Biglietti aerei sempre più cari per “colpa” dell’Ue. Di quanto aumenteranno?

Violetta Silvestri

26/06/2024

Lufthansa ha annunciato biglietti più costosi, il motivo è la politica Ue sul clima. Anche altre compagnie europee sono pronte ad alzare le tariffe. Viaggiare in Europa costerà di più, di quanto?

Biglietti aerei sempre più cari per “colpa” dell’Ue. Di quanto aumenteranno?

In arrivo nuovi rincari per i biglietti aerei e la colpa è tutta della politica ambientale dell’Unione europea.

Per aderire alle misure sui carburanti puliti volute da Bruxelles nel piano di transizione green, le compagnie aeree europee stanno correndo ai ripari per bilanciare i costi aggiuntivi richiesti.

Lufthansa ha appena annunciato che introdurrà una tassa ambientale fino a 72 euro sulle sue tariffe, in seguito all’attuazione delle nuove normative Ue volte a ridurre le emissioni. La mossa non è isolata e allinea la compagnia tedesca con le altre in Europa, tutte alla ricerca di una nuova gestione dei costi aggiuntivi causati da queste misure sul clima.

Già nel prossimo anno, quindi, la “tassa” per l’ambiente potrebbe essere applicata in modo piuttosto diffuso sui voli delle compagnie europee, con conseguenti rincari dei prezzi per i viaggiatori.

Il settore aereo, responsabile di circa il 2% delle emissioni globali, si trova ad affrontare sfide significative nella decarbonizzazione. L’obiettivo europeo di voli green rischia di essere, almeno all’inizio, davvero costoso per i cittadini.

Voli più costosi in Ue, di quanto aumenteranno i biglietti per salvare il clima?

Le compagnie aeree del Gruppo Lufthansa hanno annunciato prezzi più alti per volare a partire dal 2025.

Nel dettaglio, il sovrapprezzo compreso tra 1 e 72 euro si applicherà a tutti i biglietti emessi dal 26 giugno 2024 con partenza dal 1° gennaio 2025 dai 27 Paesi dell’Ue, nonché da Regno Unito, Norvegia e Svizzera.

“Il supplemento è destinato a coprire parte dei costi aggiuntivi in ​​costante aumento dovuti ai requisiti ambientali normativi, ha affermato Lufthansa in una nota.

Questi includono: la quota legale di miscelazione inizialmente al 2% per il carburante sostenibile per le partenze dai Paesi Ue dal 1° gennaio 2025, gli adeguamenti al sistema di scambio delle quote di emissione dell’Ue nonché altri costi ambientali normativi come la compensazione del carbonio e il Piano di riduzione per l’aviazione internazionale, ha specificato la compagnia tedesca.

Nonostante i forti investimenti in nuove tecnologie e carburanti, Lufthansa “non sarà in grado di sostenere da sola i costi aggiuntivi che cresceranno gradualmente...” ha spiegato la società.

Il caso non sarà isolato. Air France-KLM, che ha imposto una tassa di contributo per le misure ambientali nel gennaio 2022, sta prendendo in considerazione adeguamenti simili alle sue tariffe.

Le compagnie low cost britanniche easyJet e Wizz Air hanno invece dichiarato che non introdurranno supplementi simili. EasyJet ha sottolineato la sua attenzione alla riduzione delle emissioni di carbonio attraverso la tecnologia dell’idrogeno, mentre Wizz Air ha esortato i governi a fornire incentivi per supportare gli obiettivi ambientali del settore dell’aviazione senza gravare sui passeggeri.

In sintesi, per soddisfare i target Ue di transizione energetica, il settore aereo europeo dovrebbe affrontare una spesa aggiuntiva di circa 1.900 miliardi di euro. Secondo una stima riportata da Il Corriere sella sera, i passeggeri potrebbero pagare in media 21 euro in più per ogni volo fino al 2050 per soddisfare i costi ambientali. In Italia si prevede che l’aumento dei biglietti aerei per tratte nazionali e continentali sarà di circa 35 euro nel 2030.

Quali sono le politiche Ue sul clima che impattano sui voli?

Per capire perché le compagnie aeree europee stanno per aumentare le loro tariffe, è interessante fare una sintesi delle misure Ue sulla transizione energetica nel settore.

“ReFuelEu” è il pacchetto comunitario nel quale si impone che, dal 2025 al 2050, i voli in partenza da un aeroporto dell’Unione europea devono impiegare una quota minima di carburante sostenibile per l’aviazione (Saf). Queste le soglie obbligatorie stabilite: 2% già nel 2025, 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045 e 70% nel 2050.

La quota obbligatoria potrà comprendere combustibili sintetici (e-kerosene): l’1,2% nel 2030, il 5% nel 2035 e il 35% nel 2050.

La questione dei costi dei biglietti si aggiunge a quella della competitività. Senza un sostegno pubblico, secondo le compagnie aeree europee la strategia di decarbonizzazione si tradurrà in un vantaggio per le rivali extra Ue. Queste infatti potranno mantenere biglietti più economici poiché gestiscono hub fuori dall’Unione, dove non si applicano i vincoli.

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