I risultati del sondaggio di Money.it: per il 52% dei rispondenti è stata giusta la decisione del governo di vietare la produzione e la vendita della carne sintetica in Italia.
Carne sintetica, è giusto vietarla in Italia. Questo è il responso del sondaggio di Money.it che è stato realizzato mentre ancora non si sono placate le polemiche a seguito voto favorevole - definitivo - della Camera alla legge che vieta la produzione e la vendita in Italia dei cibi “artificiali”.
Come si può vedere dal sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 52% degli oltre 3.200 rispondenti si è detto favorevole allo stop alla carne sintetica imposto dal governo Meloni.
Al tempo stesso, il 48% invece si è detto contrario al divieto riguardante la carne coltivata in laboratorio, segno di come in Italia questo sia un tema molto divisivo che starebbe spaccando l’opinione pubblica.
Nel dettaglio la legge fortemente voluta dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida vieta la produzione e la vendita, ma non la ricerca, di “ cibi e mangimi composti da cellule di embrioni o di tessuto muscolare di animali vivi, coltivati in bioreattori con forte apporto di ormoni ”.
In Parlamento hanno votato contro la legge Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa, mentre il Partito Democratico, Azione e Italia Viva si sono astenuti; la maggioranza si è mossa compatta in difesa della legge che rende il nostro Paese il primo al mondo a emettere un divieto simile per la carne sintetica.
Carne sintetica: il sondaggio fa sorridere il governo
I motivi per cui il governo Meloni ha deciso di vietare in Italia la vendita e la produzione di carne sintetica li ha spiegati, nel corso di una intervista alla trasmissione Avanti Popolo, proprio il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
“Non vietiamo la ricerca, ma la produzione, la commercializzazione e l’importazione di carne sintetica per difendere invece quelle produzioni di qualità che sono un esempio di benessere - ha spiegato il ministro -. In questo modo difendiamo l’agricoltura e l’ambiente. I cibi da laboratorio sono dannosi per il territorio in quanto prodotti con un bioreattore, inquinano di più e sono aggressivi per gli animali. Inoltre, creare alimenti all’interno di un impianto industriale significa delocalizzare le nostre produzioni, lì dove non si rispettano i diritti dei lavoratori e degli animali, accentrando anche la produzione per puntare a una distribuzione a basso costo. Anche in Europa ho avuto la possibilità di confrontarmi con gli altri ministri dell’Agricoltura che si sono mostrati disponibili ad approfondire il nostro provvedimento e a proporlo nei loro rispettivi Parlamenti”.
Sono molte però le voci contrarie a questo stop, con partiti e associazioni che rinfacciano al ministro Lollobrigida di voler difendere il cibo di qualità ma di non fare niente per l’uso record che in Italia viene fatto dei pesticidi e della diffusione degli allevamenti intensivi.
“Questa visione oscurantista, di cui è portatore il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e che è alimentata dall’attività di lobbying di Coldiretti, avrà conseguenze molto gravi per tutti gli italiani, poiché apre la strada ad una nuova condanna della Corte di Giustizia europea - ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente Nazionale Protezione Animali -. Sull’apertura di una procedura d’infrazione ci sono pochi dubbi, poiché la legge approvata oggi dal Parlamento si pone in netto contrasto con le norme europee”.
Anche se questa legge probabilmente verrà resa vana dall’Europa - a breve potremmo comprare e mangiare una bistecca coltivata in laboratorio proveniente dalla Germania o dalla Romania ma non dall’Italia -, stando al sondaggio la maggior parte dei lettori di Money.it difenderebbe la scelta fatta dal governo.
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