Annuncio tassi Bank of England: secondo taglio da parte della Banca centrale ma la sterlina sale. Occhio all’inflazione.
La Bank of England ha tagliato i tassi di interesse del Regno Unito per la seconda volta nel 2024 di 25 punti base, abbassandoli dal 5% al 4,75%, dopo la sforbiciata sempre mini di agosto.
Occhio alla sterlina, che sale nei confronti del dollaro dopo l’attenti che la banca centrale ha lanciato sull’inflazione del Paese, in un momento si è tornato in queste ultime sedute a parlare anche del ritorno dei bond vigilantes, sulla scia della legge di bilancio per il 2025 che è stata presentata dal governo laburista, in particolare dalla cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves: una legge di bilancio che prevede spese ingenti per rilanciare le infrastrutture del Paese.
Sul mercato del forex, la sterlina sale sul dollaro dello 0,70% circa, a quota $1,2963. Occhio anche al trend euro-sterlina.
Bank of England commenta legge di bilancio 2025 di Rachel Reeves
La Bank of England ha calcolato che la manovra 2025 targata Reeves sosterrà la crescita del PIL UK ma tornerà a infiammare anche l’inflazione del Regno Unito che nel mese di settembre è stata pari ad appena l’1,7%
La decisione di tagliare i tassi UK di 25 punti base è stata motivata dall’istituzione con la necessità che la “politica monetaria continui a rimanere restrittiva per un periodo di tempo sufficientemente lungo, fino a quando i rischi che impediscono all’inflazione di tornare in modo sostenibile al target del 2% non vengano ulteriormente smorzati”.
“La Commissione continua a monitorare attentamente i rischi legati alla persistenza dell’inflazione e deciderà il grado appropriato di restrizione della politica monetaria da adottare in ciascuna riunione”, si legge ancora nel comunicato con cui l’istituzione ha annunciato il secondo taglio dei tassi UK di quest’anno, dopo le continue strette monetarie che anche qui, nei due anni precedenti, sono state varate per rimettere in riga la crescita dei prezzi.
Ovviamente, a essere monitorato sarà anche l’impatto dell’esito delle Elezioni USA a cui sta guardando tutto il mondo: dunque, saranno anche le conseguenze della politica economica che il vincitore all’Election Day Donald Trump varerà a partire dal momento in cui si insedierà alla Casa Bianca, all’inizio del prossimo anno.
Conseguenze che la maggior parte degli economisti ha già definito inflazionistiche. Ma inflazionistici evidentemente saranno anche gli effetti della manovra presentata per il 2025 dalla Cancelliera allo Scacchiere Rachel Reeves.
Si tratta di fatto di una manovra che è incentrata su una spesa pubblica extra di quasi 70 miliardi di sterline, che sarà finanziariata da aumenti delle tasse a carico delle aziende e da un ulteriore indebitamento da parte del Regno Unito.
L’ammissione UK con vittoria Trump alle Elezioni USA: più incertezza là fuori
Parlando proprio di inflazione, il governatore della Bank of England Andrew Bailey ha affermato che “la buona notizia” arrivata dal fronte macroeconomico del Paese è che il trend di crescita dei prezzi sta rallentando più velocemente delle attese. C’è tuttavia “là fuori una maggiore incertezza”: prima di tutto, “senza alcun dubbio”, ha fatto notare Bailey, c’è una maggiore incertezza a livello globale, a fronte di una inflazione del Regno Unito che ora è attesa salire, nel 2025, al ritmo annuo del 2,75% circa, prima di tornare a scendere al target del 2%. Ed è ovvio che la frase si riferisce alla vittoria di Donald Trump alle elezioni USA.
Inoltre, la banca centrale vuole capire meglio quello che sarà l’impatto della legge di bilancio sui fondamentali dell’economia.
I mercati monetari avevano scommesso su un nuovo taglio dei tassi da parte della Bank of England di 25 punti base, dopo quello di agosto, con una probabilità pari al 97%, nei giorni precedenti. Tuttavia, diversi erano stati gli analisti che avevano avvertito già prima dell’annuncio di oggi che i tagli successivi avrebbero potuto essere ritardati, a causa della manovra di bilancio di Reeves.: tra questi anche quelli della divisione di ricerca di Goldman Sachs, che avevano indicato in una nota che “le prospettive di una crescita più forte (nel Regno Unito), nel corso del 2025, probabilmente ridurranno l’urgenza di tagli consecutivi nel breve periodo”.
L’avviso era stato lanciato già prima di conoscere l’esito delle Elezioni USA.
Occhio dunque non solo alla sterlina, ma anche ai Gilt, ergo titoli di Stato del Regno Unito, che hanno assistito a uno scatto dei rendimenti decennali, nell’ultimo mese, pari a +33 punti base, e a un rialzo YTD, ovvero dall’inizio del 2024, di 26 punti base. I rendimenti viaggiano oggi in lieve ribasso, attorno al 4,54%.
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