NoiPa, slitta ad agosto il pagamento dell’una tantum (aumento dell’1,50% per tutto il 2023). Rimandata al prossimo mese anche l’applicazione dello sgravio contributivo del 4%.
Non ci sono, purtroppo, buone notizie per i dipendenti pubblici.
Come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, l’intenzione di NoiPa era di procedere al pagamento dell’una tantum dell’1,5%, emolumento introdotto dal governo Meloni con la legge di Bilancio 2023 come sorta di anticipazione del rinnovo di contratto, già con la busta paga di luglio.
Tuttavia, alcuni rallentamenti riscontrati in questi giorni hanno impedito il raggiungimento di tale risultato facendo così slittare l’aumento al prossimo mese, in quella busta paga di agosto in cui dovrebbe essere applicato anche l’ulteriore sgravio contributivo del 4% con decorrenza da luglio 2023.
Slitta l’una tantum dell’1,5%, ma non per tutti
Con la legge di Bilancio 2023 il governo Meloni, in attesa di iniziare le trattative per il rinnovo di contratto 2022-2024 della Pubblica amministrazione rimandate al prossimo anno, ha deciso di stanziare le risorse per riconoscere un aumento una tantum dello stipendio pari all’1,5% della retribuzione tabellare. L’aumento spetta per tutto il 2023, tredicesima compresa.
Un aumento che verrà riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici indipendentemente dal reddito e che molto probabilmente verrà poi assorbito dal rinnovo contrattuale.
Questo bonus decorre da gennaio 2023, tuttavia - nonostante i vari appelli mossi dai sindacati delle categorie interessate - nel primo semestre dell’anno non si è riusciti ad applicarlo nelle buste paga dei dipendenti pubblici. L’intenzione era, come anticipato, di farlo a luglio 2023, riconoscendo nel contempo anche gli arretrati dell’aumento per il primo semestre dell’anno, ma tuttavia non è stato possibile.
Ma c’è un’eccezione: Noipa infatti afferma di essere riuscito ad adeguare gli stipendi del personale della scuola, con tanto di pagamento degli arretrati. Personale che, ricordiamo, presto godrà anche degli aumenti risultati dal nuovo rinnovo di contratto.
Riceveranno invece aumento e arretrati nella busta paga di agosto coloro che appartengono ai seguenti settori:
- Comparto ministeri,
- Agenzie ficali,
- Enti pubblici non economici
- Enti ex articolo 70 del d.lgs n. 165 del 2001 (Cnel, Ansfisa, Ansv);
- Comparto Istruzione e ricerca;
- Comparto Funzioni locali;
- Presidenza del Consiglio;
- Comparto difesa, Sicurezza e soccorso pubblico;
- Carriera diplomatica
- Carriera prefettizia
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Anche lo sgravio contributivo slitta sulla busta paga di agosto
Servirà un po’ di pazienza anche per lo sgravio contributivo del 4% che si andrà ad aggiungere a quelli già applicati in busta paga del 2% e 3% a seconda della retribuzione percepita.
Lo sgravio del 4% decorre da luglio 2023 e andrà a ridurre ulteriormente l’aliquota contributiva che grava sul lavoratore comportando così un aumento dello stipendio netto. Nel dettaglio, nel caso dei dipendenti pubblici l’aliquota contributiva ordinaria dell’8,80% scende al:
- l’1,80% (3% del primo semestre più il 4% che si aggiunge a luglio) per chi ha una retribuzione lorda inferiore a 1.923 euro;
- 2,80% (2% del primo semestre più il 4% che si aggiunge a luglio) per chi ha una retribuzione lorda inferiore a 2.692 euro.
Per l’applicazione del suddetto sgravio, riservato quindi a chi ha una retribuzione inferiore a 2.692 euro, bisognerà aspettare agosto 2023, quando nel contempo ci sarà anche il pagamento della mensilità arretrata di luglio.
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