Borse europee oggi in attesa del dato sull’inflazione (e della reazione Bce)

Violetta Silvestri

30/11/2023

I dati preliminari sull’inflazione in Eurozona sono attesi dai mercati europei oggi. Un ulteriore rallentamento dei prezzi al consumo darebbe una spinta alle Borse e un’indicazione precisa alla Bce.

Borse europee oggi in attesa del dato sull’inflazione (e della reazione Bce)

I mercati europei si avviano verso un’apertura positiva, con gli investitori regionali che attendono la pubblicazione dei dati preliminari sull’inflazione della zona euro per novembre.

Le Borse della regione hanno chiuso in rialzo nella sessione di ieri, supportate da risultati macroeconomici ottimistici. L’inflazione tedesca, infatti, è scesa al 2,3% a novembre, diminuendo di più rispetto al previsto del 2,6%.

Anche i segnali arrivati dalla Spagna sono stati positivi. Il tasso di inflazione annuale spagnolo è calato al 3,2% a novembre grazie ai prezzi più bassi del carburante e dei pacchetti turistici, secondo i dati preliminari dell’Istituto nazionale di statistica (INE) pubblicati ieri. L’inflazione spagnola è attualmente una delle più basse dell’Eurozona, anche se è ancora al di sopra dell’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea.

Con queste premesse che fanno ben sperare, i dati preliminari di oggi sui prezzi al consumo in Eurozona sono nel mirino degli investitori, ma anche della Bce che si avvicina all’incontro del 14 dicembre.

L’inflazione in Eurozona è il fattore chiave per i mercati europei oggi

La giornata dei mercati si è aperta positivamente in Asia. I titoli azionari asiatici sono saliti, registrando la performance migliore degli ultimi 10 mesi. Il sentiment degli investitori si è rafforzato grazie alle prospettive di prossimi tagli ai tassi di interesse globali e a segnali di ripresa economica, seppure ancora modesti.

Il cauto ottimismo potrebbe diffondersi anche in Eurozona e spingere le Borse europee oggi, se i dati preliminari dell’inflazione mostreranno un altro calo.

Gli analisti prevedono possibili sorprese al ribasso per i prezzi al consumo dopo i dati modesti di Germania e Spagna. La stima mediana si aspetta un rallentamento dell’inflazione armonizzata dell’Ue al 2,7%, che sarebbe il livello più basso dalla metà del 2021. Questo è uno dei motivi per cui i futures scontano un taglio dei tassi da parte della Bce già ad aprile.

La prudenza a Francoforte è comunque elevata. Anche se non si sono negati i progressi compiuti sul rallentamento dei prezzi grazie alla politica monetaria restrittiva, Lagarde ha finora mantenuto un tono cauto sulle prossime mosse.

Il taglio dei tassi è escluso nell’ordine del giorno della prossima riunione di dicembre. Il pericolo di prezzi in rialzo rimane. E in quest’ottica la riunione Opec di oggi appare cruciale per il petrolio e per i costi energetici, per i quali l’Eurozona è molto vulnerabile.

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