Per l’istituto statunitense l’arrivo di un nuovo piano di Quantitative Easing è certo, restano solo da valutare le modalità con cui il nuovo piano sarà implementato.
Nel meeting in calendario il 12 settembre, la Banca Centrale Europea taglierà il costo del denaro di 20 punti base con annesso tiering bancario (misure per mitigare le ricadute dei tassi negativi), rafforzerà in senso espansivo la forward guidance e annuncerà un nuovo piano di Quantitative Easing.
Gli analisti di Goldman Sachs non hanno dubbi: l’istituto con sede a Francoforte dopo l’estate si appresta a imbracciare nuovamente il bazooka rappresentato dal piano di acquisto asset.
BCE: Quantitative Easing, a fine mese l’annuncio
Prima Draghi, poi il vice-presidente dell’Eurotower, Luis de Guindos, nelle ultime settimane hanno mosso i mercati annunciando che la Banca Centrale è nuovamente “pronta a tutto” per rilanciare crescita economica e prezzi al consumo di Eurolandia (BCE: de Guindos ricarica il bazooka, pronti a nuovo QE).
Il nuovo piano di acquisto asset, rileva l’istituto statunitense, riguarderà sia bond societari che debito sovrano.
La volontà, riporta Goldman Sachs, di far ripartire un’aggressiva politica di allentamento sarà ufficializzata nel meeting in calendario a fine mese (25 luglio) tramite l’indicazione che i tassi potrebbero scendere ancora e la possibile estensione della forward guidance di tassi inalterati fino a metà 2020.
BCE: small, medium o large?
Come per le t-shirt, rileva Sven Jari Stehn di Goldman Sachs, l’Eurotower si trova a dover scegliere tre taglie: small, medium e large. In una prima fase, riporta l’esperto, sarà privilegiata una soluzione di mezzo che potrebbe garantire un balzo di crescita stimato allo 0,3-0,4 per cento.
Trascorso un semestre, l’operazione QE sarà passata al vaglio per verificare la necessità di ridurre (small) o incrementare gli stimoli (large).
BCE: Draghi prova ad accontentare tutti
Se, rileva Goldman, nei cicli precedenti di prestiti al sistema bancario erano stati gli istituti italiani e spagnoli i maggiori beneficiari, questa volta, tramite gli acquisti di bond corporate, si finirà per avvantaggiare i bilanci degli istituti di Francia e Germania.
Secondo i calcoli dell’istituto statunitense, il nuovo round di shopping potrebbe riguardare obbligazioni corporate per oltre 400 miliardi di euro.
BCE: Lagarde, una scelta all’insegna della continuità
Con la nomina di Christine Largarde cambierà qualcosa? Il mercato scommette apertamente su una prosecuzione della linea-Draghi anche e soprattutto alla luce del fatto che, in veste di n.1 del Fondo monetario, l’ex ministro francese si è detto più volte a favore di politiche monetarie accomodanti (Con Lagarde alla Bce l’euro-dollaro può arrivare alla parità?).
In un contesto caratterizzato da sfide particolarmente importanti, guerra commerciale e Brexit su tutte, è praticamente impossibile che il nuovo governatore della BCE sconfessi quanto fatto da un così illustre predecessore.
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