Borsa di Milano oggi 8 dicembre: il Ftse Mib parte nell’incertezza e chiude in rosso, così come le altre piazze europee, in una giornata dove i mercati non esultano. Spread a 189 punti.
Borsa di Milano oggi 8 dicembre: il Ftse Mib chiude in rosso in una seduta piuttosto incerta che non è riuscita a superare i punti di chiusura di ieri.
In questo giorno festivo, con il segmento after-hours chiuso, i riflettori sono ancora puntati sulle ultime mosse e dichiarazioni del Governo sulla Legge di Bilancio 2023. I nodi da sciogliere ci sono, ma il tempo stringe. Intanto, la presidente del Consiglio ha incontrato i sindacati Cgl e Uil, che hanno confermato le critiche e le mancate risposte in manovra, soprattutto su fisco e precarietà del lavoro.
In questa cornice di tensione sulla legge più importante del Paese, lo spread Btp-Bund si allunga a 189 punti. Il titolo di Stato decennale rende il 3,68%.
La giornata è stata contrassegnata da un nuovo monito della governatrice Bce Lagarde: la crisi dell’Europa è permanente e le banche dovranno prestare particolare attenzione ai possibili rischi futuri, attraverso “accantonamenti adeguati e una pianificazione prudente del capitale.”
Sul listino milanese le banche hanno oscillato, recuperando in parte, anche se UniCredit ha chiuso in rosso. Il Governo sta studiando un contributo di solidarietà per gli istituti di credito affinché riducano le commissioni per i pagamenti digitali che gravano sui commercianti.
Gli industriali hanno guadagnato con Leonardo, Moncler, Nexi. Eni, Saipem e Tenaris si sono distinti per chiusure in territorio positivo.
In Europa, le principali piazze hanno faticato ad avere una posizione: il Dax tedesco ha chiuso con un +0,02% e il Cac francese con un -0,20%. Il FTSE 100 ha perso lo 0,22%.
Aggiornamento delle ore 13.00: Ftse Mib in perdita
Il Ftse Mib perde lo 0,46%. Spiccano i tonfi di Italgas a -1,95%, Poste Italiane a -2,26%, Stellantis
a -1,19%, Unicredit a -1,25%, A2a a -1,44%, Campari a -1,16%, Diasorin a -1,93%, Enel a -1,15%.
Eni sale dell’1,00%, Saipem dell’1,12% e Tenaris dell’1,08%.
Borsa di Milano oggi 8 dicembre: Ftse Mib chiude in perdita
Con poco più di 24.200 punti, il Ftse Mib archivia le negoziazioni con un calo di 0,17%. In fondo al listino finiscono Stellantis (-2,76%), Poste Italiane (-1,80%), Campari (-1,08%).
Spiccano, invece, le chiusure più che positive di Hera a +1,96%, Moncler a +2,41%, Saipem +2,08%, Stmicroelectronics a +2,02%, Tenaris a +1,24%
Aggiornamento delle ore 10.40: Ftse Mib sulla parità
Il Ftse Mib si muove sul filo della parità e non va oltre i 24.241 punti. Sul listino milanese le banche non sembrano essere scosse dalla possibile tassa di solidarietà che il Governo potrebbe imporre per abbassare i costi di commissione per i pagamenti digitali dei commercianti. Solo UniCredit spicca per una pesante perdita dell’1,14%.
Calo consistente anche per Poste Italiane, -1,84%, Italgas, -1,59%, Diasorin -2,53%. In controtendenza, invece, Eni che guadagna l’1,36% e Tenaris con un +1,08%.
Asia incerta, futures su azioni Usa provano il rialzo
La seduta asiatica si chiude con il balzo di Hong Kong, che sta guadagnando oltre il 3% e il rosso degli altri principali indici.
L’annuncio di una serie di allentamenti dei severi controlli per arginare i contagi Covid in Cina non convince del tutto i mercati asiatici, pressati da previsioni ancora poco chiare sulla ripresa del dragone.
I venti di recessione, inoltre, sono tornati a soffiare anche nella potenza americana. Dopo le valutazioni dei top manager Usa, concordi nel vedere un clima cupo per il 2023, Wall Street vacilla e attende l’importante riunione Fed del 14 dicembre.
I futures sulle azioni Usa stanno tentando il recupero, ma durante la sessione regolare di mercoledì, l’S&P 500 è sceso dello 0,19% nella sua quinta sessione perdente consecutiva. Il Dow era praticamente piatto, aggiungendo solo 1,58 punti. Nel frattempo, il Nasdaq Composite è diminuito dello 0,51%.
La Federal Reserve dovrebbe emettere un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base la prossima settimana. È un rialzo minore rispetto ai precedenti. Tuttavia, gli investitori sono sempre più dubbiosi alla capacità della banca centrale di evitare una recessione il prossimo anno nel suo tentativo di schiacciare l’inflazione.
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