Bonus prima casa: novità e cosa cambia col decreto Liquidità

Rosaria Imparato

09/04/2020

Bonus prima casa, novità in arrivo col decreto Liquidità: i riferimenti temporali di 12 e 18 mesi sono congelati fino al 31 dicembre 2020. Vediamo cosa cambia per i contribuenti interessati all’agevolazione.

Bonus prima casa: novità e cosa cambia col decreto Liquidità

Bonus prima casa, novità importanti in arrivo grazie al decreto Liquidità.

Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore a partire dal 9 aprile 2020.

La novità si trova nell’articolo 24 del testo ufficiale del decreto: si tratta del congelamento dei termini per usufruire delle agevolazioni fiscali legate alla prima casa fino al 31 dicembre 2020.

I riferimenti temporali di 18 e 12 mesi, il primo per spostare la residenza, e il secondo per riacquistare in caso di vendita prima dei cinque anni dal primo acquisto e non solo, sono congelati fino a fine anno.

Il decreto Liquidità ha infatti bloccato i paletti temporali dal 23 febbraio fino al 31 dicembre 2020: dopo il periodo di sospensione, i riferimenti torneranno a far parte dei requisiti per chiedere il bonus prima casa.

Bonus prima casa: novità e cosa cambia col decreto Liquidità

Sono tante le novità del decreto Liquidità, così chiamato proprio perché ricco di misure che mirano ad accrescere la liquidità di imprese e famiglie.

Oltre ad aver aperto le porte del Fondo Gasparrini -per richiedere la sospensione del mutuo prima casa- anche a commercianti e artigiani, precedentemente esclusi dall’agevolazione, il decreto Liquidità ha apportato dei cambiamenti al bonus prima casa.

Il Governo ha infatti congelato i riferimenti temporali che fanno parte dei requisiti per richiedere l’agevolazione.

Nello specifico, come spiega la relazione illustrativa dell’articolo 24 del decreto Liquidità, sono bloccati:

  • la scadenza dei 18 mesi entro cui effettuare il trasferimento della residenza;
  • il termine di 12 mesi entro cui il contribuente che ha ceduto l’immobile acquistato con i benefici prima casa prima dei 5 anni deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare come nuova abitazione principale;
  • il termine di un anno entro il quale il contribuente che ha acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso;
  • la scadenza di 12 mesi entro cui riacquistare la prima casa per fruire del credito d’imposta.

Questi riferimenti temporali vengono bloccati a partire dal 23 febbraio fino al 31 dicembre 2020.

Questo quindi significa che se l’atto di vendita viene stipulato tra il 23 febbraio e il 31 dicembre 2020, il periodo annuale per il riacquisto decorrerà dal 1° gennaio 2021, così come se il nuovo acquisto è effettuato nel suddetto periodo di sospensione, per vendere ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2021.

Bonus prima casa: i requisiti per richiedere l’agevolazione

Il congelamento dei riferimenti temporali fino alla fine del 2020 è stato deciso dal Governo per non far decadere dall’agevolazione del bonus prima casa i soggetti interessati.

In questo periodo di stasi economica, oltre alla diminuzione degli spostamenti come misura per il contenimento del contagio, il mercato immobiliare si trova in non poche difficoltà, e in questo modo si dà un po’ di respiro a chi non è riuscito a vendere la prima casa nei tempi precedentemente stabiliti.

Gli altri requisiti per poter richiedere il bonus prima casa rimangono gli stessi:

  • non essere proprietari di immobile adibito ad abitazione nello stesso Comune nel quale si richiedono le agevolazioni per l’acquisto della prima casa;
  • non essere titolare di diritto di uso, usufrutto o abitazione di altro immobile nel Comune.

Infine, sono escluse le abitazioni di lusso, ovvero non si può richiedere l’agevolazione per immobili che non rientrino nelle categorie catastali A1, A8, A9.

Iscriviti a Money.it

Selezionati per te