Nel decreto Coesione spunta un bonus di 500 euro in favore dei giovani disoccupati che si mettono in proprio. Complessivamente spettano fino a 18.000 euro.
Non solo 350 euro per chi è senza lavoro e lo cerca (con il Supporto per la formazione e il lavoro, misura introdotta in sostituzione del Reddito di cittadinanza): tra le misure che favoriscono il reimpiego viene riconosciuto, dal decreto Coesione (decreto legge n. 60 del 7 maggio 2024), un bonus di 500 euro al mese per i giovani che si mettono in proprio.
Il suddetto provvedimento stanzia le risorse necessarie per riconoscere nuovi incentivi per l’assunzione di disoccupati, con particolare interesse per i giovani, le donne e per le aziende del Sud Italia. A questi si aggiungono dei bonus in favore dell’autoimpiego, tra i quali appunto figura il contributo mensile di 500 euro di cui tanto si parla nelle ultime ore.
L’interesse nasce dal fatto che il suddetto bonus non viene riconosciuto sotto forma di sgravio contributivo bensì come un vero e proprio contributo diretto al sostegno dell’attività avviata.
Va detto però che, come vedremo di seguito, i requisiti da soddisfare per averne diritto sono alquanto stringenti: non basta, infatti, essere disoccupati e mettersi in proprio, il settore di impiego è determinante ai fini dell’accesso al beneficio.
I requisiti
Per avere diritto al bonus bisogna avere meno di 35 anni (non compiuti) e risultare disoccupati. Lo stato di disoccupazione deve essere ovviamente riconosciuto dal centro per l’impiego.
Inoltre, l’apertura dell’attività di impresa o di messa in proprio come ditta individuale, deve avvenire nel periodo compreso tra l’1 luglio 2024 e il 31 dicembre 2025. C’è quindi tutto il tempo per organizzarsi per compiere i passi necessari alla realizzazione del proprio progetto, per quanto è importante sottolineare che ai fini dell’accesso al bonus l’attività deve operare in uno dei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al digitale ed ecologica.
Cosa spetta
Aprire un’attività che rientra nel suddetto ambito, contribuendo così allo sviluppo digitale o ecologico del Paese, permette di avere accesso a una serie di agevolazioni, compresa quella in oggetto.
Nel dettaglio, si tratta di un contributo per l’attività del valore di 500 euro mensili. L’aspetto positivo è che spetta per ben per un periodo triennale, purché non si superi la data del 31 dicembre 2028 (quando in ogni caso si interrompe il pagamento). Di fatto, considerando 500 euro al mese per 36 mesi, ne risulta un contributo complessivo di 18.000 euro. E c’è un ulteriore vantaggio: come espressamente specificato nel testo del provvedimento, precisamente dall’articolo 21, comma 3, il suddetto contributo non concorre alla formazione del reddito: non sono quindi dovute le imposte su quanto percepito, con i 500 euro che sono netti.
Come farne richiesta
Come visto sopra, è ancora presto per farne richiesta in quanto l’attività deve risultare avviata dall’1 luglio 2024. Anche perché a oggi non sono chiare neppure le modalità per farlo: a definirne i criteri, infatti, sarà un apposito decreto interministeriale firmato dai ministri del Lavoro, dell’Economia, delle Imprese e dal Dipartimento per gli affari europei.
Assunzioni “scontate” per queste attività
Oltre ad avere diritto a un bonus di 500 euro, le suddette aziende potranno assumere personale a un costo ridotto. Viene infatti riconosciuto, sempre per il suddetto periodo, un esonero del versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati per un massimo di 800 euro al mese.
Considerando che spetta, solamente sulle assunzioni a tempo indeterminato e per i lavoratori di età inferiore ai 35 anni, ne risulta che complessivamente spetta uno sgravio di 28.800 euro per ogni lavoratore che soddisfa i suddetti requisiti.
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