Ecco cosa fare se un cane in condominio abbaia giorno e notte e come risolvere per tutelarsi rispettando la legge.
Può capitare di sentire rumori dalle case dei vicini, tra quelli più comuni c’è sicuramente l’abbaiare dei cani, talvolta indipendente dalla volontà stessa dei loro padroni. Certo è che se il cane abbaia giorno e notte crea un disturbo non indifferente, oltre alle preoccupazioni sulle condizioni dell’animale. Come si può risolvere una situazione del genere?
Senza dubbio si può attuare un primo tentativo bonario parlando direttamente con il condomino interessato, spiegando il problema riscontrato e valutando delle soluzioni di compromesso. Se neanche così si riesce a trovare una soluzione, non resta che passare a maniere ben più decise.
Nello specifico, sono diverse le strade a disposizione e la loro efficacia varia anche a seconda del caso specifico. Esistono delle situazioni in cui l’abbaio continuo del cane configura una responsabilità penale del proprietario, al di fuori della quale può comunque essere richiesto un risarcimento danni per il disagio accusato. Oltretutto, il regolamento condominiale potrebbe delineare più precisamente la materia, fornendo una tutela piuttosto efficace. Ecco come fare se il cane abbaia giorno e notte in condominio.
Il regolamento condominiale
Chi abita in un condominio ed è molestato dall’abbaiare persistente di un cane può rivolgersi direttamente all’amministratore condominiale. Quest’ultimo potrà svolgere la funzione di mediatore tra le parti ma soprattutto applicare, se presente, il regolamento.
Sul tema, sono rilevanti tutte le disposizioni che riguardano gli orari di silenzio nel condominio e le relative sanzioni.
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La causa civile e il risarcimento danni
Se l’intervento dell’amministratore condominiale non sortisce l’effetto sperato non resta che adire le vie legali. Ciò, tuttavia, è possibile soltanto quando il rumore causato dal cane superi la normale tollerabilità. Si tratta di una soglia ideale considerata dalla legge e commisurata alle condizioni specifiche (ambiente, orari, durata e frequenza delle immissioni), entro la quale i rumori e le altre immissioni devono essere sopportate.
Ovviamente, sarebbe impossibile limitare completamente le immissioni rumorose tra vicini, poiché derivano dal normale utilizzo dell’immobile. Quando le immissioni sono eccessive, ad esempio se l’abbaiare del cane durante la notte impedisce il riposo, si configura un illecito.
Bisogna quindi proporre una causa civile tramite un avvocato, affinché il giudice possa ordinare l’interruzione delle immissioni dopo averne comprovato l’entità. Per quanto riguarda il caso specifico del cane, è bene ricordare che il proprietario è completamente responsabile, anche quando costretto a lasciare il cane da solo per recarsi al lavoro. Potrebbe, per esempio, affidarlo a una persona fidata o partecipare a un corso di addestramento.
Come conseguenza della responsabilità, c’è anche la possibilità di richiedere un risarcimento per il danno patito, che sia patrimoniale (se, per esempio, il rumore ha impedito di svolgere l’attività lavorativa) che morale e biologico per i patimenti sopportati durante le attività quotidiane.
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Quando si può denunciare
Oltre a quanto detto, se un cane abbaia giorno e notte possono configurarsi due reati: il disturbo della quiete pubblica e l’abbandono e i maltrattamenti a danno dell’animale.
Il disturbo della quiete pubblica, in particolare, si configura soltanto quando il rumore è tale da infastidire un numero elevato di persone, come l’intero condominio. In questo caso è possibile denunciare per ottenere l’apertura di un procedimento penale. Questo reato è punibile con l’arresto fino a 3 mesi e l’ammenda di 309 euro.
Oltretutto, se lo stile di vita del proprietario risulta del tutto incompatibile con la gestione dell’animale, il cane potrebbe perfino essere sequestrato per evitare la ripetizione dei danni. Lo stesso accade quando, pur essendoci le possibilità di evitarlo, il reato viene reiterato.
Se in concomitanza al continuo abbaiare del cane si sospetta che l’animale non sia curato a dovere è opportuno denunciare il fatto alle autorità, le quali sollecitano l’intervento dei servizi veterinari locali per accertare lo stato di salute psico-fisico dell’animale. Il rendiconto sanitario potrebbe quindi comportare un’accusa per il reato di abbandono e maltrattamenti, un’azione indispensabile per tutelare gli animali domestici.
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