Borsa di Milano oggi 16 novembre: Ftse Mib rallenta e va in rosso

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

16/11/2022

Borsa di Milano oggi 16 novembre: il Ftse Mib oscilla e poi vira al ribasso in una giornata nervosa per i mercati. L’Europa non decolla. Spread ancora sotto i 200 punti.

Borsa di Milano oggi 16 novembre: Ftse Mib rallenta e va in rosso

Borsa di Milano oggi 16 novembre: il Ftse Mib chiude in negativo, sotto la chiusura di ieri, dopo essere partito oscillando in una giornata di scambi scossa dalle notizie sulla guerra in Ucraina.

Lo spread Btp-Bund resta sotto i 200 punti, viaggiando attorno ai 190 punti e il rendimento del titolo di Stato decennale rimane sotto il 4%.

Mentre i riflettori sono accesi sulle dinamiche internazionali, con lo spettro di una guerra mondiale che aleggia dopo i missili caduti in Polonia e il G20 che si è concluso, in Italia l’inflazione di ottobre ha confermato il record: +11,8% il rialzo annuale, con nuovi picchi del carrello della spesa.

Intanto, la Bce nel suo report sulla stabilità finanziaria ha annunciato un clima pieno di rischi per l’Eurozona, tra recessione, vulnerabilità dei debiti, inflazione in aumento.

Da segnalare che oggi è il terzo giorno di emissione del Btp Italia indicizzato all’inflazione, che finora ha raccolto ordini per circa 5,43 miliardi di euro.

Sul listino milanese Ftse Mib spiccano i tonfi di Saipem e di Telecom Italia. Quest’ultima ha subito un declassamento sul rating del debito da parte di Fitch, che lo ha portato da BB a BB-. Le altre piazze europee virano in rosso.

Borsa di Milano oggi 16 novembre aggiornamento 18.00: Ftse Mib in rosso

Il Ftse Mib perde lo 0,68% e chiude a 24.531,27 punti. Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Leonardo (+2,17%), Banco Bpm (+1,39%), Campari (+0,76%), Hera (+1,54%), Enel (+0,57%), Tenaris (+0,48%) e Unipol (+0,25%). In coda, invece, Tim (-2,75%).

Vendite pure su Amplifon (-3,74%), Diasorin (-2,17%), Interpump (-1,99%), Inwit (-2,20%), Saipem (-2,84%) ed Stm (-2,62%). In parità, infine, Intesa SanPaolo (+0,02%), nonostante gli analisti di Goldman Sachs abbiano alzato a 3,1 euro il target price sul titolo e abbiano confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Aggiornamento 13.00: Ftse Mib in calo

Il Ftse Mib perde lo 0,54%. Sul listino industriali e bancari sono fiacchi. Ancora in rosso Telecom Italia, mentre Eni, Enel, Hera viaggiano sopra la parità.

Anche Leonardo mantiene il rialzo, anche se diminuito da inizio seduta e ora a +0,72%.

Aggiornamento 9.30: Ftse Mib sulla parità

Si muove sulla parità il listino milanese dopo circa 30 minuti di negoziazioni, con frazionali oscillazioni verso il basso. Sul Ftse Mib flettono i titoli bancari e si segnala il tonfo Telecom Italia a -3,05% dopo che Fitch ha declassato il rating.

In controtendenza c’è Leonardo che spicca con guadagni superiori al 3%. I ministri della difesa Ue si sono riuniti ieri promettendo nuove spese militari. Il capo della diplomazia Ue Josep Borrell ha parlato di stanziare ulteriori 70 miliardi di euro per il settore entro il 2025 e questo potrebbe favorire l’italiana Leonardo.

In Europa Cac francese e Dax tedesco sono sotto la parità dopo le 9.30 e perdono rispettivamente lo 0,17% e lo 0,29%. Resiste il FTSE 100 londinese a +0,11%.

Asia chiude in rosso, futures Usa in rialzo

Seduta per lo più negativa in Asia, con gli indici che stanno archiviando gli scambi in rosso con il solo Nikkei giapponese in rialzo.

La volatilità è aumentata con la notizia di razzi in Polonia di non ancora decifrata origine, ma la paura di un’escalation ha fiaccato le Borse. La Cina, inoltre, ha registrato un rallentamento dei prezzi delle case che ha confermato la crisi del settore immobiliare e, in generale, della potenza asiatica.

Gli indici Shenzhen e Shanghai hanno chiuso a -0,45% e -1,02%. Hong Kong sta perdendo lo 0,28%.

Altro clima a Wall Street. I futures Usa sono in rialzo, con gli investitori che hanno valutato un altro rapporto sull’inflazione più leggero del previsto e hanno guardato avanti ai dati sulle vendite al dettaglio che dovrebbero essere pubblicati più tardi.

Martedì tutte le principali medie hanno chiuso la normale sessione di negoziazione in rialzo, con l’S&P 500 a +0,87% e il Dow che ha aggiunto 56,22 punti, o lo 0,17%. Il Nasdaq è balzato dell′1,45%.

Il rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione, che misura i prezzi all’ingrosso, è stato inferiore alle aspettative, il che ha alleviato alcune delle preoccupazioni degli investitori sull’inflazione.

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