Bonus 200 e 150 euro, nuovi pagamenti: via libera del ministero del Lavoro, chi può farne richiesta

Simone Micocci

10 Gennaio 2023 - 15:58

Importanti novità ufficializzate dal ministero del Lavoro: altri 80.000 mila lavoratori avranno diritto ai bonus di 200 e 150 euro. Ecco a chi spetta.

Bonus 200 e 150 euro, nuovi pagamenti: via libera del ministero del Lavoro, chi può farne richiesta

Importanti novità per i bonus di 200 e 150 euro: come appena ufficializzato dal ministero del Lavoro con una nota pubblicata sul proprio sito istituzionale, le suddette indennità una tantum vengono riconosciute anche a lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita Iva.

Una novità che amplia la platea dei beneficiari dei suddetti bonus: nel dettaglio, secondo i dati ufficializzati dal ministero del Lavoro, a ricevere i 200 e 150 euro saranno 30 mila lavoratori autonomi e circa 50 mila professionisti, tra cui figurano anche 30 mila specializzandi in medicina e chirurgia.

Anche questi, quindi, potranno fare richiesta dei suddetti contributi, a patto ovviamente di soddisfarne i requisiti reddituali.

Bonus 200 e 150 euro: la novità ufficializzata dal ministero del Lavoro

In data 7 dicembre, il ministro del Lavoro - Marina Calderone - preso atto che le suddette indennità una tantum sono delle misure universali di sostegno al reddito introdotte per contrastare gli effetti economici della crisi energetica nazionale, e che l’apertura Iva non è requisito essenziale per essere identificati come lavoratori autonomi o liberi professionisti, ha deciso di modificare quanto disposto nel decreto D.M. 19 agosto 2022, pubblicato sulla G.U. n. 224 del 24 settembre, stabilendo che:

Dopo l’articolo 2 del suddetto decreto ministeriale si aggiunge il seguente articolo 2 bis: “L’indennità di cui all’articolo 2 è riconosciuta, alle medesime condizioni, anche ai soggetti beneficiari non titolari di Partita Iva”.

Non viene spiegato altro, tant’è che per capire a quali lavoratori autonomi e professionisti ci si riferisce, ossia quali sono le oltre 80 mila persone coinvolte, bisogna fare delle considerazioni ulteriori.

Indennità una tantum per lavoratori autonomi senza Partita Iva

Molti ricorderanno che il bonus 200 euro, come previsto dal decreto Aiuti (il n. 50 del 2022) era già stato riconosciuto ai lavoratori autonomi senza Partita Iva, precisamente al comma 15 dell’articolo 32:

L’Inps, a domanda, eroga ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile, un’indennità una tantum pari a 200 euro. Per tali contratti deve risultare per il 2021 l’accredito di almeno un contributo mensile, e i lavoratori devono essere già iscritti alla data di entrata in vigore del presente decreto alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335.

Tuttavia, non bastava essere lavoratori autonomi privi di Partita Iva, in quanto era richiesto anche l’essere stati titolari, nel 2021, di contratti autonomi occasionali riconducibili all’articolo 2222 del Codice civile, recante disposizioni sul contratto d’opera.

Tutti gli altri lavoratori autonomi e professionisti ne furono esclusi, e non furono neppure compresi nel Decreto Ministeriale del 19 agosto 2022, con cui vennero fornite le istruzioni per il pagamento dei bonus 200 e 150 euro in favore dei soli lavoratori autonomi e liberi professionisti con regolare Partita Iva.

Viste le suddette considerazioni, e con lo scopo di consentire ai lavoratori iscritti alle gestioni previdenziali di cui all’articolo 2, comma 1, del D.M. 19 agosto 2022, non titolari di Partita Iva, di poter beneficiare dell’indennità una tantum, il ministero dell’Istruzione è intervenuto prontamente con il suddetto Decreto del 7 dicembre, il quale è stato appena registrato dalla Corte dei Conti.

Chi viene compreso nella platea dei beneficiari

Quindi, anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita Iva, purché iscritti alle gestioni previdenziali di riferimento (“gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) nonché i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996”) potranno fare finalmente domanda per il contributo, anche quelli che nel 2021 non sono stati titolari di contratti autonomi occasionali.

Resta salvo però il rispetto dei requisiti reddituali: nel dettaglio, per poter richiedere entrambe le indennità, per un bonus quindi di 350 euro complessivi, bisogna aver percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito non superiore a 20.000 euro. Sopra questo limite, ma comunque entro i 35.000 euro, si può fare richiesta per il solo bonus di 200 euro.

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