Btp bocciati, meglio i Bonos spagnoli: allarme spread a 235 punti in Italia

Violetta Silvestri

25/04/2023

Bocciatura per i Btp italiani e promozione per i Bonos spagnoli: perché l’Italia trema dinanzi alle stime di Goldman Sahcs? Torna l’allarme spread a 235 punti. I motivi sono Bce e non solo.

Btp bocciati, meglio i Bonos spagnoli: allarme spread a 235 punti in Italia

Goldman Sachs boccia i Btp italiani e promuove i Bonos spagnali, lanciando un nuovo allarme sul nostro Paese: lo spread arriverà a 235 punti entro il 2023.

Queste le ultime indicazioni emerse da una analisi della banca Usa, dove torna lo spettro del debito e si parla nuovamente di una sfiducia nei confronti del sistema Italia, che rischia di crollare con la politica monetaria aggressiva della Bce.

Il consiglio dato agli investitori è quindi esplicito: andare corti sui Btp a 10 anni e puntare sui Bonos spagnoli. Perché Goldman Sachs ha bocciato il decennale italiano?

Btp bocciati: perché puntare sui Bonos spagnoli e scaricare debito italiano?

La banca Usa ha le idee piuttosto chiare e pessimiste sull’Italia e il suo debito: liquidare le posizioni sui Btp italiani e acquistare le emissioni del debito pubblico spagnolo, i Bonos, è il suggerimento offerto sulla base di nuove previsioni.

Perché i Btp sono scaricati, in vista di un indebolimento e maggiori difficoltà del nostro Paese? Ci sono almeno due motivazioni alla base di questa clamorosa stima di Goldman Sachs.

La prima riguarda la politica della Bce. La Banca centrale europea non ha finito con la sua rigida strategia di rialzi dei tassi e il prossimo 4 maggio è atteso un nuovo aumento, forse anche di 50 punti base. Con il tasso di interesse dell’Eurozona visto salire al 4% e quello sui depositi fino al 3,75%, la stretta al credito ci sarà e potrebbe anche portare a un rallentamento economico dell’area.

Inoltre, con il Quantitative tightening in corso, ovvero la graduale diminuzione del rinnovo degli acquisti dei titoli di Stato italiani e degli altri Paesi in scadenza, la Bce sta rimodulando il mercato obbligazionario. Tutto questo mette pressione al decennale del nostro Paese, che ormai rende ben oltre il 4%. L’aumento del rendimento corrisponde a un valore (prezzo) più basso dei bond e si traduce in un rischio maggiore che deve essere pagato agli investitori, poiché cresce la sfiducia nella nazione.

In secondo luogo, Goldman Sachs intravede le difficoltà italiane relative agli obiettivi del Pnrr. Il punto è che, secondo la banca Usa, si stima che l’Italia “aumenti il controllo sull’attuazione del Recovery Fund....e potrebbe iniziare a pesare sulle aspettative di crescita”.

Meno crescita e debito più costoso non è un’equazione sana. Per questo, il suggerimento è di puntare sulla Spagna, con i Bonos che “potrebbero beneficiare della sovraperformance della Spagna, grazie a migliori prospettive di crescita, nonché di solidi progressi rispetto agli obiettivi di finanziamento”.

Allarme spread Btp-Bund a 235 punti

L’analisi di Goldman Sachs è accompagnata da una previsione sullo spread che fa tremare l’Italia: entro la fine del 2023 il differenziale tra Btp decennale e Bund a 10 anni è visto balzare a 235 punti.

L’impennata non sarebbe un buon segnale per il nostro Paese, che rischia così di cadere nuovamente nel disordine dei conti pubblici e, soprattutto, nella trappola della sfiducia che allontana gli investitori.

Attualmente, lo spread viaggia sui 185 punti. L’ultimo salto ben oltre i 200 punti risale tra settembre e i primi di ottobre 2022. Finora, quindi, la scossa della politica monetaria Bce non ha impattato troppo sul decennale.

Tuttavia, tra la politica Bce, l’inflazione che rimane un problema e le tensioni geopolitiche alle stelle, tutto può ancora accadere. Anche sui Btp italiani e sullo spread, che restano osservati speciali.

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