Il bonus merito dovrebbe essere pagato a settembre 2018: il MIUR ha cominciato a distribuire le risorse alle varie scuole. Per la prima volta potrà essere riconosciuto anche ai precari.
Novità bonus merito docenti: per l’a.s. 2017- 2018 - come stabilito dall’intesa raggiunta lo scorso 25 giugno tra il MIUR e i sindacati - questo potrà essere assegnato anche agli insegnanti precari.
Ricordiamo che il bonus merito è quello strumento con cui il MIUR riconosce ai docenti che nel corso dell’anno si sono distinti per la qualità del loro insegnamento un compenso economico aggiuntivo allo stipendio; viene accreditato al termine dell’anno scolastico su decisione del D.S. del proprio istituto, il quale però non può agire liberamente poiché deve attenersi ai criteri selezionati dal comitato di valutazione.
Si definisce come bonus poiché va considerato come una retribuzione di tipo accessorio, visto che non è fisso ma può variare ogni anno. Non è detto infatti che un docente che è stato giudicato meritevole nel 2017 lo sia anche nel 2018, né che la somma spettante sia la stessa dello scorso anno.
Come anticipato, quindi, il bonus merito viene pagato verso la fine dell’anno scolastico ed effettivamente anche questa volta sarà così visto che gli insegnanti dovrebbero ricevere il premio in denaro nel mese di settembre. In questi giorni, infatti, il MIUR ha accreditato i soldi alle scuole e adesso spetterà alla segreterie scolastiche procedere con i pagamenti.
Ricordiamo però che quest’anno il compenso potrebbe essere più basso rispetto a quello dell’a.s. 2016-2017, visto che una parte delle risorse a disposizione è stata utilizzata per il rinnovo del contratto.
Bonus merito 2017-2018: le risorse
Per quest’anno le scuole avranno a disposizione un importo decisamente più basso per riconoscere agli insegnanti meritevoli - tra i quali si aggiungono anche i precari - il bonus premiale per il lavoro svolto con gli studenti.
I 200 milioni stanziati per gli anni scorsi, infatti, sono stati in parte utilizzati per garantire uno stipendio più alto con il rinnovo di contratto (tramite il riconoscimento della ; ecco perché per l’a.s. 2017-2018 il MIUR ha stanziato appena 130 milioni di euro, il 35% in meno rispetto allo scorso anno.
Dall’a.s. 2018-2019 l’importo a disposizione delle scuole però tornerà a salire dal momento che a regime per il bonus merito verranno stanziati 160 milioni di euro, ovvero l’80% di quanto riconosciuto negli anni scorsi.
Ricordiamo comunque che le risorse vengono suddivise per le varie scuole d’Italia tenendo conto di diversi fattori. Nel dettaglio, nella misura dell’80% sarà assegnato in proporzione al numero di posti relativi alla dotazione organica del personale docente di ogni scuola. Per il 20%, invece, sulla base di fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo.
Chi lo assegna?
Come anticipato questo compito spetta al Dirigente Scolastico, che deve attenersi ai criteri selezionati da un Comitato di Valutazione composto da 3 insegnanti, 2 genitori e da un componente esterno selezionato dall’USR.
Nel dettaglio, i criteri di valutazione dovranno fare riferimento a tre macro aree individuate dal MIUR, quali:
- competenze nel proprio lavoro;
- miglioramenti apportati alla scuola;
- utilizzo di una didattica efficace ai fini dei miglioramenti degli alunni.
Quindi, a differenza di quanto si credeva inizialmente, il nuovo CCNL Scuola non mette fine alla discrezionalità del Dirigente Scolastico nell’assegnare il bonus merito ai docenti.
Anche nei prossimi anni, infatti, sarà sempre il preside a decidere a quali insegnanti assegnare un premio, sulla base dei criteri generali stabiliti assieme al Comitato di Valutazione che non saranno oggetto di contrattazione con i sindacati.
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