Brexit, Tusk chiama Johnson: piano non convince. No-deal più vicino?

Violetta Silvestri

03/10/2019

Con la telefonata di Tusk a Johnson l’Unione Europea fa sapere di non essere convinta dell’ultimo piano Brexit. Il nodo da sciogliere resta la questione irlandese e le frontiere doganali. Sarà no-deal? Analizziamo i primi commenti UE.

Brexit, Tusk chiama Johnson: piano non convince. No-deal più vicino?

La Brexit si fa sempre più complessa. Tramite le ultime parole del Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, l’UE fa sapere che l’ultimo piano presentato da Johnson non è convincente.

Tusk ha dichiarato in un tweet di aver avuto due conversazioni telefoniche nella giornata odierna - 3 ottobre -, una con l’Irlanda e l’altra con il Regno Unito per parlare di Brexit.

Pieno appoggio agli irlandesi, scetticismo verso la proposta di Johnson. Intanto, il termine ultimo fissato per l’uscita dall’Unione europea di Londra si avvicina.

Il no-deal sarà davvero la strada del divorzio UE-Regno Unito?

Tusk appoggia l’Irlanda su frontiere doganali

L’ostacolo maggiore per un concordato piano di divorzio tra Unione europea e Regno Unito riguarda l’Irlanda ed il backstop. Il nodo che non si riesca a sciogliere, infatti, è quello dei rapporti tra Irlanda del Nord, facente parte del Regno Unito e quindi del piano Brexit, e l’altra parte del territorio irlandese.

La sola ipotesi di poter introdurre controlli di frontiera e modifiche al libero scambio delle merci ha fatto irritare il popolo irlandese e la stessa Unione Europea.

Nell’ultima proposta di Brexit, Johnson ha cercato di mediare su questo controverso punto, offrendo la possibilità di una zona di regolamentazione comune tra Dublino e Belfast per quanto riguarda le merci fino al 2024. Terminato questo periodo di transizione, l’Irlanda del Nord, però, dovrebbe essere considerata fuori dall’unione doganale Ue.

Varadkar, capo del Governo della Repubblica d’Irlanda, ha risposto immediatamente all’ultimo piano presentato dal Regno Unito. Rivolto a Johnson, ha ribadito la netta contrarietà alla formazione di due zone doganali diverse sul territorio irlandese.

“Il nostro obiettivo è molto chiaro: non vogliamo vedere alcun posto doganale tra nord e sud né vogliamo vedere tariffe o restrizioni sugli scambi tra nord e sud”: questa la posizione irlandese, che pare non negoziabile.

L’appoggio ricevuto da Tusk fa capire che anche l’Unione Europea è anch’essa decisa su questa linea.

Braccio di ferro Ue-Johnson: no-deal in arrivo?

La non convinzione espressa da Tusk segue di poco le dichiarazioni rilasciate dal gruppo di lavoro sulla Brexit del Parlamento europeo.

Nel documento ufficiale rilasciato dai membri parlamentari oggi si sottolinea che esistono:

“serie preoccupazioni sulla proposta del Regno Unito, come presentata. Salvaguardare la pace e la stabilità sull’isola d’Irlanda, la protezione dei cittadini e l’ordinamento giuridico dell’UE devono essere al centro di qualsiasi accordo. Le proposte del Regno Unito non corrispondono neppure a distanza a ciò che è stato concordato come un compromesso sufficiente nel backstop”.

Il premier britannico, però, non sembra voler mollare e in una sua ultima nota ribadisce che non ci sono alternative diverse da quella appena presentata per il divorzio Ue-Regno Unito.

Alcuni membri dell’opposizione stanno già accusando Johnson di aver voluto innescare tutta questa tensione con l’Europa per arrivare ad un divorzio no-deal il 31 ottobre.

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