo ai clienti: “prendete i vostri soldi e andatevene via”. Non solo non subiscono il peso della competizione per attirare nuovi risparmiatori, ma stanno anche allontanando quelli che hanno già. Il motivo? Le banche oggi hanno enormi riserve di liquidità e l’importo dei prestiti nei loro bilanci è di molto inferiore al livello dei depositi.
L’intenzione delle banche è quella di trasferire il meno possibile ai risparmiatori l’effetto degli alti tassi d’interesse della Banca Centrale Europea, al fine di mantenere ampi i margini di interesse e aumentare la loro redditività.
Il tasso medio sui depositi in Italia è stato dell’1,0% a gennaio, 4 punti base in più rispetto al quarto trimestre del 2023.
A quanto pare, le banche ad oggi continuano a mostrare una certa resistenza agli aumenti dei tassi di interesse a beneficio dei depositanti, aspettando che la BCE avvii il processo di riduzione dei tassi di riferimento quest’estate e, nel frattempo, godendone il più possibile.
Detto questo, nel panorama attuale del mercato bancario ci sono poche opportunità per un risparmiatore - con un importo relativamente piccolo da depositare - di ricevere un rendimento del 2% o più su un periodo di un anno. E in ogni caso difficilmente troverà opportunità simili presso le banche sistemiche, che hanno le maggiori riserve di liquidità, e dovrà rivolgersi alle banche commerciali e realtà più piccole.
A seconda della politica di ciascuna banca, poi, per poter ricevere un tasso di interesse anche marginalmente superiore allo zero, il saldo del deposito da parte del risparmiatore deve superare un certo limite, che non è basso - in una delle banche sistemiche il tasso di interesse marginale è concesso solo sopra i 60.000 euro.
Per importi inferiori il rendimento spesso è pari a zero. Molte banche poi ad oggi applicano delle spese mensili di tenuta del conto, il che significa che il rendimento finale, se calcoliamo anche la commissione, è negativo: il depositante paga la banca affinché gli detenga decine di migliaia di euro. Un’assurdità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA