Quali sono gli orari di silenzio in condominio, rumori consentiti e vietati: tutte le regole da rispettare a seconda dei casi.
Le cause di condominio sono tra le più frequenti in Italia, vertendo spesso sulla questione dei rumori. A qualcuno potrebbe apparire un argomento futile, probabilmente perché non si è mai trovato in situazioni spiacevoli a causa delle azioni dei vicini di casa. In realtà, il tema è ben più delicato di quanto si potrebbe immaginare, arrivando a toccare perfino un diritto fondamentale del cittadino. Si tratta del diritto alla salute, garantito dalla fonte più importante del nostro ordinamento, ovviamente la Costituzione.
Essere costretti a sopportare rumori intensi e molesti, sacrificando il proprio riposo e la serenità casalinga può infatti avere notevoli ripercussioni sul benessere psicofisico del cittadino, con conseguente diritto a un risarcimento del danno patito. Il rumore eccessivo può inoltre integrare una fattispecie penalmente rilevante, comportando conseguenze decisamente gravose per l’autore. Si tratta del cosiddetto reato di disturbo della quiete pubblica, che l’articolo 659 del Codice penale definisce come “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, tutelando appunto l’ordine pubblico, ma di conseguenza anche la tranquillità dei cittadini.
Nel contesto condominiale, i disagi legati al rumore sono amplificati dalla vicinanza continua, nonché regolati da specifiche disposizioni. Oltre al regolamento condominiale, che ha facoltà di imporre multe fino a un massimo di 200 euro - elevabili a 800 euro per le violazioni recidive - il Codice civile fornisce indicazioni fondamentali per il quieto vivere del vicinato, anche in tema di rumori, per intensità, durata e circostanze temporali.
La sussistenza di orari del silenzio può rivelarsi determinante in tal senso, sebbene il tema sia rilevante anche in assenza di specifiche disposizioni nel regolamento condominiale. In altre parole, ci sono orari in cui i rumori devono essere ridotti al minimo, per comune conoscenza ed esperienza. In questi casi non sarà ammessa alcuna multa proveniente dal regolamento condominiale, ma l’indicazione resta utile per la determinazione di risarcimenti ed eventuali illeciti. Vediamo tutte le regole da rispettare e quali sono, in generale, gli orari di silenzio condominiale.
Orari di silenzio in condominio: regole e limiti
La legge non prevede regole categoriche e generali sui rumori all’interno di un condominio, poiché questo compito è rimesso al regolamento condominiale. Quest’ultimo può infatti individuare in modo specifico le fasce orarie dedicate al silenzio e applicare limiti precisi ad alcune fonti di rumore. Prima di ogni altra riflessione bisogna quindi verificare il regolamento del condominio. A tal proposito, si tenga presente che:
- per il regolamento non approvato all’unanimità quest’ultima è comunque richiesta per modifiche sull’uso delle parti comuni;
- tutte le modifiche al regolamento approvato all’unanimità devono essere approvate allo stesso modo.
Generalmente, gli orari di silenzio in condominio sono quelli dedicati al riposo notturno e a quello pomeridiano concomitante e successivo al pranzo, indicativamente:
- dalle 21:00 alle 08:00;
- dalle 12:00 alle 15:00.
Altri condomini suddividono il riposo giornaliero in due fasce: dalle 12:00 alle 13:00 e dalle 15:00 e alle 16:00. Questa è un’indicazione generale, che ogni regolamento può prevedere in maniera diversa o perfino non menzionare affatto. Negli orari di silenzio è chiesto di mantenere i rumori al minimo, ma indipendentemente dall’orario bisogna curarsi di non superare il limite di normale tollerabilità.
Non è una soglia fissa, ma un concetto giuridico che individua il livello oltre il quale un’emissione rumorosa o di altro genere viene percepita come eccessiva e fastidiosa. La normale tollerabilità dipende quindi da diversi fattori:
- gli orari;
- la fonte del rumore e possibilità di controllo o contenimento;
- l’intensità del rumore;
- la durata del rumore;
- la collocazione geografica del condominio;
- le condizioni ambientali;
- le convenzioni sociali.
Il caso va valutato di volta in volta dal giudice, quando un condomino fa causa a un altro per via del rumore, ma facciamo qualche esempio puramente illustrativo. Il rumore di un frullatore, di una lavatrice o di un’aspirapolvere è comunemente tollerato durante il giorno e molto molesto durante la notte. Per suonare uno strumento musicale in campagna sono richieste più accortezze rispetto a suonarlo in pieno centro città, e così via. È vero che non tutti seguono la medesima routine, ma bisogna prendere in considerazione l’abitudine più diffusa, cioè del cosiddetto “uomo comune”.
Fino a che ora si può fare rumore in condominio?
Il riposo prevalente degli esseri umani è affidato al sonno notturno che, come provato dalle evidenze scientifiche, è qualitativamente e quantitativamente (per ore di sonno) disturbato da rumori intensi o con particolari caratteristiche. Al di là della malleabilità del concetto di normale tollerabilità - e sempre tenendo conto di eventuali specifiche del regolamento condominiale - si può fare rumore in condominio finché non arriva il buio.
Di solito, il rumore è concesso fino alle 21:00, ma è comunque fondamentale tenere conto della normale tollerabilità e dei limiti correlati. Non si può quindi, di norma, suonare la batteria a tutto volume dalle 8:00 alle 21:00 senza sosta, perché la tollerabilità sarebbe abbondantemente superata da intensità e durata. Così come sarebbe impensabile limitare rumori al di fuori del controllo anche nelle ore notturne, come bambini che piangono e cani che abbaiano, a patto che siano contenuti per frequenza e durata (essendo questi aspetti controllabili).
Da che ora si può fare rumore in condominio?
Tendenzialmente, in un condominio è permesso fare rumore dalle 08:00 del mattino, poiché a quest’ora iniziano le normali attività lavorative e scolastiche (sempre mediamente parlando). Raramente il regolamento condominiale permette il rumore soltanto a partire da orari successivi, mentre può capitare che l’orario sia accorciato alle 07:00/07:30, perciò è sempre bene consultare il regolamento. A prescindere da quest’ultimo, l’orario di inizio della giornata comune è indicativo per la soglia di normale tollerabilità, tenendo conto delle variazioni negli usi per le giornate di festa ad esempio.
Regolamenti di condominio e giornate di riposo e di festa
Tanto le regole del Codice civile quanto quelle del regolamento condominiale hanno una considerevole attenzione per le consuetudini e le abitudini, in gran parte condizionate dall’attività lavorativa o al massimo da quella scolastica. Pertanto non deve stupire che nelle giornate di riposo e di festa anche la soglia di normale tollerabilità cambia e di norma sono previste apposite deroghe anche nel regolamento condominiale.
Le variazioni sono piuttosto intuitive: si può iniziare a fare rumore più tardi rispetto al solito e, se il giorno dopo è festivo o comunque non lavorativo, anche protrarre le attività più a lungo. Anche durante la giornata stessa sono ammesse eccezioni dovute a festeggiamenti e usanze comuni, che cambiano inevitabilmente anche la soglia di tollerabilità. In occasione di Capodanno, per citare uno degli esempi più comuni, sono ammessi i rumori ben oltre l’orario normale anche se non si deve comunque eccedere rispetto alla media per durata e intensità.
In ogni caso, è importante ricordare che vanno considerate le abitudini e le preferenze medie degli abitanti del condominio, del quartiere e così via, essendo impossibile incontrare tutte le peculiari esigenze di ognuno.
Lavori edili in condominio: attenzione ai rumori
L’esecuzione di lavori edili in condominio è una circostanza di natura straordinaria, che ammette quindi una certa elasticità per quanto riguarda i rumori. Allo stesso tempo, proprio la particolare intensità del disturbo e il suo inevitabile prolungamento nelle ore, impone il rigoroso rispetto delle fasce dedicate al riposo del vicinato. I lavori non possono iniziare prima delle 08:00 né proseguire oltre le 19:00 circa, escludendo nel mezzo la pausa pranzo - indicativamente 13:00 - 15:00 - ma anche i giorni festivi e la domenica. Anche in questa ipotesi si tratta di indicazioni di massima tratte dall’abitudine più diffusa e dalle consuetudini italiane, ma possono essere presenti limitazioni più specifiche tanto nel regolamento condominiale quanto in quello comunale. In linea generale, gli orari sono molto più stringenti rispetto a quelli indicati per la generalità dei rumori, doverosi tenuto conto dell’intensità legata alla maggior parte dei lavori edili eseguiti in condominio.
Animali domestici rumorosi in condominio
Le disposizioni riguardanti il rumore valgono anche per i condomini che hanno animali domestici, chiamati a curare le necessità dell’animale e a rispondere delle sue azioni rispetto a terzi e beni altrui. Il cane che abbaia incessantemente, per esempio, può essere motivo di sanzione e dare adito a una pretesa risarcitoria. In tal senso, è bene estrapolare i rumori comuni, caratterizzati da una frequenza sporadica, dovuti alla presenza dell’animale da tutto ciò che eccede rispetto al tollerabile. Il proseguire del rumore, la sua intensità e soprattutto il perdurare negli orari dedicati al silenzio incrementano le responsabilità del proprietario (o di chi ha in custodia l’animale). È peraltro doveroso considerare che tali problematiche possono ben riflettere uno stato di incuria dell’animale stesso o quanto meno qualche genere di negligenza del proprietario, tale da rendere l’approfondimento indispensabile e incrementando i rischi a carico dello stesso, per esempio in merito all’abbandono di animali domestici.
Cosa rischia chi fa rumore in condominio
Chi fa rumore in condominio va incontro a diverse conseguenze a seconda del caso, in particolare rischia:
- Il pagamento del risarcimento per i danni economici e non causati ai vicini;
- la sanzione prevista dal regolamento condominiale per un massimo di 200 euro (800 euro in caso di recidiva);
- la condanna per il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (comunemente il disturbo alla quiete pubblica), per cui è previsto l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro (516 euro se i rumori sono provati derivare dall’esercizio di una professione).
- La condanna per stalking (reato di atti persecutori) se le condotte rumorose sono reiterate, tali da provocare un perdurante stato d’ansia e/o il cambiamento di abitudini della vittima, messe in atto per infastidirla o minacciarla. I rumori provocati a tal fine dal vicino di casa possono rientrare in questo campo, principio ormai consolidato dalla Cassazione.
Serve ricordare che l’orario dei rumori non è da solo un indicatore sufficiente per determinare la colpa dei condomini, che va valutata rispetto alla normale tollerabilità, tenendo conto di tutti i fattori che la influenzano.
La sola violazione del regolamento condominiale, che può dar luogo alla comminazione della multa prevista, non costituisce in automatico il superamento della normale tollerabilità né tantomeno l’ipotesi di reato. In parallelo, anche se la responsabilità civile e/o penale viene accertata in tribunale, non può essere applicata dal condominio alcuna sanzione aggiuntiva se non prevista e approvata dall’assemblea.
Il reato, comunque, si ha solo se è disturbata una grande o indefinita quantità di persone indipendentemente dal silenzio condominiale, potendo includere svariati comportamenti: schiamazzi e musica di notte o rumori eccessivi indipendentemente dall’orario. La sentenza n. 2071/2024 della Corte di Cassazione riconosce in particolare la configurabilità del reato all’interno di un condominio, quando tutte le persone all’interno dell’edificio sono - anche solo potenzialmente - infastidite dai rumori, non potendosi limitare il danno collettivo a singoli condomini selezionati.
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