L’Agenzia delle entrate chiarisce come recuperare il credito di imposta generato dai canoni di locazione non percepiti. Ecco come indicarli in dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024.
Per chi ha un credito di imposta derivante da canoni di locazione non percepiti arriva la guida per il recupero delle somme con il modello 730/2024.
Cosa succede se stipulo un regolare contratto di locazione, ma l’affittuario non paga il canone? Devo comunque versare le imposte? Come posso recuperarle? L’articolo 26 comma 1 del Tuir disciplina questa fattispecie e consente di ottenere un credito di imposta per i tributi versati su canoni di locazione non percepiti.
L’Agenzia delle entrate chiarisce come ottenere il credito di imposta per i canoni di locazione non percepiti e le modalità per ottenere il credito di imposta.
Ecco come riscattare il credito di imposta per i canoni di locazione non percepiti
Quali imposte si possono recuperare peri canoni di locazione non percepiti?
Nella Guida alla dichiarazione dei redditi 2024 l’Agenzia delle entrate precisa che il locatore, a far data dal 1° gennaio 2020, non assoggetta a tassazione i canoni di locazione non percepiti, per ottenere tale agevolazione deve però preliminarmente intimare lo sfratto per morosità o provvedere con un’ingiunzione di pagamento.
Effettuate queste operazioni non versa le imposte sui canoni non percepiti, ma sulla rendita catastale rivalutata, quindi, come se l’immobile non fosse locato.
Inoltre, sottolinea l’Agenzia, dopo il provvedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto può recuperare mediante credito di imposta le imposte versate su canoni effettivamente mai percepiti.
Come recuperare il credito di imposta per canoni di locazione non percepiti nel modello 730/2024
Come si recupera il credito di imposta per i tributi versati su canoni di locazione non riscossi? Il credito di imposta viene utilizzato in compensazione, quindi andando a scaricare le somme oggetto di credito dalle imposte da versare.
Ricordiamo che i canoni di locazione per immobili a uso abitativo non riscossi dal locatore nei periodi d’imposta di riferimento e percepiti in periodi d’imposta successivi sono soggetti a tassazione separata, salvo opzione per la tassazione ordinaria. In base all’articolo 21 del Tuir, tali canoni devono essere indicati nel rigo D7 del modello 730/2024 insieme alle somme ricevute per rimborso di imposte o oneri.
Per determinare il credito di imposta maturato dal contribuente è necessario riliquidare la dichiarazione dei redditi di ciascuno degli anni per i quali, in base al provvedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto, sono state pagate maggiori imposte determinate da canoni non percepiti.
Il credito di imposta così calcolato deve essere indicato nella prima dichiarazione utile successiva al provvedimento in cui viene riconosciuto il credito di imposta e non oltre il termine di prescrizione ordinario decennale.
Il contribuente può comunque optare per il rimborso, ad esempio nel caso in cui non abbia capienza fiscale. In questo caso deve proporre istanza di rimborso all’Agenzia delle entrate entro il termine di prescrizione di 10 anni.
Nel caso in cui successivamente il contribuente riesca a riscuotere i canoni di locazione, deve dichiarare gli importi stessi in modo che siano nuovamente sottoposti a tassazione.
In sintesi, si può ottenere il rimborso della tassazione sostenuta a fronte di canoni di locazione non percepiti, occorre però avere a disposizione nel momento in cui si vuole utilizzare il credito di imposta o produrre istanza di rimborso i seguenti documenti:
- intimazione di sfratto per morosità o ingiunzione di pagamento;
- sentenza passata in giudicato di convalida di sfratto per morosità ai fini del credito d’imposta;
- dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti dalle quali risulti dichiarato il reddito relativo ai canoni di locazione non riscossi.
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