Il colosso aereo statunitense annuncia l’imminente taglio di almeno un migliaio di posti di lavoro
Boeing si prepara a una nuova crisi del trasporto aereo, di fatto mai terminata dallo scorso aprile ma pronta ora a intensificarsi visto il deciso aumento di contagi da coronavirus su scala globale.
È per questo che la compagnia ha annunciato l’imminente taglio di circa 1.000 nuovi posti di lavoro. Una misura che va a sommarsi ai già 16mila dipendenti per i quali il colosso USA ha messo in conto una fuoriuscita.
Ora, entro la fino dell’anno, la pandemia di coronavirus rischia di sferrare un’altra mazzata al personale dell’azienda, come d’altronde a tutto il comparto aereo.
Boeing: verso altri 1.000 licenziamenti
L’ad della compagnia, Dave Calhoun, ha annunciato ai dipendenti che la società mira a portare lo staff a un totale di 130.000 persone entro la fine del 2021.
Va detto in ogni caso che già a inizio anno, prima delle debolezze innescate dalla pandemia, Boeing aveva come obiettivo quello di tagliare il 10% del suo personale, allora pari a circa 160.000 persone.
Sono quindi oltre 19.000 i dipendenti in partenza quest’anno, e la società non esclude un’estensione delle uscite, anche in vista di un intensificarsi dell’emergenza sanitaria:
“Mentre ci allineiamo alle realtà del mercato, le nostre unità e funzioni aziendali stanno prendendo decisioni attente in merito al personale, per dare priorità alla stabilità e limitare l’impatto sulla nostra azienda. La previsione è quella di avere una forza lavoro di circa 130.000 dipendenti entro la fine del 2021. Durante questo processo, comunicheremo con voi in ogni fase del percorso”.
L’annuncio è arrivato poche ore dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre, leggermente al di sopra rispetto alle stime ma comunque in grado di dipingere uno scenario di difficoltà.
Con una perdita di 1,39 dollari ad azione, entrate a 14,1 miliardi e un flusso di cassa negativo di circa 5 miliardi di dollari, la strada per il recupero della compagnia sembra ancora molto lunga.
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