Torna a salire lo spread Btp-Bund a un livello allarmante: l’Italia di nuovo sotto pressione con il suo alto debito, nel pieno di una crisi bancaria che aggiunge dettagli non rassicuranti.
Con uno spread Btp-Bund oltre 200 punti stamane in apertura dei mercati, l’Italia è tornata sotto i riflettori.
Il clima finanziario è pessimo dopo che già la scorsa settimana il terremoto banche, prima in Usa e poi in Svizzera con il caso Credit Suisse, aveva provocato onde d’urto da panico sui mercati. Sebbene le Borse europee, anche quella italiana, stiano recuperando in parte le perdite profonde di inizio seduta, la pressione rimane alta e il sentiment è nervoso.
Anche nel mercato obbligazionario, con lo spread schizzato a 200 punti in avvio di giornata, a testimoniare l’incertezza dominante. Il debito italiano sotto stress in questo contesto di volatilità e timori di shock finanziari mondiali? Cosa succede al differenziale Btp-Bund decennali.
Spread Italia si impenna: cosa succede nel pieno della crisi banche?
Perché lo spread Btp-Bund è salito a nuovi picchi stamane, anche se i rendimenti dei decennali di riferimento sono in calo? Un quesito cruciale nelle convulse giornate dei mercati di queste settimane di marzo. E, soprattutto, utile a capire cosa sta accadendo ai titoli di Stato oggi, lunedì 20 marzo.
Il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs accordato in emergenza domenica 19 marzo, non sta placando del tutto il nervosismo dei trader. Dopo i casi dei fallimenti bancari negli Usa, il rialzo dei tassi Bce a fronte di una inflazione vista ancora alta e ancora per un po’ di tempo, il terremoto in casa del colosso svizzero, la finanza mondiale è in pieno allarme.
Le Borse in rosso ne danno testimonianza. Ma il nostro spread partito oltre i 200 punti (ora sceso a circa 195 punti, ora 11.10) cosa significa? Innanzitutto occorre evidenziare che i rendimenti delle obbligazioni stanno diminuendo: Il Btp decennale rende il 3,98%, quindi sotto la soglia del 4% oltre la quale è rimasto per diversi giorni, pressato soprattutto dalle attese sui rialzi dei tassi della banca centrale. Dal picco del 15 marzo (pre-riunione Bce) a oggi si è palesato un ribasso di circa il 7%.
Stessa traiettoria per il Bund tedesco decennale, che oggi verso le ore 11.16 rende il 2,02%, decisamente meno del 2,49% registrato il 15 marzo.
Rendimenti scendono, ma lo spread sale: come spiegare questo movimento? Ci sono 2 punti da sottolineare.
In primo luogo, nel clima di instabilità finanziaria, le aspettative sull’aumento dei tassi di interesse si stanno decisamente attenuando e in Eurozona si prevede che la Bce non agisca più con rialzi da 50 punti base. L’inflazione, sebbene elevata nell’indice core, è stimata in raffreddamento. Questo fa abbassare i rendimenti.
In secondo luogo, il timore di shock finanziari sta allontanando gli investitori dagli asset di rischio, avvicinandoli invece al mercato sovrano europeo (il mercato del debito di stato, ovvero delle obbligazioni).
Italia sotto pressione: il nodo è il debito
Maggiore domanda di bond fa crescere i prezzi degli stessi e calare i rendimenti. Ma l’Italia è comunque penalizzata. Le obbligazioni tedesche, infatti, risultano più sicure e quindi più richieste dagli investitori, generando un abbassamento di rendimenti maggiore nei Bund.
Al contrario, il Btp decennale è visto meno sicuro e risulta meno acquistato di quello tedesco. Di conseguenza, il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato dei due bond decennali si sta allargando.
Dinanzi a instabilità finanziarie come quella attuale, il debito dell’Italia si ritrova subito sotto pressione, soprattutto se confrontato con quello degli altro Paesi. È il problema cronico della nostra nazione, per troppo tempo con un debito alto, conti pubblici stressati e una crescita traballante. Il rischio, in periodi concitati come questi, è che scosse nella finanza possono colpire maggiormente la fiducia nello Stato italiano e allontanare investitori.
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