Cosa sono i BOT, come funzionano e come investire

Claudia Cervi

13 Maggio 2024 - 17:58

Investire in BOT, cosa significa? Scopriamo significato, funzionamento e rendimento dei Buoni Ordinari del Tesoro.

Cosa sono i BOT, come funzionano e come investire

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono tra gli strumenti di investimento più popolari in Italia, insieme ai Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il debito pubblico, i BOT servono a coprire le esigenze di liquidità a breve termine e gli investimenti statali.

Con una scadenza generalmente inferiore a un anno, i BOT sono apprezzati per la loro breve durata, elevata affidabilità dell’emittente e liquidità nel mercato secondario. Questo li rende una scelta preferenziale per chi cerca investimenti sicuri con un rischio contenuto, ideale per la protezione del capitale.

In questo articolo, esploreremo cosa sono i BOT, come funzionano, quanto rendono e quali sono vantaggi e rischi associati. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questi strumenti di investimento.

Cosa sono i BOT, i Buoni Ordinari del Tesoro

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano per finanziare le esigenze del settore pubblico. Essendo titoli di debito, il loro funzionamento si basa sul principio di prestito: chi acquista un BOT presta denaro allo Stato in cambio di un rimborso garantito alla scadenza.

A differenza di altre obbligazioni, come i BTP, i BOT hanno una scadenza a breve termine, generalmente tra 3 e 12 mesi, e non pagano interessi periodici: sono titoli zero coupon. Il rendimento dei BOT è determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale al momento del rimborso. Questa caratteristica li rende un’opzione interessante per gli investitori che cercano investimenti sicuri e altamente liquidi.

Il rischio associato ai BOT è generalmente inferiore rispetto a titoli con scadenze più lunghe, poiché l’investimento si conclude entro un breve arco temporale. Inoltre, essendo negoziati su mercati regolamentati, i BOT offrono una maggiore trasparenza e liquidità agli investitori. Con un importo minimo di sottoscrizione di 1.000 euro, i BOT rappresentano una scelta accessibile. Grazie alla loro natura di strumenti obbligazionari a breve termine, risultano particolarmente adatti per coloro che mirano a proteggere il proprio capitale e a ridurre l’esposizione ai rischi di mercato.

Caratteristiche dei BOT
Valore nominale minimo 1000 euro e multipli
Valuta Euro
Scadenza 3, 6, 12 mesi o qualsiasi altra durata entro l’anno
Periodicità aste Una volta al mese per i BOT semestrali e annuali; variabile, in base alle esigenze di gestione della liquidità, per i BOT trimestrali e flessibili
Meccanismo d’asta Asta competitiva sul rendimento
Remunerazione Scarto d’emissione
Modalità di rimborso Alla pari, in un’unica soluzione a scadenza

Come funzionano i BOT

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli “zero coupon”, il che significa che non pagano cedole periodiche, come invece fanno altri titoli obbligazionari, ad esempio i BTP. Il rendimento dei BOT è determinato dallo scarto di emissione, ovvero la differenza tra il valore nominale del titolo, fissato al momento dell’emissione, e il prezzo pagato dall’investitore per acquistarlo. Questa struttura permette all’investitore di ottenere un guadagno alla scadenza del BOT.

Ecco come funziona in dettaglio:

  • prezzo scontato: i BOT vengono emessi a un prezzo inferiore rispetto al loro valore nominale. Ciò significa che l’investitore paga meno di quanto indicato sul titolo. In genere, maggiore è la durata del titolo, più alto è il rendimento;
  • rimborso al valore nominale: quando il BOT raggiunge la scadenza, l’investitore riceve il valore nominale del titolo. Il rendimento è, quindi, la differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale al momento del rimborso.

Tuttavia, il rendimento lordo del BOT è soggetto a un’imposta sostitutiva sui titoli di Stato, pari al 12,5%. Ci sono anche commissioni e spese legate all’acquisto e alla gestione dei titoli, che devono essere prese in considerazione per calcolare il rendimento netto.

Ecco un esempio pratico per chiarire come funziona il rendimento dei BOT:

Un investitore acquista un BOT con un valore nominale di 1.000 euro, ma lo paga 998 euro. Alla scadenza, riceve 1.000 euro, ottenendo un guadagno di 2 euro. Questo è il rendimento lordo derivante dallo scarto di emissione. Dopo aver applicato l’imposta sostitutiva e le commissioni, l’importo netto sarà leggermente inferiore.

Come e perché investire in BOT?

Investire in BOT può essere parte di una strategia di investimento diversificata e bilanciata. Sebbene i rendimenti siano inferiori a quelli di altri strumenti finanziari, i BOT offrono un’elevata sicurezza e una gestione semplice e facilmente accessibile anche ai meno esperti.

I Buoni Ordinari del Tesoro possono essere acquistati sia sul mercato primario in asta sia sul mercato secondario (MOT), con un valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli di tale cifra.

Mercato primario: asta competitiva

Per partecipare alle aste, i singoli risparmiatori devono affidarsi a banche o intermediari finanziari autorizzati. La prenotazione della quantità desiderata deve essere effettuata entro il giorno lavorativo precedente l’asta.

Tuttavia, l’acquisto tramite intermediario comporta l’applicazione di commissioni che aumentano in base alla durata residua del titolo. Queste commissioni sono definite dal “Decreto per la trasparenza nel collocamento dei Titoli di Stato” del 2015:

  • 0,03% per scadenze pari o inferiori a 80 giorni;
  • 0,05% per scadenze tra 81 e 140 giorni;
  • 0,10% per scadenze tra 141 e 270 giorni;
  • 0,15% per scadenze superiori a 270 giorni.

Il calendario completo delle aste BOT, di facile consultazione, è pubblicato sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze. Le aste dei BOT si tengono a metà mese per le scadenze a 12 mesi e a fine mese per quelle a 6 mesi. Per i BOT a 3 mesi si seguono, invece, le esigenze di cassa del Tesoro.

Mercato secondario: MOT

Per acquistare i BOT sul MOT, il mercato secondario gestito da Borsa Italiana, è necessario disporre di un conto titoli presso un intermediario finanziario, come banche, istituti di credito o società di intermediazione finanziaria online. L’operazione può essere effettuata online, tramite un conto corrente abilitato al trading, oppure presso filiali bancarie o uffici postali.

Prima di procedere all’acquisto, è consigliabile informarsi in dettaglio sulla disponibilità dei BOT, le condizioni d’acquisto come i tassi di interesse, le scadenze e i requisiti minimi di investimento.

Una volta acquistati, i BOT verranno detenuti nel conto titoli e, durante il periodo di detenzione, pagheranno gli interessi periodici stabiliti. Alla scadenza, l’investitore riceverà il valore nominale del titolo.

Tassi, interessi e rischi dei BOT

I tassi di interesse dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono strettamente legati al rendimento ottenuto dallo scarto di emissione, ovvero dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo di acquisto. Questi tassi sono influenzati da fattori macroeconomici, come le decisioni della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse e l’andamento generale dell’economia. I BOT, essendo titoli a breve termine, tendono a offrire tassi di interesse più bassi rispetto ai titoli di Stato a lunga scadenza, come i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP).

Dal punto di vista dei rischi, i BOT sono considerati un investimento sicuro grazie all’affidabilità dell’emittente, cioè lo Stato italiano. Tuttavia, il rischio di mercato esiste, soprattutto in periodi di instabilità economica o politica.

Poiché i BOT sono titoli “zero coupon”, il rischio di tasso di interesse è generalmente basso, dato che non ci sono cedole periodiche, e il rendimento è determinato al momento dell’acquisto.

Un altro rischio da considerare è quello di liquidità, sebbene i BOT siano negoziati sul mercato telematico (MOT). In caso di necessità di vendere i titoli prima della scadenza, la liquidità del mercato potrebbe influire sul prezzo di vendita, con una potenziale perdita di valore.

È importante anche considerare le imposte e le commissioni associate ai BOT. L’imposta sostitutiva sui titoli di Stato è attualmente del 12,5%, e le commissioni per l’acquisto e la gestione dei BOT possono ridurre il rendimento netto.

In sintesi, i BOT sono strumenti a basso rischio, ma è essenziale comprendere tutti gli elementi che influenzano i tassi, gli interessi e i potenziali rischi prima di investire.

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