Chi vive in condominio deve tenere conto dei bisogni di tutti, evitando rumori eccessivi in orari inopportuni. Ecco quali regole per la lavatrice e soprattutto cosa rischia chi la usa di notte.
Chi abita in un condominio deve necessariamente tenere conto della quiete comune e limitare in qualche modo le azioni nella propria abitazione che possono turbare la quotidianità altrui, in particolar modo il riposo. I rumori molesti possono avere qualsiasi fonte, ma la maggior parte delle liti condominiali riguarda l’abbaiare dei cani, la musica e gli elettrodomestici, soprattutto la lavatrice.
In effetti quest’ultima può risultare parecchio rumorosa, in particolar modo durante la modalità di centrifuga, soprattutto se si tratta di un modello non proprio nuovo oppure se non è stato possibile posizionarla nel migliore dei modi. Capita anche che il chiasso sia accentuato dalla posizione delle stanze e dall’adiacenza dei muri, tanto che a chiunque è capitato almeno una volta di accorgersi che il vicino si stava dedicando a questa faccenda.
Nonostante ciò sia evidente a tutti, però, è facile avere dubbi in proposito, anche perché si può ben pensare che sopportare il rumore della lavatrice altrui sia normale e non troppo oneroso. Oltretutto, a seconda dei contratti di energia elettrica, alcuni orari poco abituali possono risultare perfino convenienti. Ma quando si può fare la lavatrice allora?
Orari per fare la lavatrice in condominio
Ovviamente, non si può vietare di utilizzare la lavatrice, bisogna essere tolleranti quanto basta affinché tutti possano vivere al meglio. D’altra parte, è molto probabile che il rumore della lavatrice non desti nemmeno particolari attenzioni se viene attivata in un orario consono, insieme ad altri classici rumori.
Altra cosa è utilizzare la lavatrice in momenti che di solito sono adibiti al riposo e caratterizzati dal silenzio, come la notte e la mattina presto. Bisogna poi tenere conto che le considerazioni cambiano a seconda di molti fattori specifici, primo fra tutti l’ambiente circostante. Chi abita in centro città avrà una concezione differente di rumori abituali rispetto a chi abita in aperta campagna, per esempio.
Il Codice civile chiede quindi che le immissioni rumorose non superino la normale tollerabilità, non una soglia fissa bensì un concetto per la cui definizione si tiene conto dell’intensità del rumore, dell’ambiente, degli orari, delle abitudini e così via. Non esistono quindi degli orari prestabiliti per l’utilizzo della lavatrice in condominio, ma se questa produce un rumore avvertibile dai vicini è bene evitare alcuni momenti, facilmente riconoscibili dal silenzio circostante.
Il regolamento condominiale può invece disporre regole molto più specifiche, con veri e propri orari che disciplinano l’uso della lavatrice e di altri elettrodomestici rumorosi. Tendenzialmente, il loro utilizzo è vietato - laddove il regolamento lo disciplina - durante la notte, nelle due ore successive al pranzo e la mattina presto.
Posso usare la lavatrice di notte?
Come anticipato, il regolamento di condominio può stabilire precisi orari che riguardano la possibilità di produrre rumore. In assenza di previsioni specifiche, tuttavia, non ci sono orari prestabiliti e quindi non è nemmeno automaticamente vietato usare la lavatrice di notte.
La legge non prevede alcun divieto in proposito, ma si limita a vietare i rumori che superano la soglia di normale tollerabilità. Quindi per capire come comportarsi bisogna innanzitutto valutare qual è il rumore effettivo prodotto dalla lavatrice e adottare, se possibile, delle soluzioni per attutirlo.
Chiedere ai vicini se riportano fastidi e fare attenzione ai rumori avvertiti provenienti dalle altre case è anche un ottimo modo per capire all’incirca qual è la soglia tollerabile, tenendo così conto anche dell’ambiente circostante e delle abitudini.
Cosa si rischia
Chi viola il regolamento condominiale rischia una sanzione massima di 200 euro, che può arrivare fino a 800 euro se la stessa violazione si ripete nel tempo. A prescindere dal regolamento, se l’uso della lavatrice in orari non consoni si ripete e pregiudica la serenità dei vicini, questi ultimi possono rivolgersi al giudice perché ne intimi la cessazione (e un risarcimento per i danni riportati, se documentati).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti