Ci sono casi in cui anche se non si in dovere di presentare la dichiarazione dei redditi conviene inviare lo stesso il 730/2025 per ricevere un rimborso fiscale. Vediamo quando e perché.
Ci sono specifici casi in cui a chi non è obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi conviene inviare lo stesso il modello 730/2025,. Anche se è un onere antipatico e che in molti casi spaventa, va considerato che il Fisco non consente di recuperare imposte versate in eccesso senza che si adempia all’obbligo dichiarativo.
I lavoratori dipendenti, così come i pensionati, infatti, hanno il prelievo Irpef mensile, sul cedolino della pensione o in busta paga. Questi contribuenti in particolari condizioni (un solo sostituto di imposta e nessun altro reddito) non sono obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale dei redditi perché a operare il conguaglio fiscale ci pensa il sostituto di imposta (datore di lavoro o Inps) a fine anno e le imposte dovute risulteranno versate per intero.
Allo stesso tempo, però, questi soggetti potrebbero avere diritto a un rimborso fiscale che, senza la presentazione del modello 730 o del modello Redditi non riceverebbero.
Vediamo in quali casi, però, anche senza l’obbligo, conviene presentare il 730 per avere indietro un rimborso.
Presentare il 730/2025 anche se non si deve
Per chi non presenta la dichiarazione dei redditi, con modello 730 o con quello Redditi, le detrazioni d’imposta non sono riconosciute. Anche se la presentazione della dichiarazione rappresenta un onere (anche economico se non si è in grado di provvedere in autonomia, visto che si deve pagare il servizio al Caf o al professionista abilitato) prima di decidere di non assolverlo è bene farsi due conti. Il non presentarla, infatti, potrebbe portare a perdere benefici fiscali che, invece, spetterebbero.
Chi non sostiene durante l’anno spese mediche? Per queste spetta una detrazione dall’Irpef pari al 19% e si tratta di una spesa a cui, purtroppo, presto o tardi ricorriamo tutti, anche solo per acquistare farmaci da banco.
Se i soldi impegnati per la propria salute superano i 129,11 euro, sull’importo eccedente spetta una detrazione pari al 19% che va a ridurre l’Irpef dovuta. Nel caso dei lavoratori dipendenti e dei pensionati l’Irpef è stata anche già versata completamente e la detrazione, di fatto, rappresenta un credito di imposta che l’Agenzia delle Entrate rimborsa direttamente in busta paga.
Oltre alle spese sanitarie, in ogni caso, bisogna tenere conto anche di tutte le altre spese che danno diritto a una detrazione, come quelle funebri, quelle veterinarie, per l’istruzione dei figli, per l’abbonamento dei trasporti pubblici, ad esempio. Più di queste spese sono state sostenute durante l’anno e più è conveniente presentare la dichiarazione dei redditi.
Come dicevamo all’inizio, quindi, prima di decidere se presentare o meno il 730, anche se non si ha l’obbligo, è bene farsi un conteggio delle spese sostenute nell’anno precedente che danno diritto a una detrazione per comprendere se conviene oppure no.
Quando la dichiarazione porta un guadagno anche senza spese detraibili
Un altro caso in cui è bene presentare la dichiarazione dei redditi anche se non vi è l’obbligo, è quando si è stati retribuiti con ritenuta d’acconto e si ricade nella no tax area. In questo caso, infatti, il sostituto di imposta ha trattenuto sul compenso il 20% a titolo di acconto per le imposte. E ha versato questi importi al posto del collaboratore che, però, ricadendo nella no tax area non era tenuto al versamento in questione.
Ebbene, presentando la dichiarazione dei redditi, anche se non vi è l’obbligo visto che ricadendo nella no tax area non si devono versare le imposte, si potrà recuperare quanto versato dal committente a titolo di ritenuta d’acconto. In questo caso, è val la pena specificarlo, diritto alle detrazioni non ce n’è (non c’è un Irpef da cui sottrarre gli importi visto che si ricade nel limite di reddito che risulta essere esentasse).
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