Borsa di Milano oggi 20 dicembre: Ftse Mib in lieve rialzo. Spread a 216 punti

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

20/12/2022

Borsa di Milano oggi 20 dicembre: il Ftse Mib chiude in lieve rialzo, ma rimane sulla scia di un clima nervoso a livello mondiale. Lo spread si mantiene alto sui 216 punti.

Borsa di Milano oggi 20 dicembre: Ftse Mib in lieve rialzo. Spread a 216 punti

Borsa di Milano oggi 20 dicembre: Il Ftse Mib chiude in sostanziale parità dai 23.683 punti di chiusura di ieri.

Il clima dei mercati è nervoso. L’Asia è crollata e i futures Usa sono negativi. Banche centrali sempre più aggressive e dagli interventi a sorpresa per controllare i mercati (come ha fatto la Banca del Giappone per monitorare i rendimenti), inflazione calda, incertezza sulle riaperture cinesi, previsioni di recessione non aiutano il sentiment di fine anno nelle Borse.

In Italia, il pessimismo generale si aggiunge alla pressione sulla Legge di Bilancio 2023. I tempi sono ormai strettissimi, ma la commissione Bilancio non ha ancora approvato gli emendamenti.

Lo spread Btp-Bund vale 216 punti, in lievissimo rialzo. Il rendimento del titolo di Stato decennale cresce al 4,46%.

Sul listino milanese recuperano i bancari e alcuni industriali. In rosso quasi tutte le utilities e altri titoli dell’industria, come Stellantis.

In Europa, il Dax tedesco è in discesa, così come il Cac francese%. Il FTSE 100 è invece in rialzo.

Focus anche sul prezzo del gas, dopo l’accordo raggiunto in Ue per il tetto massimo a 180 euro per megawattora. Il benchmark olandese, riferimento europeo, segna 102 euro, con quotazione in calo.

Borsa di Milano oggi 20 dicembre aggiornamento delle ore 18.00: Ftse Mib in parità

Il Ftse Mib sale solo dello 0,15% e chiude a 23.718,25 punti. Sul listino principale di Piazza Affari bene i bancari: Unicredit guadagna il 4,02%, Intesa Sanpaolo il 2,02%, Bper il 4,48% e Banco Bpm il 4,13%. Salgono anche i petroliferi: Eni dello 0,08%, Tenaris l’1,37%.

In coda, invece, Campari (-3,19%), Diasorin (-2,81%), Iveco (-2,45%) e Tim (-0,38%), dopo il forte rialzo della scorsa seduta. Non brillano, poi, le utilities. A2a perde il 2,31%, Hera l’1,75%, mentre Enel è l’unica a salvarsi (+0,02%).

Aggiornamento delle ore 13.10: Ftse Mib tenta i recupero

Il Ftse Mib avanza dello 0,06% in un timido recupero dalla mattinata in rosso. I bancari stanno dando la spinta, con UniCredit a +3,47% e Banco Bpm a +2,67%. Bene anche Eni a +1,08%, Poste Italiane a +1,48%.

Tonfo, invece, per Saipem, Snam, Stellantis in perdita di oltre l’1%. Forti vendite anche su A2a, Campari, Diasorin, Italgas, Iveco Group.

Aggiornamento delle ore 10.30: Ftse Mib in rosso

Il Ftse Mib perde lo 0,70% e rimane sotto la parità come in apertura, pur riducendo il calo. Sul listino milanese risalgono in territorio positivo i bancari, Eni, Poste Italiane, Tenaris.

In profondo rosso c’è Stellantis, con un -1,59% dopo aver preso atto di un terzo decesso legato al difettoso gonfiaggio di un airbag Takata in un veicolo richiamato. I proprietari di 274.000 auto statunitensi più vecchie sono stati avvisati con urgenza affinché eseguano degli interventi.

In focus c’è ancora Telecom Italia, con i colloqui tra Governo, Cdp e Vivendi che proseguono. Il titolo cede lo 0,71%. Crollano Nexi a -2,28%, Italgas a -2,05%, A2a a -2,38%, con gli industriali in ribasso.

Asia al tappeto. Futures Usa in rosso

L’Asia è andata in tilt con le mosse a sorpresa del Giappone. La Banca della nazione ha modificato il suo intervallo di tolleranza per il controllo della curva dei rendimenti, mantenendo costanti i suoi tassi di interesse di riferimento estremamente bassi.

Nello specifico, la BOJ amplierà la gamma delle fluttuazioni dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni dai suoi attuali più e meno 0,25 punti percentuali a più e meno 0,5 punti percentuali, ha affermato.

L’aggiustamento ha lo scopo di “migliorare il funzionamento del mercato e incoraggiare una formazione più agevole dell’intera curva dei rendimenti, pur mantenendo condizioni finanziarie accomodanti”, ha affermato la BOJ.

Il Nikkei 225 è sceso del 2,46%, trainando le perdite nella regione e il Topix è diminuito dell′1,54% a 1.905,59. Lo yen giapponese si è rafforzato di circa il 3% rispetto al dollaro USA a 132,7, segnando i livelli più alti in oltre tre mesi.

Tutti gli altri indici dell’area sono crollati: Shanghai -1,07%, Shenzhen -1,58%, Hang Seng (Hong Kong) -1,38%.

I futures sulla azioni Usa sono in perdita. Durante le normali negoziazioni di lunedì, il Dow ha perso oltre 162 punti, ovvero circa lo 0,5%. L’S&P 500 è sceso dello 0,9% e il Nasdaq Composite ha perso quasi l′1,5%. Le azioni sono sulla buona strada per chiudere il mese e l’anno in rosso e le speranze degli investitori per un rally di “Babbo Natale” stanno svanendo rapidamente.

I timori che la Federal Reserve possa far precipitare l’economia in una recessione affliggono gli investitori. La scorsa settimana, la banca centrale ha alzato il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base e i responsabili politici hanno indicato che il tasso terminale potrebbe salire fino al 5,1%.

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