Ancora poche settimane per sfruttare le detrazioni a disposizione nel 2024 per l’acquisto di una stufa a pellet. Vediamo a quanto ammontano bonus e incentivi.
I bonus stufa a pellet attualmente in corso scadono il 31 dicembre 2024. Anche se la Legge di Bilancio 2025 proroga parte dei benefici che consentono di godere dello sconto sull’acquisto della stufa a pellet, lo fa apportando delle modifiche e non garantendo più a tutti le stesse aliquote in vigore nel 2024.
In alcuni casi, quindi, per chi è in dubbio se approfittare oggi dello sgravio fiscale che l’acquisto permette o se rimandare la spesa al prossimo anno, potrebbe convenire e affrettarsi per due motivi:
- effettuando la spesa a novembre/dicembre 2024 si inizierebbe a godere della detrazione spettante già a giugno 2025 con la presentazione della dichiarazione dei redditi;
- in alcuni casi si potrebbe contare su un’aliquota più conveniente.
Con l’inverno ormai alle porte e con le temperature che, giorno dopo giorno si fanno più rigide, in alcune regione italiana già i primi freddi sono arrivati e la preoccupazione per il riscaldamento della casa inizia a farsi strada.
Quello di cui bisogna tenere conto, quando si pensa di acquistare e mettere dentro casa una stufa a legna o a pellet, è che sono ancora in vigore numerosi aiuti statali che consentono di abbassarne il costo. Non c’è un vero e proprio bonus stufa a pellet, ma si può sfruttare l’ecobonus ordinario, il bonus ristrutturazione, l’incentivo Gse e in casi specifici il Superbonus 70%.
In alcuni casi, tuttavia, bisogna seguire determinati standard e realizzare altri interventi dentro la propria abitazione, anche molto importanti. Vediamo nel dettaglio come ridurre il costo della stufa.
Stufa a pellet con il bonus ristrutturazione
Per avere uno sconto sull’acquisto della stufa a pellet si può usare innanzitutto il bonus ristrutturazione 2024. Installare questo tipo di stufa, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, rientra infatti tra gli interventi di manutenzione straordinaria finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Ma potrebbe essere necessario fare altri lavori, ad esempio all’impianto idraulico o rifare i tramezzi.
Lo sconto consiste in una detrazione Irpef del 50%. Per acquisto e posa della stufa a pellet la spesa massima detraibile è di 96mila euro. Vale per le case indipendenti e per i condomini (dove il tetto di spesa vale per ogni casa). L’incentivo lo si ha in dichiarazione dei redditi in 10 quote in 10 anni.
L’ecobonus ordinario
C’è poi l’ecobonus ordinario 2024, con uno sconto Irpef che di solito è al 65%, ma in realtà oscilla tra il 50% e l’85% in base ai casi. Al 50% vale per acquisto e installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Il limite di spesa per la stufa a pellet è di 30mila euro.
Per i condomini invece si arriva fino al 75%, con spesa massima di 40mila euro per ogni unità immobiliare. Se poi si fanno lavori antisismici si può arrivare a uno sconto dell’85%, con spesa massima di 136mila euro per ogni casa all’interno del condominio.
Anche il bonus è fruibile con detrazione di 10 quote di sconto in 10 anni in dichiarazione dei redditi.
L’incentivo del Gse
C’è poi l’incentivo del Gestore dei Servizi Energetici. In questo caso si può fare direttamente domanda direttamente al Gse una volta finiti i lavori. Lo sconto è pari al 65% e vale solo per la sostituzione della stufa a pellet, non per la nuova installazione. Se la richiesta viene accettata e la somma è fino a 5mila euro, si riceve la cifra entro 2 mesi con bonifico ed è pari al 65% della spesa. Altrimenti, se l’importo è superiore, si ricevono i soldi in rate annuali entro 5 anni.
Il Superbonus 70%
Infine sul Superbonus 70%, se si riesce a trovare un’impresa che accetta di avviare i lavori. Con il bonus si ottiene un’agevolazione anche per l’acquisto di impianti a biomassa, tra cui la stufa a pellet. Rientra infatti tra gli interventi trainanti (cioè i principali), ma serve sostituire un precedente impianto di climatizzazione invernale. Bisogna infatti migliorare le prestazioni energetiche di almeno 2 classi rispetto a prima. Il problema principale del Superbonus è che già a partire dal 2023 è stato fortemente limitato
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