Busta paga, per i dipendenti pubblici assunti con contratto a tempo determinato l’indennità di vacanza contrattuale viene aumentata da gennaio 2024. Ecco quali sono le conseguenze in busta paga.
Con la legge di Bilancio 2024 viene ampliata la platea dei dipendenti pubblici che già prima della sottoscrizione del rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024 godranno di un bonus in busta paga.
Ricordiamo infatti che nell’articolo 3 del cosiddetto Decreto anticipi, decreto legge n.145 del 18 ottobre 2023 recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, viene riconosciuto un aumento di stipendio per i dipendenti pubblici assunti con contratto a tempo indeterminato, ai quali l’indennità di vacanza contrattuale erogata nel 2023 viene incrementata di 6,7 volte.
In totale sono circa 420 mila i dipendenti pubblici esclusi da questo incremento: in loro favore però interviene la legge di Bilancio 2024 che precisamente all’articolo 10, dove vengono stanziate le risorse per il rinnovo di contratto, estende anche a loro il diritto all’indennità di vacanza contrattuale maggiorata.
Aumento di stipendio per i dipendenti pubblici da gennaio 2024
Nel dettaglio, l’articolo 10 della legge di Bilancio recita che “dal 1° gennaio 2024, l’emolumento di cui all’articolo 1, comma 609, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2021, n. 234”, l’indennità di vacanza contrattuale appunto, è incrementato di un importo pari a 6,7 volte il suo valore annuale. Considerando che solitamente è pari allo 0,5%, quindi, ci sarà un aumento del 3,35% dello stipendio tabellare. E poi aggiunge che “tale importo incrementale, per l’anno 2024, è scomputato per il personale a tempo indeterminato che lo ha già percepito nell’anno 2023, ai sensi dell’articolo 3 del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145”.
Quindi, a beneficiare di questo ulteriore aumento saranno solamente quei dipendenti pubblici che sono stati esclusi dal Decreto anticipi, con la differenza che per loro il pagamento avverrà mensilmente. Ricordiamo, infatti, che per gli statali assunti con contratto a tempo indeterminato la maggiorazione verrà riconosciuta in un’unica soluzione, con un assegno che a seconda dei casi può persino superare i 2.000 euro (non è ancora nota la data di pagamento ma sembra che il governo stia valutando la fattibilità di un pagamento già con il cedolino di dicembre).
Gli importi
Ciò significa che per i 420 mila dipendenti pubblici assunti a tempo determinato l’indennità di vacanza contrattuale passerà a gennaio dall’1,5% al 3,35%; non sarà invece così per la generalità degli statali che beneficerà dell’assegno una tantum, nei confronti dei quali dopo l’incremento di dicembre si tornerà all’aliquota solita dello 0,5% nell’attesa che arrivi l’accordo per il rinnovo di contratto.
Quindi, su uno stipendio di 1.500 euro lordi anziché un aumento di 22,50 euro lordi ce ne sarà uno di 100,50 euro. Pensiamo ad esempio al comparto scuola, dove il numero dei precari è particolarmente rilevante: ad esempio nella scuola dell’infanzia l’incremento mensile prevede che si passerà da un’indennità di vacanza contrattuale che va da 8,79 ai 12,72 euro - a seconda di quella che è l’anzianità di servizio - a una forbice compresa tra i 58 e gli 85 euro. Nelle scuole medie e superiori, invece, dagli attuali 9,52-14,79 euro si arriverà fino a 99 euro (a fronte di un incremento minimo di 63 euro). Per quanto riguarda il comparto Sanità, invece, si arriverà fino a 90 euro (rispetto ai 13,37 euro attuali).
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