Caos rete unica: Telecom affonda in Borsa

Violetta Silvestri

19 Marzo 2021 - 14:10

Seduta pessima per le azioni Telecom: l’affondo è di oltre il 5%. Cosa sta succedendo sul fronte rete unica?

Caos rete unica: Telecom affonda in Borsa

La rete unica getta Telecom nel baratro: le azioni affondano con picchi anche del 6% e il titolo subisce anche una sospensione per eccesso di ribasso in apertura a Piazza Affari.

Cosa sta succedendo sul fronte della banda larga e del progetto societario che deve guidarla? In apparenza ancora nulla, ma gli incroci di indiscrezioni e affermazioni ministeriali hanno spinto Telecom nell’affondo.

La società viaggia, quindi, altalenante, dopo i rialzi a Milano di ieri, 18 marzo, sulla scia delle parole di Giorgetti sull’accelerazione del piano rete unica.

Ora, però, è piombata l’incertezza e le azioni Telecom, alle ore 14.07 stanno perdendo il 6,03%.

Telecom in caduta libera sul caos rete unica

Seduta pesante per Telecom a Piazza Affari: il titolo reagisce nel peggiore dei modi alle parole di Colao e alle indicazioni di Enel sulla questione cessione Open Fiber (40-50%), necessaria per creare la nuova società.

Il progetto rete unica finisce nel caos e Tim legge nelle dichiarazioni di Starace (Enel) e Colao parole non rassicuranti su una definizione nel breve tempo di un piano favorevole a Telecom.

Nello specifico, sul fronte Enel è trapelato che il 40-50% di Open Fiber (che con FiberCop di Telecom dovrebbe dar vita alla nuova realtà) sarà ceduta entro un anno. Il fondo Macquarie e CDP sono in prima linea per la partecipazione, ma i tempi restano lunghi e non rispondono ai desiderata di Tim di vedere nascere la società per la rete unica a giugno.

Le azioni Telecom, dinanzi a tali prospettive, sono quindi crollate in modo eccezionale.

Le ultime parole di Giorgetti sono del 19 marzo e ricordano che il Governo non accetterà ulteriori slittamenti e incertezze sul progetto:

“Il progetto societario di rete unica ha avuto dei ritardi, se va in porto rapidamente e offre risposte efficienti a queste esigenze è sicuramente una cosa accettabile ma se invece è qualche cosa che ostacola, rallenta o impedisce il raggiungimento di questi obiettivi diventa un problema”

Tradotto: si potrebbe trovare una nuova soluzione.

Proprio ieri, tra l’altro, il ministro per l’Innovazione Colao ha lasciato intendere un potenziale piano B sulla questione. Il neo ministro del Governo Draghi ha parlato di “esigenza che si arrivi nel più breve tempo possibile ad una soluzione che garantisca una rapida ripresa di cablatura e/o di copertura radio delle zone interessate.”

E poi ha accennato a un piano B che è spingere su 5G e fwa e favorire aggregazioni commerciali e tecniche in grado di superare l’impasse.

Aggiungendo a tali esternazioni quelle di Giorgetti sul disaccordo a creare un monopolio privato, soprattutto se in mani straniere (riferimento a Vivendi, maggiore azionista Telecom), si spiegano i nervosismo in Borsa del titolo.

In gioco c’è il controllo della società che si occuperà della rete unica. Cosa accadrà?

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