Questa banconota del 1953 vale più di un’auto nuova, arriva perfino a 25.000 euro, il valore più alto tra gli esemplari dello stesso genere.
Lo studio e la passione per oggetti antichi, rari o inusuali non sono soltanto un hobby o un passatempo. Il collezionismo non soltanto si fa influenzare dalle logiche di mercato, ma ha a sua volta effetti importanti sul valore dei prodotti. Così, monete e banconote possono raggiungere un valore irrisorio, non soltanto meno di quello nominale ma perfino inferiore al valore di stampa. Altre volte, il contante ormai privo di valore legale raggiunge un’appetibilità senza paragoni, toccando cifre sbalorditive che non fanno affatto scemare l’entusiasmo dei collezionisti. Ci sono esemplari che superano senza fatica anche il costo di un’auto nuova, proprio come questa banconota del 1953 che vale 25.000 euro. Come spesso accade, il valore è oltremodo sproporzionato rispetto a quello nominale, che oggi sarebbe di circa 3 euro. Il fatto che si tratti di una banconota molto antica, tuttavia, fa lievitare il valore delle poche copie autentiche fino a questa cifra da capogiro.
Questa banconota del 1953 vale più di un’auto nuova: 25.000 euro
A molti capita di avere in casa banconote e monete antiche senza sospettare nemmeno di possedere veri e propri tesori. Non è questo il caso per gli italiani, però, anche se tutto potrebbe essere. L’abitudine di conservare soldi con valuta straniera in ricordo di viaggi e momenti importanti è da sempre molto diffusa, pertanto non bisogna trarre conclusioni affrettate. In ogni caso, il collezionismo non conosce confini geografici e la storia di questa banconota è sicuramente meritevole di attenzione. Si tratta di una peseta spagnola stampata a Madrid il 22 luglio 1953, una valuta che non è più in circolazione da oltre 20 anni ma che oggi avrebbe un valore intorno ai 3 euro. Come anticipato, però, nel mondo del collezionismo il suo valore è decisamente superiore, fino a 25.000 euro.
Al di fuori del settore potrebbe sembrare eccessivo, visto che la maggior parte delle famiglie non spende questa cifra nemmeno per un’auto nuova, ma il valore delle pesetas non è affatto modico. Difficile comunque arrivare a questo esemplare, su cui viene rappresentato il primo marchese di Santa Cruz de Mudela. Si tratta del generale spagnolo Álvaro de Bazán, comandante navale che ha partecipato alla guerra di Cipro e alla guerra di successione portoghese. Nella parte posteriore della banconota, invece, viene indicato il valore nominale della peseta e raffigurato un galeone.
Non mancano comunque ulteriori banconote di pesetas con un valore collezionistico non indifferente. Pur senza toccare queste cifre altissime, almeno per adesso, ci sono diversi esemplari molto desiderati che non scendono al di sotto di svariate migliaia di euro. Tra questi c’è la banconota da 100 pesetas della Dama di Elche, scultura iberica realizzata tra il V e il IV secolo a.C. ancora avvolta nel mistero, raffigurata anche su alcune banconote da 1 peseta. L’esemplare da 100 pesetas, ad ogni modo, è stato stampato durante la guerra civile spagnola e riporta sul retro lo stemma della Repubblica spagnola.
Oltre a essere decisamente antico, questo esemplare è parecchio raro, in quanto l’entrata dei nazionalisti a Barcellona nel 1939 - provocando la caduta della città culminando la battaglia di Catalogna - portò alla confisca della maggior parte degli esemplari in circolazione. Così, quasi tutte le banconote vennero distrutte. Ci sono però delle copie di uno stampatore britannico che arrivano anche a 15.000 e 20.000 euro. Valgono meno, ma si tratta sempre di cifre interessanti, le banconote da 1.000 pesetas dell’Alcázar di Toledo, che viene raffigurato sul retro rappresentando uno dei primi esemplari sulla guerra civile spagnola. Questa banconota viene oggi venduta intorno ai 3.600 euro, a fronte di un valore nominale pressoché irrisorio. Non è un meccanismo insolito nel collezionismo, che si ripete di continuo con tutte le valute, compresa la lira.
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