KO le azioni dei Magnifici 7, tonfo Tesla fino a -13%. Incubo a Wall Street in una sessione in stile Black Monday con fattore Trump. Focus su Nasdaq e S&P 500.
Bagno di sangue a Wall Street, con il Dow Jones affondato nei minimi di seduta di ben 1.100 punti, lasciando sul terreno il 2,6%, e lo S&P 500 scivolato del 3,3%, riportando il calo peggiore in due anni. Massacrato dai sell off soprattutto l’indice Nasdaq Composite, capitolato fino a -4,98%, soffrendo il peggior tonfo dal settembre del 2022. Il listino è riuscito comunque a ridurre il crollo, e ora affonda del 3,9% circa, a fronte dello scivolone che si attenua anche per il Dow Jones, che cade di 900 punti.
Rimane una seduta in stile Black Monday per la borsa USA, quella di oggi, alimentata dalla paura che la guerra commerciale lanciata dalla seconda amministrazione di Donald Trump a colpi di dazi, già sferrati contro diverse economie del mondo, finisca per far cadere in recessione la stessa economia americana.
Altro che presidenza Trump pro-PIL e, di conseguenza, pro-inflazione USA. È stato lo stesso Donald Trump a non escludere che l’economia degli States scivoli in recessione. E così gli investitori si rifugiano nei Treasury, i titoli di Stato americani. Risultato: i rendimenti decennali segnano un tonfo fino a -11 punti base, che li porta a scendere al 4,209%. In ritirata di 11 punti base anche i rendimenti dei Treasury a 2 anni, che crollano al 3,892%.
A Wall Street la raffica di smobilizzi si sta accanendo soprattutto contro le azioni tecnologiche. Il Nasdaq Composite, già in conclamata fase di correzione, viaggia a un valore inferiore del 14% rispetto ai massimi precedentemente testati. Vale la pena di ricordare che per correzione si intende quella situazione in cui un indice azionario oscilla a livelli inferiori del 10% dai precedenti record.
Idem - facendo anzi peggio - l’indice delle small cap Russell 2000, crollato del 18% rispetto ai suoi massimi. Ed è a un soffio dalla fase di correzione lo S&P 500, in ribasso del 9,1% dai record testati il 19 febbraio scorso.
Tra le azioni peggiori proprio quelle che hanno fatto più volte la gioia di Wall Street, ovvero quelle appartenenti al club dei Magnifici 7: Alphabet-Google, Amazon, Microsoft, Meta, Apple, Tesla e il colosso dei chip per l’AI Nvidia.
KO soprattutto le azioni Tesla, il colosso delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk, precipitate fino a -13%, e orientate a chiudere la sessione peggiore dal 2020.
Sell off scatenati anche su Alphabet, la holding a cui fa capo Google, su Meta e Nvidia, in perdita di quasi il 5%. Peggio Palantir, star a questo punto ex soprattutto per diversi investitori retail, che è arretrata fino a oltre -10%.
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