Bonus 440 euro in busta paga in arrivo? Ecco per chi e quando

Simone Micocci

11 Settembre 2024 - 18:10

In arrivo un nuovo bonus nelle buste paga nel 2025? Buone notizie per chi guadagna circa 50.000 euro l’anno, per i quali sembra sia in arrivo un bonus di 440 euro.

Bonus 440 euro in busta paga in arrivo? Ecco per chi e quando

Con la legge di Bilancio 2025 il governo potrebbe finanziare un nuovo taglio dell’Irpef che si aggiungerà a quello già attuato con la scorsa manovra. Un’operazione che se confermata potrebbe portare all’introduzione di un nuovo “bonus” in busta paga di importo fino a 440 euro l’anno che si andrà ad aggiungere ai 260 euro già riconosciuti quest’anno.

Complessivamente, quindi, in due anni il governo Meloni garantirebbe un aumento, sotto forma di riduzione dell’imposta, fino a 700 euro l’anno. Soldi che si aggiungono a quanto garantito dallo sgravio contributivo per le buste paga di importo fino a 2.692 euro lordi, con i quali spetta un aumento netto fino a un massimo 100 euro circa al mese (misura che dovrebbe essere confermata anche nel 2025).

A tal proposito, alla luce delle ultime indiscrezioni sulla nuova riforma fiscale che, risorse permettendo, verrà finanziata dalla prossima legge di Bilancio, vediamo quali possono essere le conseguenze in busta paga, come pure i vantaggi per tutti gli altri contribuenti che godendo del taglio delle tasse potrebbero beneficiare di un nuovo bonus di importo fino a 440 euro.

Cos’è il nuovo bonus di 440 euro in busta paga e a chi spetta

Oggi per effetto della riforma fiscale finanziata dall’ultima legge di Bilancio, l’Irpef viene calcolata in base a tre scaglioni di reddito, con le seguenti aliquote:

  • 23% fino a 28.000 euro;
  • 35% tra i 28.000 e i 50.000 euro;
  • 43% sopra i 50.000 euro.

In particolare, è stata accorpata la prima fascia di reddito con la seconda, quella che comprendeva la parte di reddito tra i 15.000 e i 28.000 euro per la quale era prevista un’aliquota del 25%. Da questa operazione ne è quindi risultato un taglio del 2% dell’aliquota prevista, per un risparmio di massimo 260 euro l’anno, 20 euro al mese; in particolare, a godere dell’aumento massimo sono coloro che guadagnano 28.000 euro o più, salvo il caso di chi ha un reddito superiore a 50.000 euro che attraverso una revisione delle detrazioni è stato escluso dai vantaggi della riforma fiscale.

Questo taglio è stato finanziato però solamente per il 2024: servirà stanziare le risorse con la prossima legge di Bilancio per confermarlo anche nel 2025. Sembra comunque che non ci saranno problemi a riguardo e che anzi il governo voglia nuovamente intervenire sulle aliquote Irpef avvantaggiando questa volta il ceto medio.

Nel dettaglio, una delle ipotesi più accreditate è quella per cui l’attuale secondo scaglione potrebbe godere della riduzione dell’aliquota che passerebbe dal 35% al 33%.

Un risparmio, quindi, di un ulteriore 2% da calcolare su un massimo di 22.000 euro (ossia la parte di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro). Ne risulterà quindi un risparmio, ulteriore rispetto a quello già riconosciuto per il 2024, pari a:

Reddito Risparmio annuo
30.000 euro 40 euro
32.000 euro 80 euro
34.000 euro 120 euro
36.000 euro 160 euro
38.000 euro 200 euro
40.000 euro 240 euro
42.000 euro 280 euro
44.000 euro 320 euro
46.000 euro 360 euro
48.000 euro 400 euro
50.000 euro 440 euro

A godere del massimo risparmio di 440 euro sarebbero, quindi, coloro che guadagnano 50.000 euro l’anno, mentre sopra a questo importo bisognerà capire cosa deciderà di fare il governo, ossia se continuare a escludere i redditi che superano la suddetta soglia dai vantaggi del taglio Irpef oppure se includerli garantendo loro un aumento complessivo di 700 euro (in quanto vanno considerati anche i 260 euro non riconosciuti quest’anno).

Possibilità anche per un bonus per chi guadagna fino a 60.000 euro

Tra le indiscrezioni sulla riforma fiscale c’è anche quella secondo cui il governo potrebbe ampliare la fascia di reddito del secondo scaglione Irpef che salirebbe da 50.000 a 60.000 euro.

In questo modo a godere della minore aliquota ci sarebbero anche i redditi fino a 60.000 euro, per i quali il vantaggio rispetto a oggi sarebbe notevole. Oggi, infatti, con un reddito di 60.000 euro si paga di Irpef - al netto delle detrazioni - un importo pari a 18.700 euro, di cui più precisamente:

  • 3.450 euro per i primi 15.000 euro di reddito;
  • 3.250 euro per i successivi 13.000 euro (fino a 28.000 euro quindi);
  • 7.700 euro per i successivi 22.000 euro (fino a 50.000 euro);
  • 4.300 per i restanti 10.000 euro (fino a 60.000 euro).

Laddove i redditi fino a 60.000 euro dovessero essere tassati con il sistema a tre aliquote, con un’aliquota del 23% per i primi 28.000 euro e del 33% per i successivi 32.000, l’imposta complessivamente dovuta sarebbe di 17.000 euro, con un risparmio annuo di 1.700 euro.

Un risparmio considerevole, ma è bene sottolineare che le possibilità che una tale operazione venga finanziata sembrano essere alquanto remote poiché richiederebbe un esborso rilevante che il governo difficilmente potrà sostenere.

Va detto comunque che una parte delle risorse per la prossima riforma fiscale dovrebbero essere recuperate dalla revisione della soglia oltre cui vengono ridotte le detrazioni e le deduzioni, oggi pari a 120.000 euro ma che nel 2025 potrebbe scendere a 80.000 euro.

Difficilmente però le risorse basteranno per riconoscere persino un bonus fino a 1.700 euro per chi guadagna tra i 50 e i 60 mila euro. Più probabile che la riforma Irpef nel 2025 si limiterà alla conferma del bonus 260 euro e all’introduzione di quello da 440 euro di cui vi abbiamo parlato nel paragrafo precedente.

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