Bullismo contro l’insegnante: la punizione per gli studenti fa discutere. La scuola è troppo “permissiva”?

Simone Micocci

28/03/2018

Ad Alessandria nuovo caso di violenza nei confronti di un insegnante: un gruppo di bulli dopo averla derisa ha postato il video su Instagram. Per loro un mese di sospensione; ma è abbastanza?

Bullismo contro l’insegnante: la punizione per gli studenti fa discutere. La scuola è troppo “permissiva”?

Nuovo caso di bullismo ai danni di un insegnante: è successo in una scuola superiore di Alessandria, dove un gruppo di studenti ha preso di mira una supplente per poi postare il video dell’accaduto su Instagram.

Il fatto è accaduto circa un mese fa ma ad oggi non si sa ancora con esattezza cosa sia successo. Infatti c’è chi parla di una vera e propria aggressione subita dall’insegnante, la quale dopo essere stata legata alla sedia con lo scotch sarebbe stata colpita da calci e pugni.

Il tutto è stato ripreso con lo smartphone e il video è stato postato come trofeo sulle Instagram Stories; è bastato poco affinché il filmato diventasse virale in città, prima che venisse cancellato definitivamente.

Come riporta La Stampa a salvare la malcapitata ci ha pensato uno studente di un altra classe che dopo essersi reso conto dell’accaduto ha deciso di avvertire un collaboratore scolastico che ha liberato la docente.

Poi c’è la versione dei fatti raccontata dal preside Salvatore Ossino dell’Istituto in cui si è verificato il fatto. Secondo il Dirigente Scolastico, infatti, l’episodio di bullismo ai danni della docente si è realmente verificato ma va ridimensionato: la docente infatti non sarebbe stata né legata né tantomeno colpita con calci e pugni.

È successo solamente che una supplente” - che ha difficoltà motorie e un fisico gracile - “è stata mandata in quella classe e due o tre alunni l’hanno presa in giro postando il video su Instagram”. Insomma, secondo il Dirigente Scolastico non si è trattato di una violenza fisica, bensì psicologica, ma non per questo l’episodio va sminuito.

Il fatto è stato poi segnalato alla Polizia Postale alla quale è stato chiesto di individuare coloro che hanno contribuito a rendere virale il video.

Gli studenti comunque sono stati sanzionati, ma secondo molti docenti la punizione non è commisurata all’accaduto; per mettere fine agli episodi di bullismo nelle scuole, che sempre più spesso coinvolgono anche i docenti, sarebbe servita una “punizione esemplare” che invece non sembra esserci stata.

Quale punizione per chi ha deriso la docente?

Salvo prove ulteriori vogliamo dare credito alla versione raccontata dal Dirigente Scolastico, anche perché bisogna sottolineare che la docente protagonista dell’accaduto ha deciso di non sporgere denuncia.

Non per questo però non si può parlare di “bullismo”, dal momento che una violenza psicologica è grave tanto quanto quella fisica.

Ed è per questo che gli studenti sono stati puniti per il loro comportamento. Nel dettaglio la sanzione decisa dal Consiglio d’Istituto è stata una sospensione di un mese - ma con obbligo di frequenza - alla quale si aggiungono dei “lavori socialmente utili”; questi ragazzi, infatti, nelle ore di intervallo dovranno fare il giro delle classi dell’istituto per svuotare i cestini.

Un mese di pulizia dei cestini per aver attaccato e offeso un docente che in quel momento non era in grado di difendersi è abbastanza? Secondo molti insegnanti no poiché sarebbe servita una pena esemplare per far sì che episodi del genere - sempre più frequenti nelle aule italiane - non si ripetano più.

E voi cosa ne pensate? Partecipate alla discussione scrivendo un commento nello spazio dedicato che trovate alla fine dell’articolo. La scuola italiana è davvero troppo permissiva?

Iscriviti a Money.it