Bank of England ha alzato il tasso di riferimento di 75 pb, portandolo al 3% e compiendo l’aumento più ampio dal 1989. La sterlina cede e la nazione vede la recessione: cosa succederà in Regno Unito?
Previsioni buie per il Regno Unito dopo la decisione della banca centrale di aumentare ancora il tasso di riferimento per combattere l’inflazione.
Nello specifico, Bank of England ha spinto i tassi di interesse al 3% dal 2,25%, con il più grande rialzo dei tassi dal 1989, ma ha respinto le aspettative di ulteriori forti rialzi, dicendo che la nazione sta affrontando una lunga e dolorosa recessione.
La sterlina è scesa del 2% e continua a scambiare al di sotto di $1,12 dopo la decisione, con la banca centrale che ha affermato la possibilità di aumentare nuovamente i tassi di interesse a causa di prospettive economiche “molto difficili.” Il rendimento del Gilt decennale si è impennato del 3,5%.
La mossa della BoE ha eguagliato l’aumento di 0,75 punti percentuali della Federal Reserve degli Stati Uniti mercoledì e un rialzo identico della Banca centrale europea la scorsa settimana. L’aumento dei tassi al 3% ha portato il tasso di interesse ufficiale del Regno Unito al livello più alto dalla fine del 2008.
Cosa può accadere adesso all’economia britannica?
Per la BoE la recessione è già in corso e durerà
La BoE stima che l’economia britannica sia entrata in recessione nel terzo trimestre del 2022 e che durerà fino alla metà del 2024, provocando una contrazione del 2,9%.
La disoccupazione potrebbe aumentare costantemente al 6,4% entro la fine del 2025, dall’attuale 3,5%, il livello più basso dalla metà degli anni ’70.
La nota della banca è stata chiara: si prevede che il Pil del Regno Unito diminuirà di circa lo 0,75% nella seconda metà del 2022, riflettendo la compressione dei redditi reali dovuta all’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni negoziabili.
Condizionata dall’andamento elevato dei tassi di interesse di mercato, si prevede che la crescita continuerà a calare per tutto il 2023 e la prima metà del 2024, “poiché i prezzi elevati dell’energia e le condizioni finanziarie più restrittive gravano sulla spesa”, ha affermato il comunicato della decisione.
In questa cornice, la banca centrale ha delineato due possibili scenari. In uno, i tassi di interesse salirebbero al 5,25%, portando a otto trimestri di contrazione: la recessione più lunga dalla seconda guerra mondiale, con l’inflazione che scenderebbe a zero in tre anni.
Tuttavia, BoE ha evidenziato uno scenario alternativo in cui i tassi di interesse non vengono aumentati ulteriormente dall’attuale tasso del 3%. Si avrà comunque una recessione per cinque trimestri, sulla base dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei costi dei mutui.
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La BoE prevede che l’inflazione raggiungerà un massimo da 40 anni di circa l’11% durante il trimestre in corso, con i prezzi regolamentati dell’energia ch sono aumentati, nonostante i costosi sussidi per limitare l’impatto del rialzo.
Il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey non ha esitato a definire che le turbolenze in corso nel Regno Unito sono peggiori in termini economici di quelle degli anni ’70.
L’attacco della Russia all’Ucraina e il caos della catena di approvvigionamento in seguito alla pandemia hanno avuto un impatto maggiore sui redditi reali rispetto alla crisi energetica di quattro decenni fa, ha detto Bailey in una conferenza stampa giovedì. “Questo è un enorme shock”, secondo le parole del governatore.
Intanto, la sterlina continua ad affondare sul dollaro a 1,1169 alle ore 15.14. E le previsioni non sono buone per la valuta.
“La BoE ha aumentato di 75 punti base, ma ha rivisto al ribasso le sue proiezioni di crescita e inflazione, inviando un chiaro segnale che il percorso del tasso bancario atteso dai mercati prima della riunione politica è troppo alto”, ha affermato Valentin Marinov, di Credit Agricole SA. “Il risultato contrasta nettamente con il messaggio da falco del presidente della Fed Powell di ieri e potrebbe innescare un ulteriore calo dello spread sterlina-dollaro”.
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