Cos’è la Ral dello stipendio e come si calcola

Simone Micocci

11 Aprile 2025 - 10:56

Ecco come si calcola la Ral dello stipendio, cos’è e a cosa serve. La guida che tutti i lavoratori dipendenti dovrebbero leggere.

Cos’è la Ral dello stipendio e come si calcola

Negli annunci di lavoro si vede spesso indicare l’importo della Ral, senza mai chiarire di cosa si tratta.

Per molti cittadini alla ricerca di lavoro ciò rappresenta un problema, essendo fondamentale capire con precisione l’offerta di lavoro e tutti gli elementi di cui discutere in fase di colloquio. Non solo chi sta ricercando la prima occupazione, anche i lavoratori più esperti possono sentirsi smarrite dinanzi a queste sigle, per quanto il significato letterale sia molto semplice. “Ral” è l’acronimo di “Retribuzione annua lorda”, indicando di fatto lo stipendio annuale al lordo della tassazione.

Da questo punto di vista non ci sono troppi problemi, ma resta fondamentale capire concretamente a cosa si riferisce, non rischiando fraintendimenti su un argomento tanto delicato quanto la retribuzione.

Che cos’è la Ral

La Ral corrisponde al valore complessivo del guadagno del dipendente nel corso di un anno.

Si tratta di un dato fondamentale per valutare la retribuzione di un determinato impiego, a patto di quantificare correttamente le varie componenti.

Nel calcolo della Ral, infatti, si tiene conto delle trattenute Irpef, assistenziali e previdenziali applicate dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta (ma non delle detrazioni).

Per questo motivo non tutta la Ral entra effettivamente nelle tasche del dipendente. Al contrario, una parte delle somme percepite mensilmente non ne viene considerata. Proprio per questo motivo non è così intuitivo capire quanto aspettarsi ogni mese sul conto corrente sulla base della Ral, che per esempio non tiene conto dei buoni pasto e delle indennità di trasferta.

Proprio per questo motivo la Ral non è un fattore esaustivo nemmeno per quantificare con precisione il costo da sopportare per il datore di lavoro, per quanto fortemente indicativo. Diciamo che, una volta ottenuto l’importo netto, la Ral rappresenta la cifra minima materialmente disponibile dal dipendente in ogni anno. Si tratta comunque di un parametro molto utile a confrontare varie offerte di lavoro in modo immediato.

Come si calcola la Ral

Per calcolare la Ral, ricordiamo “Retribuzione annua lorda”, bisogna sommare tutte le seguenti componenti:

  • minimo contrattuale, ossia la retribuzione minima prevista dal contratto;
  • scatto di anzianità che viene calcolato periodicamente sulla base dell’anzianità di servizio maturata dal lavoratore all’interno dell’azienda;
  • indennità di contingenza variabile in base al costo della vita;
  • superminimo, fissato nel contratto individuale;
  • assegno supplementare, il cosiddetto terzo elemento, il quale può cambiare a seconda di dove ha sede l’azienda;
  • tredicesima e, se prevista, quattordicesima mensilità;
  • ritenute Inps, fiscali e previdenziali;
  • trattenute Irpef, comprese addizionali regionali e comunali.

Come anticipato, la Ral non comprende invece diversi emolumenti che contribuiscono a formare le somme effettivamente spettanti al lavoratore, vale a dire:

  • quota del Tfr;
  • premi e bonus;
  • buoni pasto;
  • indennità di trasferta;
  • varie contribuzioni integrative al welfare;
  • lavoro straordinario (impossibile da quantificare in anticipo).

Lato tassazione, invece, non è compresa nella Ral la contribuzione a carico dell’azienda (pari al 23,81% della retribuzione). E ancora, questa non include le detrazioni da lavoro dipendente, così come pure le detrazioni per familiari a carico, voci che pur contribuendo ad aumentare l’importo dello stipendio netto non sono comprese nel calcolo della retribuzione annua lorda.

Per individuare con precisione la Ral è molto più pratico affidarsi alla busta paga, che non necessariamente indica la Ral ma nella parte superiore del cedolino paga è indicata la retribuzione mensile lorda (anche denominata come “totale competenze”). Per calcolare la Ral basta prendere questo numero e moltiplicarlo per le mensilità erogate nel corso dell’anno, quindi 13 o 14 a seconda dei casi.

Per esempio, un retribuzione mensile lorda di 2.000 euro corrisponde a una Ral di 26.000 euro o 28.000 se è prevista la quattordicesima. In un annuncio di lavoro potreste frequentemente trovare la Ral, rimanendo nello stesso esempio, come 26K o 28K. Si tratta di una semplice abbreviazione, con la lettera k che sta per “kilo”, termine che in greco sta appunto a indicare il termine mille.

In alternativa la Ral potrebbe essere indicata nel contratto collettivo nazionale o comunque nel contratto di lavoro individuale (ma solo se maggiore rispetto a quanto indicato nel Ccnl).

Come si calcola lo stipendio dalla Ral

Calcolare lo stipendio mensile netto a partire dalla Ral può sembrare complesso, ma basta effettuare qualche semplice calcolo:

  • dividere la Ral per 13 (o 14);
  • togliere la contribuzione dovuta in base all’aliquota applicata, tenendo conto degli sgravi fiscali eventualmente spettanti;
  • dall’imponibile al netto dei contributi;
  • calcolare l’Irpef dovuta sulla base di scaglioni e aliquote in vigore nel periodo d’imposta, dalla quale però vanno appunto sottratte detrazioni per reddito da lavoro dipendente e per familiari a carico (se ci sono).

Per esempio, una Ral di 40.000 euro corrisponde per il settore privato a una somma tra 28.198 euro e 27.235 euro l’anno circa a seconda della situazione personale. Per il settore pubblico si va da 27.280 euro a 28.980 euro l’anno, o poco più, in base alle detrazioni. Su 13 mensilità siamo su poco meno di 2.100 euro al mese.

Con una Ral di 30.000 euro, invece, senza considerare addizionali e detrazioni per carichi familiari, si va a 1.861 euro o 1.856 euro rispettivamente nel settore pubblico o privato.

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