Bonus mamme in busta paga, quando arriva e che fine ha fatto la decontribuzione totale per le lavoratrici con almeno due figli? Facciamo il punto della situazione.
Bonus mamme in busta paga, una novità prevista dalla Legge di Bilancio 2024 che prevede la decontribuzione totale per quel che riguarda i contributi a carico della lavoratrice. Uno sgravio del 9,19% sui contributi Ivs per tutte le lavoratrici mamme con almeno due figli che è entrato in vigore dal 1° gennaio 2024. La busta paga di gennaio, però, non è ancora stata pagata alle lavoratrici (quelle del settore pubblico la riceveranno a breve, quelle del settore privato dovranno attendere i primi di febbraio), ma molto probabilmente la novità non sarà presente nel prossimo stipendio.
Va detto che, in ogni caso, la decontribuzione riconosciuta alle mamme con figli non sarà realmente del 9,19%, visto che dal 1° gennaio è stata riconfermato anche il taglio al cuneo fiscale per tutti i lavoratori
- nella misura del 7%, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima;
- nella misura del 6%, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima.
La conferma del taglio al cuneo fiscale, ripresa anche nella circolare Inps numero 11 del 16 gennaio 2024, procederà senza interruzioni rispetto all’anno passato e i lavoratori troveranno già lo sconto nella busta paga di gennaio. Le istruzioni, infatti, ricalcano quelle già previste per lo scorso anno.
Per quel che riguarda il bonus mamme in busta paga, invece, che avrà, quindi, un importo inferiore, molto probabilmente non ci sarà tempo per l’applicazione già dalla prossima busta paga. Facciamo chiarezza.
Bonus mamme in busta paga, quando spetta?
Alle mamme con almeno due figli la Legge di Bilancio riconosce uno sgravio totale della contribuzione a carico del lavoratore dipendente. Varia la durata del beneficio in base ai figli della lavoratrice e nello specifico:
- avrà effetto per i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024 per le mamme con due figli;
- avrà valenza dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 per le mamme con tre o più figli.
A incidere sulla durata del beneficio è anche l’età dei figli stessi: per le mamme con due figli il beneficio è riconosciuto fino a quando (sempre relativamente al 2024) il figlio più piccolo non compie 10 anni: di fatto se una lavoratrice ha un figlio di 15 anni e uno di 12 anni, il beneficio non è riconosciuto neanche per il 2024. Ma se una donna ha un figlio di 15 anni e uno di 9 anni il beneficio è riconosciuto per tutto il 2024, ma limitatamente i mesi precedenti al compimento dei 10 anni del figlio minore.
Per le donne con almeno tre figli, invece il beneficio spetta fino a quando il figlio più piccolo compie i 18 anni (in questo caso relativamente al periodo compreso tra inizio 2024 e fine 2026).
Bonus lavoratrici, che percentuale spetta?
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, essendo stato riconfermato il taglio al cuneo fiscale al 7% e al 6% per tutti i lavoratori, alle mamme di almeno due figli il beneficio che spetta concretamente è del 2,19% o del 3,19% in base alla retribuzione imponibile. Questo almeno è valido per il 2024 poiché se nel 2025 il taglio al cuneo fiscale non dovesse essere riconfermato il beneficio per le lavoratrici con almeno tre figli sarà in forma piena al 9,19%.
Quando arriva il bonus in busta paga?
Il bonus in busta paga per le mamme lavoratrici potrebbe anche non arrivare dalla prossima busta paga: i consulenti del lavoro, infatti, attendono la circolare dell’Inps con le istruzioni per applicare il beneficio. Se anche la circolare dovesse arrivare prima dell’effettivo pagamento del prossimo stipendio potrebbe anche essere possibile che non si faccia in tempo a rendere operativa la novità già dal prossimo periodo di retribuzione.
In questo caso, però, non bisogna preoccuparsi perché il beneficio, così come prevede la Legge di Bilancio 2024, spetta dal 1° gennaio 2024 e nel caso sia applicato in ritardo alla lavoratrice saranno corrisposti anche gli eventuali arretrati spettanti nella prima busta paga utile.
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