Canone concordato, le agevolazioni per gli inquilini

Anna Maria D’Andrea

02/10/2020

Canone concordato, quali sono le agevolazioni per gli inquilini? È questo il tipo di contratto che più conviene ad ambedue le parti della locazione. Per chi prende casa in affitto, è possibile accedere ad un prezzo più basso e ad uno sconto fiscale in dichiarazione dei redditi.

Canone concordato, le agevolazioni per gli inquilini

Canone concordato, conviene all’inquilino ed al proprietario. Per chi è in procinto di affittare casa, può capitare di trovarsi di fronte a questa tipologia di contratto, presentata come vantaggiosa per via delle agevolazioni fiscali previste.

Il contratto a canone concordato è effettivamente uno dei più convenienti. Se il proprietario accede ad agevolazioni fiscali sulle tasse, l’inquilino può contare su un prezzo per la locazione decisamente inferiore alla media e di una detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi di importo maggiore.

Analizziamo quindi quali sono le agevolazioni previste per gli inquilini in caso di stipula di un contratto a canone concordato.

Canone concordato, le agevolazioni per gli inquilini: contratti a prezzo più basso

La possibilità per il proprietario dell’immobile di accedere ad una tassazione ridotta sul reddito da locazione (cedolare secca del 10%), così come di una riduzione dell’IMU, si affianca all’obbligo di rispettare un tetto massimo per quel che riguarda il prezzo dell’affitto.

La parola “canone concordato” sta a significare proprio che il costo dell’affitto è determinato secondo degli standard, fissati sulla base di accordi territoriali secondo le caratteristiche dell’immobile.

Per ciascuna zona della città, e sulla base di metri quadri dell’immobile, così come di altre caratteristiche (ad esempio, la presenza o meno di balconi o arredi), il proprietario dell’immobile è obbligato a fissare un canone d’acquisto determinato sulla base di un minimo e di un massimo.

Ai fini del calcolo del canone d’affitto è prevista la necessità di farsi assistere da una delle organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia e dei conduttori, ovvero - per i contratti non assistiti - è richiesta l’attestazione da parte di una di queste.

Il rilascio dell’attestazione per i contratti a canone concordato è uno dei punti fondamentali per l’applicazione delle agevolazioni fiscali sull’affitto, oltre ad essere una garanzia della corretta determinazione del costo della locazione.

Contratto a canone concordato: un bonus fiscale di fine anno per l’inquilino

Contribuisce a ridurre ulteriormente il prezzo dell’affitto la possibilità di detrarre, in dichiarazione dei redditi, una parte del costo sostenuto.

Il bonus fiscale previsto per i contratti a canone concordato è uno dei più “corposi”. L’inquilino, presentando il modello 730, potrà beneficiare di una detrazione così determinata:

  • 495,80 euro, nel caso di reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro, nel caso di reddito complessivo superiore a 15.493,71 euro e fino a 30.987,41 euro.

Il rilascio dell’attestazione da parte dei sindacati di categoria è necessario anche per l’inquilino, al fine di accedere alle detrazioni fiscali sull’affitto.

A prescindere dalla tipologia di contratto stipulato, ma a patto di adibire l’immobile a propria abitazione principale, si ricorda che per le locazioni di giovani di età compresa tra i 20 ed i 30 anni la detrazione riconosciuta sale per i primi tre anni, ed è pari a 991,60 euro, fino a 15.493,71 euro.

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