La capitolazione delle azioni non è finita per Bernstein

Violetta Silvestri

20 Luglio 2022 - 12:59

Il mercato azionario resta sotto i riflettori degli analisti: la capitolazione è già passata o il peggio deve ancora arrivare? L’analisi e i consigli di Berstein per gli investitori.

La capitolazione delle azioni non è finita per Bernstein

I mercati azionari devono ancora vedere la piena capitolazione, con il rischio di ulteriori ribassi a breve termine che sta aumentando: questa l’opinone degli strateghi di Sanford C. Bernstein.

“Non abbiamo ancora visto la capitolazione dei deflussi dai fondi azionari”, hanno scritto gli esperti Mark Diver e Sarah McCarthy in una nota mercoledì. “Infatti i deflussi, Europa esclusa, sono appena iniziati.”

I commenti di Bernstein sono in contrasto, per esempio, con i risultati dell’indagine sui gestori di fondi globali di luglio della Bank of America, secondo la quale è stata raggiunto il pieno ko dopo che l’allocazione degli investitori ai titoli è precipitata al livello più basso dall’ottobre 2008, mentre l’esposizione alle attività di rischio è scesa a livelli mai visti nemmeno durante la crisi finanziaria globale.

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Gli strateghi si interrogano. Le azioni globali sono crollate quest’anno a causa dei timori di un’incombente recessione, mentre le banche centrali agguerrite corrono per domare l’inflazione bruciante. Anche in questo quadro, comunque, i fondi azionari hanno registrato afflussi netti di $181 miliardi nel 2022, mentre i fondi obbligazionari sono stati colpiti da deflussi di $206 miliardi, secondo una nota della Bank of America la scorsa settimana citando i dati EPFR Global.

“Potremmo aver già visto la capitolazione dei fondi obbligazionari, hanno scritto gli strateghi di Bernstein. “Le vendite significative nel secondo trimestre sono state seguite da due settimane di acquisti netti finora nel terzo trimestre.”

E le azioni? Gli strateghi di Bernstein hanno affermato che i flussi di fondi azionari globali sono rimasti notevolmente resilienti quest’anno e che la maggior parte degli afflussi si è verificata durante il primo trimestre, seguito solo da vendite minori di $8 miliardi nel secondo trimestre, anche se i mercati sono stati scossi dall’inflazione più alta decenni e crescenti rischi di stagnazione economica.

L’indicatore a breve termine del sentimento degli investitori del broker è neutro, sebbene quello a lungo termine sia a livelli estremamente pessimistici, una divergenza che secondo loro “suggerisce che potrebbero esserci forti rendimenti in un periodo di un anno o più, ma nel breve termine potrebbe esserci un ulteriore ribasso per i mercati azionari prima che venga raggiunto un livello di capitolazione tattica”.

Attenzione, inoltre, agli utili. Gli operatori di mercato guardano alla stagione dei rapporti aziendali per il prossimo importante fattore scatenante per le azioni. Le notizie negative durante la stagione degli utili del secondo trimestre potrebbero portare a una adeguata capitolazione, hanno affermato in una nota gli strateghi della Bank of America il 14 luglio.

Gli analisti di Morgan Stanley hanno sottolineato che la stagione degli utili potrebbe essere un catalizzatore negativo per le azioni nelle prossime settimane e che rimangono scettici sul fatto che le pressioni sui margini si allenterebbero oltre il trimestre sullo sfondo di costi elevati e un dollaro più forte.

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