Sylvain Rousmant e Alessandro Motta, Mazars: “Cambio generazionale, ecco perché è meglio affidarsi a partner esperti”

Sara Bracchetti

13/09/2023

I due manager saranno protagonisti dell’evento organizzato a Bologna da Money e Centergross, il 20 settembre alle 15. Per partecipare è richiesta l’iscrizione.

Sylvain Rousmant e Alessandro Motta, Mazars: “Cambio generazionale, ecco perché è meglio affidarsi a partner esperti”

Tutto pronto per l’appuntamento che il 20 settembre alle 15, nella sala convegni di Centergross in via degli Orefici, Zona Artigianale Funo Bologna, vedrà protagonisti imprese e operatori chiamati a confrontarsi sul tema “Cambio generazionale, Strumenti e opportunità per le imprese del settore moda e tessile”. L’evento - lo ricordiamo è aperto al pubblico, previsa iscrizione.
L’evento - organizzato in collaborazione con Money.it - rappresenta un’occasione irrinunciabile per conoscere strumenti e opportunità per le aziende impegnate in questo delicato momento storico. I partecipanti avranno la possibilità di incontrare esperti del settore chiamati a condividere competenze ed esperienze sul tema del cambio generazionale.

L’esperienza di Mazars

Mazars Italia sarà tra i protagonisti della tavola rotonda organizzata a Centergross. La realtà è specializzata in servizi professionali di audit, tax, legale advisory. (dove consentito dalle leggi vigenti del paese). Opera in circa 95 paesi in tutto il mondo e conta sull’esperienza di più di 47.000 professionisti - di cui più di 30.000 nella Mazars partnership integrata - per assistere clienti di varie dimensioni in ogni fase del loro sviluppo. Sylvain Rousmant (a sinistra nella foto) e Alessandro Motta (a destra nella foto) - rispettivamente Financial Advisory Leader e Transaction Services Partner - testimonieranno con i loro interventi, alcune esperienze che aiuteranno a tratteggiare lo scenario italiano delle imprese impegnate nel cambio generazionale. Ecco che cosa ci hanno raccontato in riferimento al tema del convegno.

Partiamo subito da con una domanda secca. Cambio generazionale: una minaccia per la sopravvivenza della singola impresa ma anche per l’economia. Dove sta il rischio?
È fondamentale che tutti gli stakeholder, impegnati in un passaggio generazionale, tengano bene a mente l’importanza del ruolo sociale dell’imprenditore nei confronti delle famiglie che lavorano da anni per lui, in un concetto più ampio di «famiglia allargata». Va precisato che il cambio generazionale diventa una minaccia solo quando viene mal gestito. Questo succede solitamente in tutte le fasi del processo, dall’origine al suo eventuale completamento. Concentrando l’attenzione sui casi in cui il cambio generazionale diventa un tema negativo nella storia dell’impresa, un primo fattore che può incidere è quello della resistenza al cambiamento e, in senso più generale, della resistenza anche ai processi di innovazione, tipico di quelle imprese che hanno membri avversi al cambiamento in ruoli chiave. Questa resistenza si evidenzia in modo ancora più accentuato laddove non sia effettivamente presente una soluzione al passaggio generazionale “in famiglia”, unitamente all’assenza di una vera squadra manageriale in grado di assicurare la piena continuità dell’impresa. Un secondo fattore che spesso complica notevolmente la realizzazione di un passaggio generazionale di successo è la questione del mutamento culturale richiesto dal subentrante, che sia essa un’azienda o un investitore istituzionale, come adattamento alle tendenze e ai modelli organizzativi prevalenti nel mercato di riferimento. Al momento della transizione generazionale, osserviamo spesso imprese che, per quanto importanti a livello di posizionamento di mercato e di dimensionamento, sono ancora gestite secondo logiche e modelli organizzativi di tipo familiare. In tutti questi casi, prevalenti nel sistema delle PMI italiane, il cambio di prospettiva richiesto dal subentrante può facilmente tradursi in un “deal-breaker”. È evidente che un cambio generazionale vissuto e realizzato in un contesto negativo rappresenti una minaccia per la sopravvivenza della singola impresa, con il rischio concreto di perdere tutta la conoscenza ed esperienza accumulata nel corso degli anni, sotto diversi punti di vista: tecnologia, assetti organizzativi e produttivi, know-how commerciale, per citare quelli più rilevanti. Se consideriamo poi la singola impresa come parte di un sistema più complesso ed articolato, il rischio ulteriore è di un progressivo impoverimento del tessuto economico-sociale in cui l’impresa stessa è inserita e con il quale si relaziona. Si può arrivare quindi facilmente al caso di un vero e proprio scollamento dell’impresa dal mercato, fattore che in casi più estremi può anche rappresentare una minaccia alla continuità aziendale.

In che modo MAZARS può aiutare le imprese ad affrontarlo?
Un partner come Mazars, presente in tutta Italia con 7 uffici e più di 600 dipendenti, ricopre un ruolo cruciale per le aziende nella realizzazione di un passaggio generazionale di successo. Questo tipo di processo, infatti, è particolarmente complesso e richiede una pianificazione accurata e una strategia ben definita. In particolare, nei casi in cui non sia percorribile la strada del passaggio generazionale in famiglia - da genitori a figli - e sia altresì necessario l’ingresso di soggetti terzi nella compagine sociale, l’assistenza di un partner specializzato diventa assolutamente imprescindibile. Molto spesso abbiamo avuto a che fare con imprenditori reduci da esperienze negative, che si sono rivolti a noi dopo aver tentato invano di esplorare il mercato senza supporto professionale o facendosi assistere da figure non specializzate. Il supporto che una realtà come Mazars può dare è diverso, in quanto si articola su tutte le fasi del processo e può fare leva sia sulla presenza, al suo interno, di professionisti con competenze specifiche in materia di M&A e passaggi generazionali, sia sul proprio network internazionale, che nel caso di operazioni di cessione dell’azienda diventa un asset fondamentale per attrarre una platea di potenziali investitori quanto più vasta possibile. In molti casi abbiamo riscontrato che la migliore soluzione non è necessariamente vicino a noi (Italia), ma che si deve imparare a pensare anche allargando gli orizzonti geografici. L’assistenza di Mazars, come sottolineato, riguarda tutte le fasi del passaggio generazionale, dalla definizione della miglior strategia e delle tempistiche prima che il processo formale abbia inizio, fino all’assistenza nelle fasi negoziali con le controparti, cercando anche di far sì che gli imprenditori possano rimanere concentrati sul loro business e sulla gestione dell’azienda, subendo meno distrazioni possibili. La multidisciplinarità di Mazars nonché il suo modello unico “integrato” rappresenta una soluzione ottimale per l’imprenditore che deve affrontare questo importante e complesso percorso.

Dove sta invece l’«opportunità»? L’Italia è pronta a coglierla?
Sebbene possa costituire una minaccia per le imprese e l’intero panorama economico-sociale Italiano, se ben gestito il cambio generazionale è in grado di offrire molte opportunità. Una di queste è la possibilità per gli imprenditori di entrare in contatto con nuovi partner strategici o finanziari, capaci di apportare nuove risorse e competenze all’azienda, soprattutto qualora una transizione generazionale “di padre in figlio” non sia realizzabile, come spesso accade. Si pensi a come idee innovative, nuove tecnologie, approcci di business e modelli operativi più moderni possano aiutare l’impresa a conservare la propria identità e crescere in un mercato in continua evoluzione, altamente competitivo, ed influenzato da forti squilibri macroeconomici, come si è visto negli ultimi anni. Alternativamente, qualora un cambio generazionale in famiglia sia realizzabile, le nuove generazioni risultano essere particolarmente sensibili verso le tematiche attuali, come la sostenibilità, la diversità e l’inclusione. Ciò aiuterebbe l’azienda a cogliere le opportunità sul mercato e rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più variegato. Inoltre, è sempre più importante che il mercato sia in grado di riconoscere l’identità delle aziende e dei loro marchi. In tal senso, non soltanto le nuove generazioni potrebbero portare idee e approcci di lavoro innovativi, ma allo stesso tempo manterrebbero vivo il patrimonio culturale e i valori dell’azienda, garantendo così la continuità aziendale e la forza del marchio riconosciuta sul mercato. Il passaggio generazionale nelle imprese è un tema molto attuale in Italia. Circa il 70% delle imprese con un fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro è a matrice familiare. Di queste il 25% è guidato da un leader di età superiore ai 70 anni e il 18%, quindi quasi una su cinque, sarà costretta ad affrontare il ricambio generazionale nei prossimi 5 anni (Il Sole 24 Ore). Per sfruttare le opportunità del cambio generazionale è necessario che le imprese italiane pianifichino il passaggio generazionale tempestivamente, con cura e con l’aiuto di esperti.

Quali sono gli strumenti da mettere in campo?
Il cambio generazionale è un processo complesso e delicato che può essere facilitato da alcune condizioni. In primo luogo, è importante distinguere l’impresa dalla famiglia. L’uscita dalla compagine proprietaria, infatti, può essere difficile sia per ragioni economiche che emotive, ma è importante evitare conflitti di interesse e garantire la continuità dell’impresa. In secondo luogo, è fondamentale applicare un sistema di governance moderno e fatto di regole chiare; questo può aiutare a prevenire conflitti interni e a garantire che le decisioni siano prese in modo trasparente e responsabile. In terzo luogo, è importante condividere obiettivi e piani d’azione, per garantire che tutti i membri della famiglia siano sulla stessa lunghezza d’onda e lavorino insieme per raggiungere gli obiettivi comuni. Infine, nel caso di apertura del capitale azionario verso l’esterno, che può essere un’opzione per garantire la continuità dell’impresa e attrarre nuovi investimenti, è fondamentale farsi assistere da esperti con competenze specifiche in materia, in modo da garantire il miglior supporto all’imprenditore e massimizzare il valore dell’azienda. Dal nostro punto di vista gli aspetti da non sottovalutare sono la necessità di un costante dialogo fra tutti i membri della famiglia, il coraggio di affrontare una tematica molto sensibile e spesso sempre rimandata, nonché la componente tempo, variabile molto frequentemente dimenticata.

Da quanto accaduto finora, c’è qualcosa che abbiamo imparato? Che cosa?
Uno studio del Centro di Ricerca sulle Imprese di Famiglia (Cerif) condotto su un campione di Pmi, con fatturato compreso tra i 15 e 150 milioni di Euro, che hanno affrontato il passaggio generazionale ha evidenziato che il 71% sono stati completati con successo, il 12% ha avuto esito negativo e il 17% circa è ancora in atto. Tuttavia, ci sono alcune lezioni che possiamo imparare dai casi in cui il passaggio non è stato completato con successo. Ad esempio, una pianificazione adeguata e tempestiva del passaggio generazionale può aiutare a prevenire problemi e a garantire una transizione fluida. Molto spesso gli imprenditori avviano questa fase quando sono già in età avanzata, e quindi con la necessità di portare a termine la transizione in tempi brevi, non sempre coincidenti con momenti di mercato favorevole, come osservato negli ultimi anni. Fortunatamente però, stiamo assistendo sempre più spesso imprenditori che, saggiamente, agiscono in largo anticipo, con la possibilità quindi di organizzare il passaggio in un arco temporale più lungo, facilitando notevolmente la transizione per chi entra.

Quante e quali sono le aziende italiane di cui vi occupate che hanno già attraversato un cambio generazionale con successo o in negativo?
Ce ne sono vari di casi pratici che potrei elencare ma, tra i progetti più significativi che stiamo attualmente seguendo, possiamo citare il caso di un’azienda operante nel settore del trasporto e della logistica che qualche anno fa ha affrontato con successo un cambio generazionale all’interno della famiglia dai padri ai figli. Ora gli eredi sono interessati ad aprire il proprio capitale verso nuovi investitori, per cercare nuovi partner strategici o finanziari che possano aiutarli nell’ambito di un progetto di crescita. Si tratta quindi, di fatto, di un secondo passaggio generazionale ma di diversa natura, e per questo si sono rivolti a noi.

Quelle che ancora mancano? Dovranno prendere esempio da loro o c’è qualcosa da migliorare?
I casi che abbiamo avuto modo di analizzare ci hanno insegnato che non sempre si può realizzare un cambio generazionale “in famiglia”. A tal proposito, un nostro cliente ha richiesto il supporto di Mazars nella gestione del processo di cessione dell’azienda, in quanto un passaggio di consegna agli eredi (con l’azionariato espressione di due famiglie diverse) non sarebbe stato possibile. Si tratta di uno di quei casi che citavamo prima, ovvero di imprenditori che si sono mossi con largo anticipo in modo da poter realizzare la transizione alle migliori condizioni di mercato. Le aziende che si trovano in situazioni simili dovrebbero sempre richiedere il supporto di esperti, che siano in grado di identificare il partner strategico o finanziario giusto per garantire la giusta continuità aziendale.

C’è qualcosa, più di altro, di cui dovremmo preoccuparci?

Sono moltissime le aziende che ogni anno affrontano il cambio generazionale. Tuttavia, solo il 25% delle aziende sopravvive alla seconda generazione di imprenditori e solo il 13% alla terza. Questo è dovuto principalmente all’assenza di una pianificazione adeguata del passaggio generazionale. La programmazione della successione, infatti, è consapevolmente affrontata dopo i 60 anni di età dell’imprenditore, 71% tra i 60 e i 70 anni, e 67% dopo i 70 anni (ISTAT, 2021). Una maggiore consapevolezza dei vantaggi che si possono ottenere gestendo in modo anticipato il processo di passaggio generazionale può fare la differenza tra subire e gestire un momento delicato della vita dell’impresa.

Dal punto di vista legale-finanziario, quali sono i problemi, le difficoltà?
Ci sono molte difficoltà che si incontrano durante le diverse fasi di passaggio del testimone, tra cui ostacoli burocratici, legislativi e fiscali, nonché problematiche relative al trasferimento di competenze o contatti. Un esempio di difficoltà legale che può sorgere durante il passaggio generazionale è la gestione delle quote societarie. Ad esempio, se l’azienda è di proprietà di più membri della famiglia e non tutti sono d’accordo sulle modalità del passaggio generazionale, potrebbero sorgere conflitti legali sulla divisione delle quote societarie. Inoltre, se l’azienda ha debiti o pendenze legali, questi potrebbero influenzare il passaggio generazionale e creare ulteriori difficoltà legali. Dal punto di vista fiscale, esistono alcune agevolazioni per favorire il passaggio generazionale delle aziende di famiglia. Ad esempio, la legge Finanziaria del 2007 ha introdotto nel sistema normativo italiano una interessante opportunità fiscale che consiste nella esclusione dall’imposta sulle successioni e donazioni dei trasferimenti effettuati, anche tramite i patti di famiglia, a favore dei discendenti e del coniuge, di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni. Questa agevolazione risponde alla necessità di favorire il passaggio generazionale delle aziende di famiglia, a condizione che i beneficiari del trasferimento proseguano l’attività d’impresa o mantengano il controllo della società per un periodo non inferiore a cinque anni a partire dalla data del trasferimento.

L’imprenditore può fare da solo?
Il passaggio generazionale è un momento estremamente delicato che va pianificato con estrema attenzione da figure tecniche esperte. Tuttavia, l’imprenditore può fare alcune cose da solo per preparare il passaggio generazionale. Ad esempio, può iniziare a coinvolgere gli eredi nella gestione dell’azienda, assegnando loro responsabilità crescenti man mano che acquisiscono esperienza. Inoltre, può iniziare a pianificare il passaggio di proprietà, valutando le diverse opzioni disponibili e scegliendo quella più adatta alle esigenze dell’azienda e della famiglia. In questo caso, Mazars si propone come massimo esperto del settore, affidandosi alla sua rete globale di contatti con aziende e fondi di investimento, al fine di massimizzare il valore creato per il cliente, che affronta la decisione di business più importante di tutta la sua vita lavorativa.

Figlio, manager o vendita aziendale: che cosa scegliere, quando, perchè.
La scelta dipende da molte variabili e non esiste una risposta univoca. Ogni situazione è unica e richiede una valutazione attenta delle esigenze dell’azienda e della famiglia. Non sono neanche scelte che si escludono l’una con l’altra, in quanto possono rappresentare un percorso strategico da realizzare anche in più step. Se il figlio ha le competenze e la passione per gestire l’azienda, il passaggio generazionale può essere una buona opzione. Tuttavia, è importante che il figlio sia adeguatamente preparato e formato per assumere questo ruolo. Se non ci sono eredi interessati o in grado di gestire l’azienda, assumere un manager esterno può essere una buona soluzione. In questo caso, è importante scegliere un manager con esperienza e competenze adeguate per guidare l’azienda verso il successo. Infine, se nessuna delle opzioni precedenti è percorribile, la vendita dell’azienda con disimpegno totale dei proprietari originari diventa la strada da prendere in considerazione. In questo caso, è importante affidarsi a consulenti esperti, che siano in grado di seguire il cliente durante tutta la fase di strutturazione ed esecuzione della strategia di vendita, valutare attentamente le offerte e scegliere un acquirente che abbia a cuore gli interessi dell’azienda e dei dipendenti. Spesso è comunque richiesta la permanenza in azienda dell’imprenditore per alcuni anni (da 1 a 5 anni a seconda dei casi), per facilitare la transizione. In ogni caso, è importante prendere una decisione tempestiva e ben ponderata, coinvolgendo tutte le parti interessate nel processo decisionale. Il supporto da parte di professionisti esperti durante questo delicato momento della vita dell’azienda è fondamentale.

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