Borsa di Milano oggi 17 febbraio: Ftse Mib chiude debole, spread stabile

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

17/02/2023

Borsa di Milano oggi 17 febbraio: il Ftse Mib viaggia sotto la parità, come i principali indici europei. In evidenza lo spread in rialzo e il salto del rendimento del Btp decennale, al 4,4%.

Borsa di Milano oggi 17 febbraio: Ftse Mib chiude debole, spread stabile

Borsa di Milano oggi 17 febbraio: il Ftse Mib chiude la giornata in negativo, sotto la soglia dei 27.853 punti di chiusura di ieri.

C’è nervosismo nei mercati globali e il motivo fondamentale è l’aspettativa di banche centrali, Fed e Bce in primis, ancora aggressive sui tassi. Questo lascia ancora aperta la possibilità di un rallentamento economico. In osservazione anche il fronte guerra in Ucraina, con la spinta a una maggiore spesa per la difesa richiesta dalla Nato anche all’Italia e alla tensione Usa-Cina.

In Italia, il dibattito interno è dominato dalle novità sullo stop alla cessione dei crediti del Superbonus edilizio e da nuove misure per la semplificazione del Pnrr.

In questa cornice, lo spread si attesta sui 176 punti, in lieve aumento, e il Btp decennale rende il 4,3%, in calo.

Il Ftse Mib è in calo. Sul listino spicca il rally di Bper Banca. Gli industriali e gli energetici crollano, con perdite importanti di Amplifon, Recordati, Tenaris.

In Europa, i principali indici sono tutti negativi: Dax tedesco, Ftse 100 londinese e Cac francese scambiano sotto la parità.

Borsa di Milano oggi 17 febbraio aggiornamento ore 18.00: Ftse Mib recupera, ma chiude in calo

Il Ftse Mib perde lo 0,37% e chiude a 27.751,14. Sul listino principale di Piazza Affari, bene Tim (+2,52%), che attende la risposta di Cdp e Macquarie all’offerta di Kkr per la rete.

Positive poi le banche, dopo un report di Kbw che intravede prospettive decisamente positive, anche “grazie” al rialzo dei tassi d’interesse. Salgono Bper (+4,41%), Unicredit (+0,68%) e Intesa Sanpaolo (+0,53%). In controtendenza, invece, Fineco (-1,33%). In coda, quindi, Pirelli (-1,94%) e Tenaris (-4,78%), dopo il rally di ieri.

Aggiornamento ore 13.00: Ftse Mib non decolla

Il Ftse Mib perde lo 0,76%. Forti vendite su Amplifon (-2,73%), Eni (-1,82%), Moncler (-1,86%), Recordati (-4,06%), Saipem (-1,19%), Stmicroelectronics (-1,52%), Tenaris (-3,49%).

Salgono Telecom (+1,70%) e Bper Banca (+3,59%).

Aggiornamento ore 10.30: Ftse Mib in rosso

Il Ftse Mib perde lo 0,60%. Sul listino è tonfo per Recordati Ord (-3,53%), Tenaris (-3,34%), Amplifon (-1,92%), Cnh Industrial (-1,79%), Diasorin (-1,74%), Pirelli & C (-2,26%), sulla quale la cinese Sinochem ha negato di avere un piano di vendita della sua quota nel gruppo pari al 37%.

Spiccano Bper Banca (+4,26%) e Banco Bpm (+2,09%) grazie alla spinta di Kbw con la promozione a outperform. In evidenza anche Telecom (+3,34%), in attesa del cda straordinario di Cdp previsto domenica con lo scopo di ufficializzare la proposta per la rete del colosso tlc, da presentare come alternativa a quella di Kkr.

Asia crolla, futures Usa in ribasso

I mercati dell’Asia Pacifico sono stati scambiati al ribasso, mentre gli investitori hanno digerito dati economici forti dagli Stati Uniti e commenti più aggressivi dalla Federal Reserve.

In Cina, gli indici Shenzhen e Shanghai chiudono con perdite rispettivamente di 1,61% e 0,77%. Hong Kong crolla dell’1,12% e il Nikkei giapponese scende dello 0,66%.

I futures sulle azioni Usa sono in calo. Durante il trading regolare, il Dow ha perso l′1,26%. L’indice S&P 500 è sceso dell′1,38% e il Nasdaq Composite ad alto contenuto tecnologico dell′1,78%.

Queste perdite sono arrivate dopo che l’indice dei prezzi alla produzione di gennaio, un parametro di inflazione che tiene traccia dei prezzi all’ingrosso, è aumentato dello 0,7% secondo il rapporto di giovedì. Gli economisti intervistati da Dow Jones avevano previsto un aumento dello 0,4%. Il Dipartimento del lavoro ha anche riportato un calo inaspettato delle richieste iniziali di disoccupazione per la settimana terminata l′11 febbraio.

Il selloff delle azioni si è intensificato verso la fine della giornata con i commenti del presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard. Ha detto di aver appoggiato un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base durante la precedente riunione della banca centrale e che non avrebbe escluso un aumento dei tassi di tale portata alla riunione di marzo.

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