Nel bollettino economico del 23 giugno, la Bce ha acceso i riflettori sull’economia dell’Eurozona e sulle mosse di politica monetaria. Aumento dei tassi e rischi energetici confermati per la regione.
Bollettino economico Bce del 23 giugno: poche sorprese nell’analisi e nelle previsioni della banca centrale sull’Eurozona.
I funzionari, nel consueto documento sulla situazione inerente gli sviluppi del’economia della regione a moneta unica, hanno confermato i rischi crescenti derivanti da inflazione, crisi energetica, guerra in Ucraina.
Nel documento si legge anche la determinazione dell’Eurotower ad agire contro il rialzo persistente dei prezzi, con l’avvio dell’aumento dei tassi a luglio e proseguimento dello stesso a settembre e oltre. Ovviamente, osservando le condizioni inflazionistiche e i dati di macroeconomici.
Cosa è emerso nel bollettino economico Bce del 23 giugno? I dettagli di seguito.
Bce: bollettino economico conferma rischi e tassi in aumento
L’inflazione da domare e il monitoraggio attento dell’andamento economico dell’Eurozona e della crisi del gas sono al centro del bollettino Bce diramato il 23 giugno.
Non a caso, le prime righe del testo esordiscono affermando: “l’inflazione elevata è una sfida importante per tutti. Il Consiglio direttivo farà in modo che l’inflazione torni all’obiettivo del 2% nel medio termine. A maggio l’inflazione è nuovamente aumentata in modo significativo, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, anche a causa dell’impatto della guerra in Ucraina. Ma le pressioni inflazionistiche si sono ampliate e intensificate, con i prezzi di molti beni e servizi in forte aumento...le proiezioni indicano che l’inflazione rimarrà indesideratamente elevata per qualche tempo.”
Sebbene ormai i rischi legati alla pandemia vanno indebolendosi, con le aperture di tutti i settori a dare una spinta alla ripresa dei consumi e delle attività, minacce alla piena crescita permangono a causa del conflitto. La Bce si sofferma sulla questione energetica, così delicata e cruciale per il vecchio continente:
“un rischio importante sarebbe un’ulteriore interruzione dell’approvvigionamento energetico nell’area dell’euro, come si evince dallo scenario al ribasso incluso nelle proiezioni degli esperti. Inoltre, se la guerra dovesse intensificarsi, il sentimento economico potrebbe peggiorare, i vincoli dal lato dell’offerta potrebbero aumentare e i costi energetici e alimentari potrebbero rimanere costantemente più alti del previsto”
Nell’orizzonte si intravede un’inflazione ancora elevata e oltre il target del 2% nel 2024. Per questo, la spiegazione della banca guidata da Lagarde sulla politica monetaria non lascia dubbi: si procede con un rialzo dei tassi di 25 punti base a luglio, per poi seguire con un intervento a settembre, calibrato in base ai dati di inflazione a medio termine. “Se le prospettive di inflazione a medio termine persistono o peggiorano, un aumento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre.”
Dopo questo mese, il Consiglio direttivo prevede che sarà appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori aumenti dei tassi di interesse: questo l’ultimo messaggio esplicito della Bce, che, ricordiamo, è dovuta intervenire in una riunione straordinaria per rassicurare su eventuali interventi anti-spread.
Il bollettino sottolinea i punti di forza dell’economia europea, quali la ripresa delle attività nel dopo pandemia, il mondo del lavoro positivo e la politica fiscale dei Paesi membri a supporto.
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