L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea lascia quest’ultima con la necessità di coprire il buco finanziario creatosi
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha già causato una conseguenza tangibile per quest’ultima: un buco finanziario di circa 60 miliardi di euro da coprire in sette anni generato dalla mancanza dei contributi che avrebbero dovuto essere versati dalla Gran Bretagna. Una problematica che il Consiglio Europeo dovrà affrontare al più presto per proseguire all’approvazione del proprio bilancio.
Bilancio, tema caldo per l’UE post Brexit
Un tema già caldo anche senza la necessità di dover trovare fondi in grado di colmare il vuoto lasciato dal Regno Unito e che potrebbe vedere Bruxelles uscire da questo weekend con un nulla di fatto anche per ciò che riguarda i negoziati relativi, tra le altre cose, al tetto di bilancio. «Ci sono tanti interessi, tante preoccupazioni e tutte sono legittime», ha spiegato il presidente del Concilio Europeo Charles Michel, «ma sono convinto», ha aggiunto, «che sarà possibile fare progressi nelle prossime ore e nei prossimi giorni».
La Gran Bretagna ha versato di media nelle casse dell’Ue ogni anno circa 7,8 miliardi di sterline, pari a oltre 9,3 miliardi di euro: una cifra importante, non semplice da raccogliere, soprattutto pensando a quelli che sono i bilanci dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea, i quali sono già alle prese con la necessita di far quadrare il proprio di bilancio.
Intervistato dalla CNBC, il commissario europeo per il bilancio e l’amministrazione Johannes Hahn ha sottolineato che per ciò che concerne il trovare una soluzione ai problemi di bilancio l’Unione Europea è «già in ritardo. È assolutamente ora di raggiungere un accordo» ha aggiunto. «Se ci saranno ulteriori ritardi significativi, tutto questo avrà un impatto sull’inizio dei programmi», soprattutto in merito a quei progetti che dovrebbero ricevere fondi entro la fine dell’anno.
Unione Europea tra problemi e necessità
La dipartita del Regno Unito dall’Unione Europea non ha lasciato un buco relativo agli accordi commerciali tra le due parti, ma ha causato come anticipato un buco da 60 miliardi di euro che può essere colmato solo in due modi: tagliando le spese o convincendo altri a pagare di più. Un obiettivo che appare essere tutt’altro che semplice se si pensa alla necessità tra le altre cose, di trovare maggiori fondi per i due attuali più grandi problemi dell’Europa: affrontare i cambiamenti climatici e il problema dell’immigrazione.
Trovare una soluzione alla mancanza di denaro causata dall’addio della Gran Bretagna non sarà facile. A seconda delle proprie condizioni economiche e crescita gli Stati membri sono essenzialmente divisi in due gruppi: quelli che vogliono spendere di più e quelli che vogliono risparmiare. Quel che è certo è che, a prescindere dalla propria posizione, i componenti dell’Unione Europea devono trovare un accordo prima che l’anno finisca, altrimenti qualsiasi piano di spesa per il 2021 rimarrebbe congelato, anche quello relativo agli aiuti economici destinati alle regioni più povere.
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