La carta del docente nel 2017 evidenzia già i suoi difetti: chi usa il bonus insegnanti per conto proprio, poi paga di tasca sua gli obblighi formativi? Cosa prevede il MIUR? Ecco i casi possibili.
Carta del docente 2017: chi usa i bonus insegnanti poi paga di tasca sua gli obblighi formativi imposti dal MIUR? Lavorare nell’istruzione significa restare in continuo aggiornamento, i bonus di 500 euro erogati ai docenti incentivano il miglioramento, ma i casi limite sono già dietro l’angolo.
Chi usa il bonus insegnanti per corsi e formazione non è in buona compagnia: i docenti preferiscono acquistare un nuovo PC, concerti e abbonamenti a teatro; per altro permessi, come indicato nel portale della Carta del Docente del MIUR.
La carta bonus per gli insegnanti ideata dalla Riforma della Scuola ha dei limiti: chi usa il bonus per i propri interessi, paga di tasca sua per gli obblighi imposti dall’istituto? Vediamo come funziona la carta e quali possono essere i casi limite.
Carta del docente 2017: chi usa il bonus insegnanti poi paga di tasca sua
La carta del docente 2017: chi la usa poi paga di tasca sua, in caso di obblighi imposti dal MIUR o dal dirigente scolastico? La carta consiste in un bonus e corrisponde a 500 euro da spendere per gli insegnanti in attività di aggiornamento. L’iniziativa è stata sancita della Legge 107/2015.
Chi usa il bonus insegnanti ha a disposizione tutte le possibilità esposte nel sito dedicato dal MIUR alla carta: corsi di formazione, libri e tutti gli strumenti acquistabili dai docenti di ruolo si acquisiscono tramite l’attivazione del credito. Basta autenticarsi e premere il tasto Crea buono.
Il docente non paga di tasca sua la sua formazione, è il MIUR a fornire la possibilità di avanzamento professionale agli insegnanti. Eppure, la possibilità di usare il bonus in modo improprio ha generato un effetto indesiderato: più che per istruzione, i docenti hanno usufruito del bonus per interessi propri, generando casi anomali.
Carta del docente: paga di tasca sua chi usa il bonus insegnanti per sé?
La carta del docente 2017 conta sulla scelta individuale: il docente usa il bonus insegnanti come meglio ritiene nell’ottica della sua formazione e del suo aggiornamento professionale. L’acquisto di strumenti informatici non è da condannare, anzi da incentivare.
Chi usa il bonus per l’acquisto di un PC nuovo, tuttavia, è esposto ad un rischio: la scelta individuale può non rispondere al bisogno dell’istituto ed il dirigente scolastico può battere il pugno per veicolare i bonus insegnanti in impegni collettivi, scavalcando le scelte individuali dei docenti.
Il bonus è individuale ma il potere dei dirigenti resta forte. Immaginiamo il caso di un docente di italiano che usa il bonus per un abbonamento teatrale, il preside impone un corso specifico per tutto l’istituto successivamente all’acquisto.
Il docente paga di tasca sua il corso? Il MIUR dovrebbe garantire maggiore chiarezza e impedire situazioni simili, a quanto pare già accadute e denunciate dagli insegnanti. Ulteriori notizie e casi simili non mancheranno.
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