La burocrazia frena i bonus: dalla carta risparmio al reddito alimentare, fino al bonus trasporti. In vigore solamente su carta, a oggi non se ne può ancora fare richiesta; ecco perché.
I bonus per il sostegno al reddito delle famiglie ci sono ma in molti casi non si possono ancora richiedere. Nonostante l’inflazione non accenni a placarsi, seppur con qualche rallentamento che fa ben sperare per il futuro, molti dei sostegni al reddito riconosciuti dal nostro ordinamento risultano infatti bloccati dalla burocrazia.
Eppure con la legge di Bilancio 2023 non sono mancati gli aiuti a sostegno delle famiglie italiane: dal reddito alimentare alla carta risparmio spesa, come pure i rinnovi per il bonus trasporti e quello per lo psicologo, o anche l’aumento fino a 600 euro per le pensioni minime. Tutte misure che hanno come buono proposito il sostegno al reddito per quelle famiglie che stanno pagando maggiormente le conseguenze dell’inflazione, ma che per il momento sono previste solamente su carta.
Su questi bonus, infatti, il governo è in ritardo visto che in molti casi sono scaduti i termini indicati dalla legge di Bilancio 2023: ad esempio, per reddito familiare e carta risparmio spesa c’era tempo 60 giorni dall’approvazione della manovra per il via libera al decreto che ne avrebbe disciplinato le modalità di fruizione, scadenza a oggi abbondantemente scaduta.
A tal proposito, facciamo chiarezza su quali sono i bonus che si potranno richiedere nel 2023 ma per i quali al momento la procedura risulta ancora bloccata.
Carta risparmio spesa
La legge di Bilancio 2023 ha istituito un fondo - finanziato con 500 milioni di euro - da cui attingere per l’introduzione di una carta risparmio spesa. Uno strumento di supporto per le famiglie alle quali verrà riconosciuto un plafond mensile da utilizzare per l’acquisto di beni di prima necessità, quelli più colpiti dall’inflazione (vedi pane e letta ad esempio).
Al momento però non è dato sapere quale sarà l’elenco dei beni acquistabili, né tantomeno quale sarà l’importo a disposizione. Delle modalità di utilizzo della carta risparmio spesa, infatti, se ne dovrà occupare il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, con un apposito decreto con cui verrà fatta chiarezza anche sui requisiti per poterne beneficiare.
Come anticipato, il ministero è fuori tempo massimo - visto che il decreto in oggetto doveva essere pubblicato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2023 - ma ciò non avrà conseguenze per la misura che non rischia di saltare.
Reddito alimentare
Sempre la legge di Bilancio 2023 stanzia le risorse per la sperimentazione di una nuova misura. Conosciuta come Reddito alimentare debutterà nelle sole città metropolitane come strumento alternativo ai buoni spesa: si tratta, infatti, di veri e propri pacchi alimentari realizzati con i prodotti rimasti invenduti nell’alta distribuzione.
Ne potranno beneficiare solamente le famiglie in condizione di povertà assoluta, ma anche per questa non se ne conoscono ulteriori dettagli visto che manca il decreto che ne dovrebbe disciplinare le modalità d’utilizzo. Questa volta a doversene occupare è il ministero del Lavoro, sempre entro il termine di 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, ma il risultato è lo stesso: a oggi non si hanno notizie a riguardo.
Bonus trasporti
La legge di Bilancio 2023 ha confermato anche per quest’anno una misura che tanto ha avuto successo nel 2022: il bonus trasporti, ossia il voucher da 60 euro destinato all’acquisto di abbonamenti - annuali o mensili - per i mezzi pubblici.
Ministero dei Trasporti, del Lavoro e dell’Economia che avrebbero dovuto approvare il decreto attuativo - anche in questo caso entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio - non si sono ancora mossi, ragion per cui i pendolari - che ovviamente hanno già iniziato a farsi carico dei costi per l’acquisto degli abbonamenti - dovranno ancora aspettare prima di poter richiedere il bonus trasporti, da quest’anno riservato a coloro che hanno un Isee inferiore a 20.000 euro (mentre nel 2022 il limite era di 35.000 euro).
Bonus psicologo
Anche il bonus psicologo è stato rinnovato per una seconda edizione nel 2023, demandando al ministero della Salute - di concerto con il ministero dell’Economia - l’onere di regolamentarlo attraverso l’approvazione di un apposito decreto attuativo.
Nel 2023 tale bonus ha beneficiato di un aumento: da 600 a 1.500 euro l’anno, con un plafond di 50 euro a seduta. Al momento, però, non si può ancora richiedere e non è dato sapere quando sarà possibile vista la mancanza del decreto attuativo.
Aumento pensioni minime
La legge di Bilancio 2023 tutela i pensionati over 75 stabilendo che - straordinariamente per quest’anno - laddove abbiano una pensione inferiore a 525,38 euro godranno di una rivalutazione al 106,4% (anziché al 100%), con un aumento quindi del 14,167% anziché del 7,3%. In questo modo la pensione sale a 600 euro.
Tuttavia, a oggi l’Inps non ha ancora provveduto all’aumento: lo farà presto, probabilmente già il prossimo mese, riconoscendone gli arretrati per i mesi scorsi. Va detto che in tal caso il ritardo dipende più dall’Istituto che dal governo, ma resta il fatto che è sempre la burocrazia a mettersi di traverso tra i sostegni e il diritto del cittadino a beneficiarne.
Bonus occhiali
Emblematico è il caso del bonus occhiali che a differenza delle misure appena elencate è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2022. Dopo più di un anno, quindi, ancora niente domanda per il contributo da 50 euro destinato alle famiglie con Isee inferiore a 10.000 euro da utilizzare per l’acquisto di occhiali o lenti a contatto.
E pensare che il decreto è stato pubblicato in Gazzetta lo scorso 21 ottobre: a oggi, però, la piattaforma per quello che viene definito bonus vista non risulta ancora online.
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