Sono 3,24 milioni i dipendenti pubblici in Italia, vale a dire -275.661 unità rispetto al 2008. Pesa il blocco delle assunzioni imposto dalla legge di bilancio. I dettagli
Calano i dipendenti pubblici in Italia. Nel 2017 il numero delle persone impiegate nella PA si ferma a 3,24 milioni. Il dato fa registrare una flessione - per quanto bassa - sull’anno precedente.
Pesa eccome il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, introdotto dalla Legge di Bilancio del 2019 anche se non nella totalità dei comparti. Da parte di alcune amministrazioni statali il tempo indeterminato resterà un’utopia almeno fino a novembre del 2019.
Molto più appariscente la riduzione se si guarda al lontano 2008: da allora si registra un calo del 7,5%, con -257.661 unità. A diffondere i dati è stata la Ragioneria generale dello Stato, che ha fatto luce anche sul minor numero di contratti stabili negli ultimi 10 anni circa.
Tra 2008 e 2017 si registra infatti un -4,4% alla voce lavoratori a tempo indeterminato nella PA.
Pubblica Amministrazione: calano i dipendenti pubblici
Secondo i dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato i dipendenti della PA sono costati 160 miliardi di euro nel 2017, cifra che sta a significare un aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente.
A costare di più sono stati Presidenza del Consiglio (+5,7% rispetto all’anno precedente), enti di Ricerca (+2,5%) e scuola (+1,7%).
Si tratta tuttavia di dati comunque molto relativi: basti pensare che l’aumento dei costi sul fronte scuola sull’anno 2017 corrisponde a un sonoro -9% se paragonato al 2008.
Meno oneroso invece il personale per Regioni, autonomie locali e Servizio sanitario nazionale.
Tra i primi commenti ai dati c’è stato quello della Cgil, che ha definito lo scenario desolante puntando il dito contro le forze politiche:
“Siamo di fronte a un bollettino di guerra più che un annuario statistico. Il nuovo conto annuale dello Stato disegna una pubblica amministrazione in estrema difficoltà, stretta tra una forte emorragia di dipendenti pubblici e un’età media molto alta: il risultato di scelte politiche scellerate che continuano a perpetuarsi, senza che ci sia in vista alcun cambiamento”.
Numeri che - conclude la Cgil - rendono sempre più palese la necessità di ricorrere a un “piano straordinario di nuova occupazione” nella Pubblica Amministrazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA