Bonus terme 2021, rischio click day: nessun requisito e poche risorse

Anna Maria D’Andrea

23 Agosto 2021 - 11:51

Bonus terme 2021, poche le risorse stanziate e nessun requisito per richiederlo: il rischio click day è dietro l’angolo per lo sconto fino a 200 euro.

Bonus terme 2021, rischio click day: nessun requisito e poche risorse

Bonus terme con effetto click day? Il rischio è concreto, considerando le poche risorse a disposizione e l’ampia platea di potenziali beneficiari.

Mentre si attende l’avvio della fase operativa per le domande di accreditamento da parte delle strutture termali e, successivamente, per le prenotazioni da parte dei contribuenti, emergono in maniera lampante le criticità dell’agevolazione, introdotta con il fine di supportare uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid-19.

Per accedere al bonus terme 2021 non è previsto alcun limite relativo all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare. Il bonus di 200 euro è quindi accessibile a tutti, fino ad esaurimento delle risorse stanziate.

Bonus terme 2021, rischio click day: nessun requisito e poche risorse

Il totale dei fondi a disposizione per il bonus terme 2021 è particolarmente esiguo: 53 milioni di euro in tutto, importo che costituisce limite massimo di spesa e che servirà per finanziare lo sconto pari al 100% dei servizi fruiti, fino ad un massimo di 200 euro.

Ed è alla luce di ciò e considerando che potranno richiedere il bonus terme tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti ISEE, che appare tutt’altro che azzardato parlare di un rischio click day.

Calcolatrice alla mano, lo stanziamento previsto consentirà di finanziare un massimo di 265.000 bonus da 200 euro.

Lo scenario che si prospetta è quindi molto simile a quanto avvenuto lo scorso anno con il bonus bici, con la differenza però che questa volta saranno le strutture termali a dover inserire le domande di prenotazione del contributo, sulla base delle richieste avanzate dalla clientela.

Per il bonus terme 2021 non sarà predisposta una procedura per l’inserimento delle richieste da parte del cittadino che, così come previsto dal decreto attuativo del MISE, dovrà esclusivamente prenotare il servizio presso uno degli stabilimenti termali accreditati, sulla base dell’elenco che verrà pubblicato sul portale di Invitalia, richiedendo per l’appunto di fruire del bonus statale.

La struttura dovrà quindi inserire la richiesta su un apposito portale e rilasciare al cliente l’attestato di prenotazione, un voucher valido per 60 giorni dalla data di emissione.

Bonus terme 2021, rischio click day e caos per le strutture: prova di efficienza per Invitalia

Se da un lato il bonus terme consentirà di ridare slancio ad uno dei settori piegati dalle restrizioni per il contrasto alla diffusione del Covid, dall’altro resta alta l’attenzione sull’avvio della fase operativa della misura.

L’inserimento delle richieste di prenotazione da parte delle strutture termali rappresenterà inevitabilmente uno stress test per la macchina amministrativa, anche considerando le inefficienze che hanno caratterizzato l’erogazione di bonus e contributi nel corso del periodo emergenziale.

Il successo del bonus terme sarà quindi inevitabilmente legato alla capacità di evitare intoppi tecnici e rallentamenti che da sempre caratterizzano le misure economiche di “ampia portata”, e che potrebbero incidere sulla possibilità per il cittadino e per la struttura termale di beneficiare dell’agevolazione.

La gestione operativa è affidata ad Invitalia che con un avviso pubblicato il 12 agosto 2021 ha informato che il bonus terme sarà attivo non appena verrà completato l’iter di legge.

Gli istituti termali potranno accreditarsi registrandosi all’apposita piattaforma on line che verrà predisposta e, a partire da quel momento, i cittadini potranno rivolgersi direttamente alle strutture per prenotare il bonus e per ricevere supporto e indicazioni sul suo utilizzo.

La data di attivazione del bonus sarà comunicata da Invitalia e dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il click day rappresenterà inevitabilmente una prova di efficienza della Pubblica Amministrazione, quantomai importante anche alla luce dell’avvio del Recovery Plan e dell’esigenza sempre più impellente di digitalizzare e semplificare il rapporto Stato-cittadini.

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