Bonus patronato 2022: a chi spetta, importi e come richiederlo

Simone Micocci

19 Settembre 2022 - 12:48

Patronati, da intermediari a destinatari di un bonus: con il decreto Aiuti ter viene previsto un sostegno una tantum di 250 euro per far fronte al caro bollette.

Bonus patronato 2022: a chi spetta, importi e come richiederlo

Con il decreto Aiuti ter vengono introdotti una serie di bonus, misure destinate a immettere una maggiore liquidità in questo particolare periodo storico, dove la crisi energetica e l’inflazione stanno mettendo a rischio l’economia di molte famiglie e imprese.

D’altronde, da qualche anno sembra essere proprio questa la strategia adottata dai governi: adottare bonus per tamponare la situazione nell’immediato, rimandando a un secondo momento i discorsi sulle strategie future.

Ma è proprio questo modus operandi ad aver dato sempre più lavoro a caf e patronati, i quali sono il punto di riferimento per quei cittadini che intendono richiedere un bonus e non sanno come fare in autonomia.

Ed è proprio in favore di questi che il governo ha deciso di rivolgere le attenzioni con il decreto Aiuti ter, riconoscendo anche ai patronati una sorta di bonus con cui compensarli degli aumenti delle utenze di energia elettrica e gas. Quindi, da intermediari a destinatari di un bonus, come tra l’altro viene fatto in favore della generalità delle aziende con il riconoscimento di un contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta.

Bonus patronati contro il caro energia: a chi spetta

Il caro energia non risparmia nessuno: il prezzo di luce e gas è destinato ad aumentare e le notizie che arrivano dal mondo, a cui di recente si è aggiunta la possibilità dello stop della vendita di energia elettrica da parte della Francia, non fanno stare sereni in vista dell’inverno.

Per questo motivo è stato necessario un nuovo intervento del governo in favore d’imprese e famiglie, ad esempio prevedendo un’ulteriore tranche di pagamento del bonus 150 euro per lavoratori dipendenti e pensionati.

Per le imprese, invece, viene introdotto un contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta, mentre per gli istituti di patronato viene previsto un vero e proprio contributo una tantum.

A prevederlo è il testo (per il momento ne abbiamo solamente una versione in bozza) del decreto Aiuti ter, nel quale si legge che “al fine di sostenere le attività di assistenza prestate dagli Istituti di patronato e fronteggiare le ripercussioni economiche negative sulle stesse derivanti dall’eccezionale incremento del costo dell’energia” viene concesso un contributo del valore di 250 euro per ciascuna sede centrale e provinciale, a patto che risulti essere riconosciuta già alla data di entrata in vigore del presente in vigore.

Data di cui verremo a conoscenza solamente quando il testo del decreto Aiuti ter verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Bonus patronati: come funziona la richiesta

Saranno le sedi centrali o provinciali a dover presentare la domanda, indicando l’elenco delle sedi per le quali si richiede il contributo. La richiesta andrà presentata direttamente al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con scadenza fissata entro 30 giorni dalla data in vigore della legge di conversione del presente decreto.

Ricordiamo, infatti, che una volta che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto Aiuti ter dovrà essere presentato in Parlamento (ovviamente se ne parlerà nella prossima legislatura) per il via libera di Camera e Senato. Prima che l’iter venga completato, quindi, non sarà possibile avanzare la richiesta. Per le istruzioni su come richiederlo, invece, sarà compito del ministero del Lavoro pubblicare una circolare esplicativa con tutte le informazioni a riguardo.

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