Bonus bebè e premio nascita: per gli stranieri il permesso di soggiorno di lungo periodo è obbligatorio? La Corte Costituzionale rimanda la questione alla Corte di Giustizia UE.
Il bonus bebè e il premio nascita da 800,00€ spettano anche alle mamme straniere extracomunitarie, ma ad una condizione: non basta essere residenti in Italia al momento in cui si presenta la richiesta, visto che tra i requisiti indicati dall’INPS c’è anche quello per cui lo straniero deve essere in possesso di uno tra permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione Europea.
Una questione che da tempo divide: perché è necessario il permesso di soggiorno di lungo periodo anziché il permesso di almeno un anno (ai sensi dell’articolo 41 del Trattato Unico dell’immigrazione)? Una domanda che si sono posti dall’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), la quale ha promosso il contenzioso in tutta Italia.
Secondo l’Associazione, infatti, il requisito del permesso di lungo periodo è irragionevole, in quanto va a selezionare i beneficiari non sulla base “dell’entità o alla natura del bisogno” ma su un criterio privo di ogni collegamento con questo. Per l’ASGI, infatti, le circostanze di vita pregresse non costituiscono i presupposti per ottenere il permesso di lungo periodo.
Una tale condizione, andrebbe a ledere con quanto previsto dall’articolo 41 del Trattato Unico sull’immigrazione che invece, come spiegato dall’Associazione, rappresenta “l’equilibrato bilanciamento tra il diritto dell’extracomunitario di godere, a parità di trattamento con i cittadini italiani, delle misure di assistenza sociale e il riscontro di una presenza dello stesso non temporanea né episodica sul territorio nazionale”.
Si tratta, comunque di una questione molto complessa, tant’è che neppure la Corte Costituzionale ha preso una decisione a riguardo, rimandando la vicenda alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Bonus mamma domani e bonus bebè agli stranieri: deciderà la Corte di Giustizia UE
La Corte di Cassazione aveva sollevato diverse questioni relative alla disciplina dell’assegno di natalità e di quello di maternità nella parte che richiede il possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo per il riconoscimento di entrambe le misure agli extracomunitari.
Tuttavia, il Collegio ha deciso di riunire i giudizi e di sospenderli per sottoporre alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea un quesito pregiudiziale alla decisione definitiva.
Nel dettaglio, la Corte rimanda alla Corte di Giustizia UE la domande riguardo alla compatibilità tra il requisito del permesso di lungo soggiorno, previsto come condizione per corrispondere il bonus bebè e il premio nascita di 800 euro agli stranieri extracomunitari, e il principio di parità di trattamento tra cittadini dei Paesi terzi e cittadini degli Stati membri nel settore delle prestazioni familiari, nei termini in cui tale principio viene sancito dal diritto dell’Unione Europea.
Sarà quindi la Corte di Giustizia UE a decidere a riguardo, con una sentenza che potrebbe cambiare per sempre i requisiti a queste due prestazioni, rendendole più accessibili agli stranieri extracomunitari.
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